Per Elwis Chentre un Rally di Monte-Carlo sfortunato ma da applausi
Un sogno già poter essere lì, sulla stessa linea di partenza insieme al gotha del rally mondiale, con i due Sébastien, Loeb e Ogier, a dare spettacolo dall’alto dei loro 17 titoli in totale. Per Elwis Chentre il primo Rally di Monte Carlo è stato quasi un trionfo fino alla serata di venerdì, quando una pesante penalità di 30 minuti ha “tagliato le gambe” al pilota di Roisan.
La vettura di ricognizione dell’equipaggio numero 57, quello composto dal valdostano con il navigatore Massimiliano Bay, è risultata essere in movimento durante lo svolgimento della PS8, portando così alla penalità che ha sbalzato Chentre dalla 25ª alla 66ª posizione temporanea.
I risultati della Skoda Fabia Rally2 evo sono però sempre stati da applausi, spesso a ridosso o nella top 20 assoluta, con la ciliegina sulla torta della PS13, chiusa al 13° posto.
Alla fine Chentre e Bay hanno recuperato posizioni, concludendo al 52° posto assoluto con il tempo totale di 4h10’02”4. Il regolamento purtroppo ha precluso al valdostano la gioia di prendere parte anche all’ultima giornata di gare: ad accedere alle quattro prove della domenica, infatti, sono solo i primi 50 della classifica generale, mentre agli altri vengono assegnati dei tempi imposti che di fatto “congelano” quella parte di graduatoria. Senza i 30′ di penalità per Elwis Chentre sarebbe quindi potuto arrivare uno strepitoso 19° posto.
Per non farsi mancare niente, il pilota di Roisan ha dovuto anche fare i conti con dei problemi fisici: “Sono stato male giovedì e me la sono portata dietro anche fino a venerdì”, racconta. “Ma ho stretto i denti, perché partecipare al Rally di Monte-Carlo è un’esperienza unica. Insieme alla 24 Ore di Le Mans e a Indianapolis è la gara più importante del motorsport. La cosa straordinaria è il pubblico che si incontra lungo il percorso, tantissima gente, anche con bandiere valdostane, che nelle prove in notturna accendono dei fuochi rendendo il tutto ancora più spettacolare”. La targhetta celebrativa non gliela toglierà nessuno, ma un pensierino ad un “riscatto” l’anno prossimo Elwis Chentre lo fa: “Toccherà organizzarsi“, scherza.
Approfittando di una foratura di Ogier, ad imporsi è stato Sebastien Loeb in 3h00’32”8.
A spiegare la penalità è Enzo Colombaro, uno dei due ricognitori.