Roger Junet terzo Sharp alla Normandy Channel Race
L’anno scorso il ritiro a circa 200 miglia dal traguardo, quest’anno un terzo posto che apre anche nuove prospettive per il futuro. Roger Junet, velista valdostano che vive negli Stati Uniti, è salito sul podio della categoria Sharp della Normandy Channel Race insieme allo skipper Nicolas Guibal a bordo dell’imbarcazione esatco.
La Normandy Channel Race è una gara per Class40 con equipaggio composto da due persone da circa 1000 miglia che parte da Caen, per poi arrivare all’Isola di Wight e spostarsi nel Mar Celtico a Tuskar Rock e Fastnet Rock, in Irlanda, per poi rientrare verso l’Isola di Guernsey e far rientro a Caen. “Faceva freddissimo, devo introdurre il vin brûlé nelle regate invernali”, racconta scherzando Roger. “Le notti erano molto lunghe, visto che siamo vicini all’equinozio. La regata è sicuramente la più dura del circuito, cinque giorni intensissimi in cui continui a cambiare vele e non puoi perdere mai la concertazione”.
La partenza con 25 barche è stata rallentata dal poco vento e dal traffico pesante, per poi peggiorare dopo l’Isola di Wight: “Il vento si è fermato e abbiamo iniziato ad andare all’indietro”, racconta Junet. “Per evitare la corrente bisogna stare molto vicini alla costa, alcuni sono passati anche vicinissimi alle zone in cui si fa il bagno. Una barca ha urtato degli scogli e ha iniziato ad affondare, e ha chiamato Mayday: bisogna tenere a mente che noi non possiamo usare il motore, quindi quando il vento finisce siamo in balia della corrente e bisogna posizionarsi bene”. Oltre alla situazione meteo complicata, arriva anche una chiamata della direzione di gara per avvisare di non passare in un determinato punto, in quanto un elicottero era da poco precipitato e non bisognava interferire con le ricerche.
Dopodiché Roger Junet e Nicolas Guibal navigano fino a Tuskar Rock, il punto più a nord della regata, per poi scendere a Fastnet Rock e avviarsi verso l’arrivo a Caen. “Battagliavamo con il nostro gruppo e abbiamo deciso di attraversare la Manica dove purtroppo le previsioni non sono coincise con la realtà”, continua il valdostano. “Invece di avere 25 nodi di bolina ne abbiamo visti 37 con mare molto agitato e corrente contraria. Il mio compagno è scivolato e si è procurato una forte distorsione alla caviglia: eravamo abbastanza nei guai perché saltellare dentro ad una barca che viene lanciata da onda ad onda non è semplice”.
Alla fine è arrivato un 19° posto nella classifica generale ed il 3° nella categoria Sharp, dedicata alle imbarcazioni meno moderne e veloci. “Potevamo vincere, abbiamo fatto alcuni errori”, conclude Junet. “È sempre molto bello correre contro i velisti migliori al mondo e con budget da milioni di euro, ho sempre molto da imparare. Nicolas si è iscritto alla prossima Globe40, il giro del mondo dove sono arrivato quarto, mi vorrebbe come equipaggio. Ci sto pensando molto seriamente, potremmo andare molto forte e vincere. La prossima Globe40 parte tra un anno, devo decidere presto”.