Il Consiglio comunale di Aosta ha approvato il Piano urbano della mobilità sostenibile
Doveva essere l’autunno, è arrivata in primavera. Aosta ha un Piano urbano della mobilità sostenibile. L’approvazione questa mattina, durante i lavori del Consiglio comunale.
Soddisfatto l’assessore alla Mobilità Loris Sartore: “Quella del Pums è una materia complessa che tocca diversi aspetti – ha detto –. Non solo la mobilità in tutte le sue forme, ma anche il miglioramento della qualità della vita, delle prestazioni ambientali nelle aree urbane, per la riduzione degli incidenti stradali ed il miglioramento del traffico che incide sulla salute pubblica”.
“Il percorso di approvazione del Pums non è stato avviato per un capriccio. Si inserisce in un più ampio quadro che vede nella sostenibilità della mobilità urbana uno dei tasselli per il contrasto ai cambiamenti climatici – ha chiuso Sartore –. È un intervento molto importante, sono convinto che se non si mettono in atto azioni concrete per contrastare i cambiamenti climatici saremo destinati a subire gravi ripercussioni. Anche economiche e sociali. Nel nostro piccolo, anche noi dobbiamo fare la nostra parte, come tutte le amministrazioni italiane”.
Votano contro in blocco i nove consiglieri di opposizione. “Ciò che non condividiamo di questo provvedimento è il fatto che non ne ravvediamo l’urgenza – ha detto invece Roberta Balbis de La Renaissance –. Non avrebbe dovuto costituire una priorità, soprattutto nel post-pandemia e con una serie di altre urgenze per la città. Inoltre, riteniamo che alcune predisposizioni all’interno documento non si sviluppino in maniera organica con gli altri strumenti di ordine e di governo del territorio”.
“Ciò che per voi e Pums per me si chiama Pumi, il Piano urbano della mobilità insostenibile – ha invece spiegato, dai banchi della Lega, Bruno Giordano –. È una semplice e radicale differenza di sostanza e non di metodologia. Non sono convinto delle azioni che verranno messe in campo nel breve, medio e lungo termine. Sono contrario alle zone 30 che rallentano e congestionano il traffico, creando più inquinamento e non mettono niente in sicurezza. Alcune non hanno senso di essere. Non concordo sui contenuti del Piano”.
Il Pums arriverà in Consiglio comunale in autunno
1° agosto 2023
Sarà l’approvazione in autunno, in Consiglio comunale, a dare il “via libera” al Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile di Aosta, per il quale è appena scaduto il termine per la presentazione di eventuali osservazioni da parte della cittadinanza.
Osservazioni pervenute in Comune – undici complessive, sei provenienti da privati e cinque da enti e associazioni – che saranno ora oggetto di un’istruttoria condotta dapprima dalla società incaricata della redazione del Piano e, successivamente, dal gruppo di lavoro tecnico istituito in ambito comunale per essere, infine, sottoposte all’Amministrazione del capoluogo. Le osservazioni saranno quindi controdedotte e, nel caso di loro accoglimento totale o parziale, verranno integrate nel testo rivisto del Pums.
Il lavoro di istruttoria – spiegano da piazza Chanoux – si concluderà presumibilmente nel mese di settembre. Prima dell’approdo in Consiglio comunale, nel periodo autunnale, il Pums verrà nuovamente portato all’esame della Commissione consiliare competente.
“Giunge a compimento un’altra parte molto significativa nell’iter che vedrà la città di Aosta dotarsi del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile – è il commento dell’assessore alla Pianificazione territoriale e alla mobilità Loris Sartore –. A questo step, previsto dalla legge, si sono affiancati diversi momenti di condivisione con la comunità dei contenuti del documento mediante riunioni con gli attori coinvolti, oltre ai passaggi istituzionali rappresentati dal confronto nella Commissione consiliare e nel Consiglio comunale”.
“La risonanza offerta dagli organi di informazione ha incrementato la conoscenza del tema e il coinvolgimento della cittadinanza e, a suo modo, anche il dibattito informale sui social ha contribuito a far maturare consapevolezza, per cui si può affermare che quello che scaturirà tra qualche mese sarà davvero il frutto di un processo partecipativo e democratico che ha riguardato la collettività nelle sue diverse articolazioni”, ha chiuso Sartore.
Il Piano urbano della mobilità sostenibile di Aosta
Oltre un anno fa è stato approvato il Pgtu, il Piano generale del traffico urbano di Aosta, documento destinato a cambiare la viabilità cittadina i cui primi esiti cominciano a vedersi in questi mesi. Ora il Comune capoluogo fa un passo in più, e ha presentato fine maggio, in Commissione consiliare, il Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, già anticipato da un questionario lanciato a fine gennaio 2022.
Il Pums era stato presentato in Commissione consiliare dai progettisti della società Sintagma di Perugia, incaricata di redigerlo dall’Amministrazione del capoluogo.
Ora che il documento è stato pubblicato – i passaggi sono ancora parecchi: l’istruttoria sulle osservazioni pervenute dalla cittadinanza, una nuova Commissione e l’approvazione finale in Consiglio comunale –, arriva la conferma più “pratica” compresa nel Pums: la riorganizzazione delle tariffe degli stalli di sosta a pagamento, ovvero i parcheggi blu, ma anche la gestione dei parcheggi in struttura, le cosiddette “cerniere di mobilità” (per lo scambio modale) ed il potenziamento del trasporto pubblico locale.
L’aumento delle tariffe
Nel Piano, la proposta è che l’area di sosta 1 – che ha una tariffa di 2 euro l’ora e un costo minimo di 1 euro per i primi 30 minuti, e che comprende gli stalli di sosta situati in via Chabloz, via Hôtel des Étas, piazza San Francesco, via de Sales – venga “estesa anche a piazza Arco d’Augusto e piazza Plouves”. Si tratta, attualmente, di 47 posti auto nella zona del monumento e di 113 stalli per il parcheggio sotto la Porta Pretoria.
Piazza Plouves che, inoltre, sarà riconfigurata attraverso il progetto “Aosta in bicicletta”. E, una volta terminati i lavori, avrà meno stalli di sosta. Nel Piano, infatti, si legge che “Il ridisegno della piazza comporterà l’eliminazione di 49 posti auto”.
L’area di sosta 2 invece, che “comprende gli stalli posizionati nelle viabilità che si trovano all’interno delle mura”, salirà dagli attuali 1,40 euro l’ora (e 70 centesimi per i primi 30 minuti) a 1,60 euro l’ora e 80 centesimi per la prima mezz’ora.
Riguardo l’area di sosta 3 – ovvero gli stalli più distanti dal centro storico – l’attuale tariffa (80 centesimi l’ora e 40 per i primi trenta minuti) salirà a 1 euro, mentre la tariffa minima a 50 centesimi.
Nel Piano si legge che “l’aumento delle tariffe nelle aree di sosta 2 e 3, avverrà solo dopo un periodo di sperimentazione dei nuovi orari della sosta a pagamento lungo strada”. Discorso diverso per la zona 1 della città, in cui la decisione sembra presa. Anzi, il documento spiega: “Piazza San Francesco rappresenta uno dei luoghi più centrali della città di Aosta” con il Piano della sosta – allegato al Pums – a riconoscere “la necessità di tutelare tale spazio andando a limitare gli accessi e scoraggiando la sosta. Se non fosse percorribile l’ipotesi di annessione della piazza alla Ztl, il PUdS propone l’aumento della tariffa oraria a 2,40 €/h con la tariffa minima di 1,20 € per i primi 30 minuti in Piazza San Francesco”.
Niente “pausa pranzo” gratis
Non solo, perché la proposta contenuta nel Pums fa sparire la “pausa pranzo” gratuita. Nel documento, infatti, si legge che “attualmente la sosta lungo strada è a pagamento dal lunedì al sabato dalle 8:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 18:00 ed è gratuita la domenica e i festivi. Il piano della sosta propone un’unica fascia oraria dalle 8:30 alle 18:00 in cui la sosta è a pagamento lungo strada.
Un nuovo parcheggio “blu”?
Un’altra modifica proposta dal Piano riguarda il parcheggio tra viale Partigiani e via Carducci, con i suoi 86 posti auto, attualmente gratuito. “L’area è localizzata a circa 600 metri dall’hub di Piazza Manzetti – si legge –, infatti, è molto utilizzata come parcheggio di scambio, in più a circa 10 minuti a piedi si raggiunge il cuore della città Piazza Chanoux”. Per l’area il Piano della sosta “auspica ad un accordo comune-regione, in primis per istituire la sosta a pagamento”, e la realizzazione – attraverso un Pud, Piano urbanistico di dettaglio – “di spazio verde con parcheggio interrato”.
La proposta parla anche delle tariffe: “Il Piano della sosta, infatti, propone nel breve periodo che tale area con i suoi circa 90 posti auto venga inglobato nelle aree di sosta 3 e quindi a pagamento con tariffa oraria di 1,00€/h e tariffa minima è di 0,50€ per i primi 30 minuti”. Nel lungo termine, invece, “si propone che questa area diventi un parcheggio in struttura seminterrato in modo da poter recuperare l’area pubblica a verde e attrezzature per cittadini”.
I parcheggi in struttura
L’obiettivo, conclamato, è quello di disincentivare l’ingresso nelle zone centrali della città con le auto. E a questo si aggiunge un discorso più complessivo sui parcheggi in struttura. La società di Perugia, nel suo prospetto, punta all’uniformazione per questi posti auto: “Oggi ci sono diversi abbonamenti – hanno spiegato i tecnici in Commissione –: quelli al servizio dei dipendenti all’ospedale ‘Parini’ resteranno, mentre quelli al parcheggio ‘Carrel’ e alla Consolata non ci saranno. Ci sarà però un abbonamento mensile maggiorato. Pensiamo ad una tariffa di 50 euro mensili in adiacenza dell’area storica della città, paragonabile a molte altre realtà. Anzi abbastanza vantaggioso”.
Resterebbe invece inalterato il piano tariffario per il parking “de la Ville” – la struttura pluripiano in via Primo maggio –, per incentivare la mobilità sostenibile, dal momento che lì ci sarà un punto di scambio modale e una Vélostazione per poter inforcare la bicicletta una volta posteggiato l’auto.
Le “cerniere di mobilità”
“Oltre ad allontanare le auto dal centro con soste di lungo periodo – spiegavano in Commissione i progettisti dalla società perugina – dobbiamo individuare luoghi precisi per lo scambio modale, ma non possiamo pretendere che tute le auto che giungono ad Aosta cambino modalità, passando alla bicicletta o al mezzo pubblico”.
I luoghi scelti sono quattro quadranti: la “porta Sud” (quindi la zona del parcheggio della. Telecabina Aosta-Pila), Montfleury (l’area sosta nella zona del cimitero), il parcheggio “Parini” e quello nell’“area Sogno”, sul territorio comunale di Saint-Christophe. Per Montfleury, dicono i tecnici di Sintagma, sono in corso di approfondimento urbanistici per ricavare altri 200 posti auto stimati. Per il “Parini” si prevedono 400 stalli aggiuntivi legati all’ampliamento dell’ospedale.
Ad aumentare la frequenza, stando alla bozza del Pums, dovrebbe essere la “navetta verde”, che per i flussi previsti necessiterebbero di due mezzi invece di uno, come avviene attualmente.
Un aumento dei passeggeri del trasporto pubblico
A questo si legano le stime della società perugina, che prevedono, nelle simulazioni fatte, un raddoppio secco dei passeggeri del trasporto pubblico locale, prevalentemente all’ora di punta del mattino. Lo scenario di medio-lungo termine per i mezzi pubblici prevede la gratuità per tutti i passeggeri oppure solamente per chi lascerà l’auto nella cintura cittadina per andare ad Aosta a lavorare.
Nel dettaglio, i passeggeri in quella fascia oraria salirebbero a 2.107 rispetto agli attuali 989. Per la “navetta rossa” – che manterrebbe le attuali cinque corse –, si passerà, nella stima fatta, da 79 a 857. La “verde” vedrebbe una crescita decisa, passando da 146 a 1.070 passeggeri, per un aumento delle corse – si diceva – da sei a otto.
Gli obiettivi del Piano
“Il Ministero dà indicazioni molto precise, ci sono delle linee guida da rispettare – aveva spiegato in Commissione Tito Berti Nulli, ingegnere di Sintagma –. Queste ci chiedono di definire il punto di partenza ed il target che la città si dà. I dati ci dicono che su 100 cittadini che si spostano 68,3 lo fanno in auto e in moto. Dieci con il trasporto pubblico. Vorremmo agire attraverso dei target fissati e monitorati. Il trasporto pubblico locale andrebbe incrementato dal 10 al 14 per cento, la mobilità ‘dolce’ dal 21,3 al 32 per cento e quella motorizzata dal 68,3 al 54 per cento”.
“Con il nostro modello di simulazione – ha aggiunto – vediamo che mentre prima il sistema viario era molto pesante e congestionato, nonostante alcuni punti critici si può sollevare la città dall’impatto del traffico. Il risultato è buono. Come ci si arriva? Definendo una gerarchia viaria. Oggi città ha non ha una definizione, attraverso il Pums dobbiamo individuare una viabilità di scorrimento e distribuzione a contorno dell’area urbana. Un ruolo importante può averlo l’autostrada, per togliere il traffico che pesantemente colpisce la strada statale. Vorremmo che nella parte interna della città ci sia solo più che la viabilità locale”.