Il Gran Trail Courmayeur sotto il segno dei “giganti” Macchi e Borzani
Più di mille iscritti hanno solcato i sentieri della Valdigne per una settima edizione del Gran Trail Courmayeur che ha regalato, nelle tre distanze di 105, 55 e 30 km, sorprese e graditi ritorni.
GTC105: Andrea Macchi e Lisa Borzani dominatori assoluti
Tra questi, i due più significativi ci sono stati nel percorso più lungo da 105 km. Il primo a tagliare il traguardo, con una gara in rimonta e poi in assoluto dominio, è stato Andrea Macchi, che ha concluso la sua gara in 13h59’08”. Ottavo alla Lavaredo Ultra Trail, ha di sicuro Courmayeur nelle sue corde: nel 2017 vinse il Gran Trail Courmayeur e, nel Tor des Géants dello stesso anno, salì sul podio in terza posizione. E l’endurance dei giganti è nel cuore del varesino, al punto da lasciarsi sfuggire – scherzando? – il desiderio di “bidonare” l’Ultra-Trail du Mont-Blanc per correre sulle Alte Vie della Valle d’Aosta: “Vedo tanti palcoscenici”, ha detto sotto l’arco del traguardo, “ma qui è come correre in casa per me: per le volontarie sono come un figlio, per i volontari un amico. Quasi quasi lascio stare l’UTMB e faccio il TOR”. Sul podio sale anche lo svizzero Daniel Rowland, autore di una splendida ultima parte di corsa, terminata in 14h22’26”, ed al terzo posto, in 14h34’01”, arriva Petter Restorp, che qui vince il Winter Eco Trail.
Bellissima soddisfazione per Lisa Borzani, che sta tornando in condizione dopo l’annata difficile e che si regala la vittoria nella prima 100 km da un anno e mezzo a questa parte: “Ho deciso all’ultimo di partecipare perché la settimana prossima ho 160 km ad Andorra ed avevo bisogno mentalmente di portare a termine una 100 km. Ho fatto più fatica del normale, ma me lo aspettavo, però il ginocchio ha retto e questo è positivo”. Alle spalle dell’atleta del Team Tecnica già vincitrice dei TOR 2016 e 2017 – 17h03’54” il suo tempo – Chiara Boggio del Team Hoka One One è giunta seconda, con il tempo di 17h34’49”, seguita da Yulia Baykova, terza in 18h32’17”.
GTC55: Rinaldi imprendibile, Rousset più forte anche della penalità
Nella 55 km, una piccola distrazione ha portato un gruppetto di corridori, presi dalla foga della discesa, a sbagliare strada ad un bivio, di fatto “tagliando” i circa 3 km che salgono al Col de la Seigne e portandosi direttamente al Rifugio Elisabetta. Tra di loro anche le prime due della classifica femminile, che hanno avvisato l’organizzazione una volta giunte al traguardo. “Abbiamo fatto alcune valutazioni, quantificando il vantaggio che le due atlete hanno avuto in 40 minuti ed applicando quindi una penalità della stessa durata”, spiegano dall’organizzazione. “A livello di classifica femminile, le posizioni del podio non cambiano. Il podio non cambia in campo maschile, perché, con grande fair play, chi era davanti e si era avvantaggiato ha atteso al Rifugio Elisabetta i corridori superati nel taglio, per cui a loro è stato deciso di non applicare la penalità, tranne in un caso”.
La prova sui 55 km ha avuto come grande protagonista Stefano Rinaldi, di Eolo – Kratos Team, campione italiano di trail nel 2018 e vincitore della Ronda Ghibellina a gennaio. In testa dall’inizio alla fine, Rinaldi ha concluso la sua gara in 6h01’08”, davanti a Enrico De Ferrari (6h18’19”) e Nevio Cornaro (6h23’05”): “È bello tornare a vincere qui, dopo la 75 km di due anni fa e dopo il secondo posto all’UltraDolomites. Ho fatto un’ottima gara, tirando dall’inizio alla fine”.
GTC30: Davide Cheraz super nei sentieri di casa sua, sorpresa Lara Giardino
Davide Cheraz rispetta i pronostici della vigilia e vince in solitaria la 30 km dopo aver guidato lungo tutto il percorso sui sentieri di casa. Il suo tempo di 3h00’14” è anche il record della gara, abbassando di oltre tre minuti il tempo fatto registrare l’anno scorso da Kevin Houlné. “Ho avuto ottime sensazioni, era da un po’ di tempo che non ne avevo”, ha dichiarato emozionato ma contento l’atleta di Pré-Saint-Didier, che a giugno aveva preso parte ai Mondiali di trail. “Oggi avevo una motivazione in più: mia nonna compie ottant’anni, ero obbligato a vincere per farle un regalo”. Al secondo posto, in 3h15’18”, si è classificato Andrea Meoli, a precedere di appena 38” il belga Denis Trillet.
Al femminile, la sorpresa arriva da Biella e porta il nome di Lara Giardino: “Per me era l’esordio nel trail, sono abituata a correre in piano: è stato quasi come fare un Tor des Géants”, ha detto all’arrivo la podista, specialista di maratone e mezze maratone. “Sentieri, panorami e organizzazione sono stati davvero stupendi”. La biellese in 3h52’54” ha preceduto un’altra sorpresa di giornata, anche lei più abituata alle martze a pià: la valdostana Stefania Canale, che ha chiuso in 4h00’03”. Al terzo posto, più staccata, la francese Christelle Caillibot in 4h06’04”.