Dopo l’alluvione l’estate del turismo a Cogne e Cervinia rialza la testa
I dati ufficiali ancora non ci sono. A volte, oltre ai numeri, contano anche le sensazioni. Soprattutto dopo un mese di luglio cominciato in modo molto più che complicato – e non solo a Cogne e a Cervinia – a causa del maltempo che ha flagellato l’intera regione. Con la preoccupazione di un luglio inevitabilmente compromesso e una ripartenza difficile.
Quasi alla “boa” estiva del Ferragosto, com’è stata l’estate in Valle? “A parte il disastro di Cogne che è stata a zero lo scorso mese e la ‘botta’ del Breuil, dove se hanno fatto il 50 per cento è già positivo, a sensazione siamo intorno al -10 e -15 per cento rispetto allo scorso anno, luglio compresoo”, spiega Luigi Fosson, presidente Adava.
Oggi, qualcosa è cambiato: “Ad agosto si sta lavorando bene – dice ancora il Presidente degli albergatori –. È chiaro che l’anno scorso non è ripetibile, è stato davvero eccezionale. Anche se il caldo di questi giorni sta aiutando. Questo mese è sempre molto soggetto alle ultime due settimane, con molte prenotazioni all’ultimo momento. Per ora, subito dopo il 19 si sta presentando una buona situazione. Vediamo come chiuderà il mese, le valutazioni si fanno alla fine”.
Qui Cogne
Il messaggio che arriva da Cogne è uno: ribadire che il paese è riaperto e perfettamente funzionante. “Luglio, chiaramente, è stato completamente compromesso – dice Pietro Imbimbo Roullet, albergatore e delegato Adava del Comprensorio –. Cogne è aperta, la strada c’è, gli ospiti ci sono. Anche la Valnontey è aperta e sta riaccogliendo gli ospiti. Non sarà sicuramente un’estate da record, ci sono dei cali che riusciremo a concretizzare solo alla fine soprattutto, mi sembra, nella parte ristorativa che sta patendo un po’ di più. L’invito è sempre quello di venire a trovarci, di rivedere Cogne”.
Per il resto, spiega Roullet, “Ferragosto, per noi è l’apice della stagione, dato che questo è il nostro mese clou. Sicuramente ci saranno delle presenze importanti, comunque il paese si riempirà, su questo non c’è dubbio”.
Oltre i danni dell’alluvione, Cogne ha visto il ritorno dei turisti anche per una questione affettiva. “Vive di un turismo diverso rispetto a tante altre località in Valle – aggiunge Roullet –, un turismo affezionato, che vuole vivere la montagna in modo un po’ più lento, che ama stare bene e mangiare bene. Tanti ospiti sono tornati, soprattutto nel primo weekend. È incredibile come Cogne fosse piena di clienti storici venuti anche per dare un sostegno morale, per fare vedere che ci sono”.
“Si è tornati a vivere un senso di comunità enfatizzato ancora di più dall’alluvione – chiude il delegato Adava –. E questo si è percepito al momento del ritorno degli ospiti. Una comunità da sempre molto unita che si è unita ancora di più”.
Qui Cervinia
Anche ai piedi della “Gran Becca” si cominciano a vedere gli effetti della ripartenza – e della voglia di ripartire, con tutte le difficoltà del caso –, dopo l’alluvione che qui è entrata con violenza nelle case e nelle attività della gente.
“Adesso qui c’è gente – ci spiega Enrico Vuillermoz, direttore del Consorzio Cervino Turismo –. Credo che per Ferragosto ci saranno delle buone presenze, ma non penso vedremo un ‘tutto esaurito’. Speriamo che dopo la festività la settimana tenga”.
“A luglio ci sono state ovviamente parecchie presenze in meno, molte cancellazioni immediate – aggiunge ancora Vuillermoz –. Si sperava e si auspicavano buone presenze ad agosto. La meteo ci ha aiutato, l’estate è totalmente legata a questo fattore. Ora comincia ad esserci un po’ di stabilità, speriamo tutti che continui così”.