Casinò, fissata per l’8 settembre l’udienza per discutere l’istanza fallimentare
È stata fissata per il prossimo 8 settembre, dinanzi al giudice Marco Tornatore del Tribunale di Aosta, l’udienza per discutere l’istanza fallimentare del Casinò depositata, nel novembre 2019, dalla Procura di Aosta. Si tratta di un passaggio conseguente alla decisione con cui la Corte d’Appello di Torino, lo scorso 11 luglio, ha revocato il decreto di omologazione del concordato preventivo intrapreso dalla Casa da gioco, emesso il 22 ottobre 2019.
In quell’occasione, la Procura della Repubblica illustrerà i motivi che hanno condotto all’istanza (di cui è firmatario il pm Luca Ceccanti, che nel dossier sosteneva una situazione debitoria strutturale e irreversibile dell’azienda di Saint-Vincent), quindi verranno sentiti i legali della “Casinò de la Vallée”, che presenteranno lo stato odierno dell’azienda (migliore, anche per effetto dei passi concordatari mossi nel frattempo) e i creditori.
Dopodiché, salvo eventuali rinvii, la decisione in merito sarà rinviata ad un collegio presieduto dal giudice Eugenio Gramola. I magistrati di secondo grado, nell’invalidare il decreto di omologazione del concordato, avevano accolto i reclami di due società: la “Elle Claims” di Madeira (del Gruppo Lefvebre) e la “Valcolor” di Sarre. La prima era stata esclusa dal Tribunale dai creditori del Casinò e l’altra contestava il piano di ristrutturazione del debito proposto.
La Sezione Volontaria giurisdizione della Corte d’Appello di Torino, attraverso il collegio con a capo il giudice Renata Silva, ha ritenuto che “il decreto di omologa” fosse “invalido in quanto fondato su un precedente provvedimento di concessione dei termini per la presentazione del concordato pieno, emesso fuori dai casi previsti dalla legge e contro l’espressa previsione” delle norme fallimentari.