Discarica di Pompiod, “Ulisse 2007” ricorre al Tar sullo “stop” al rinnovo dell’autorizzazione
“Ulisse 2007 Srl”, la società di gestione della discarica di Pompiod (Aymavilles), lancia la controffensiva allo “stop”, comunicatole dalla Regione nello scorso settembre, del rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio dell’impianto. L’azienda piemontese, lo scorso 2 novembre, ha depositato al Tribunale Amministrativo Regionale della Valle d’Aosta un ricorso contro la sospensione, attuata da piazza Deffeyes, del relativo procedimento amministrativo.
Formalmente, l’atto impugnato dagli avvocati della società (assistita dallo studio legale Robaldo-Ferraris di Milano) è la lettera del Dirigente della struttura Economia circolare, rifiuti, bonifiche e attività estrattive con cui l’Assessorato all’Ambiente ha riscontrato l’istanza di rinnovo dell’atto autorizzativo (del 27 febbraio scorso) ed il successivo sollecito (della fine di agosto) presentati da “Ulisse 2007”. Nella missiva, l’amministrazione metteva nero su bianco la sospensione, ponendovi alla base soprattutto due aspetti.
Il primo è legato alla rideterminazione (alla luce dei provvedimenti adottati durante l’emergenza Covid-19) della data di scadenza dell’atto autorizzativo rispetto a quella stimata dalla società, mentre l’altro viene individuato nelle vicende giudiziarie che hanno investito la conduzione della discarica. In particolare, la Regione ha espresso “fondate perplessità” sul fatto che l’azienda possa avere – quantomeno fino alla definizione del giudizio sul sequestro cui è (ancora) sottoposto l’impianto – la piena disponibilità del sito, presupposto base per la sua gestione.
Tesi confutate dai legali di “Ulisse 2007”, che nel ricorso sostengono come, sulla base della loro ricostruzione, con lo scorso 21 ottobre i tempi per la conclusione del procedimento si sono esauriti e, essendo previsto dalle normative un termine perentorio (e non indicativo), la Regione risulta inadempiente riguardo all’istanza della società. Inoltre, l’impugnazione evidenzia anche l’assenza, tra le cause di efficace sospensione degli iter amministrativi, della pendenza di un procedimento penale.
Gli avvocati dell’azienda segnalano infine ai giudici del Tar, nell’atto depositato, come in mancanza dell’autorizzazione sarebbe impossibile per “Ulisse 2007” provvedere ad ottemperare a eventuali richieste di adeguamenti o modifiche della discarica alle normative europee. Qualora dovesse essere accolto, il ricorso della società non farà riprendere però automaticamente l’iter: in questi casi, il giudice amministrativo nomina un “commissario ad acta”, al fine di emanare i provvedimenti che sarebbero toccati all’amministrazione.
Sul fronte penale della vicenda, è fissata per il 4 febbraio 2021, dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Aosta Maurizio D’Abrusco, l’udienza in cui dovranno comparire il legale rappresentante della società Umberto Cucchetti e il direttore tecnico dell’impianto per conto dell’azienda Maria Antonietta Dellisanti, per rispondere di gestione non autorizzata dei rifiuti all’interno della discarica, nonché la stessa “Ulisse 2007” in qualità di Ente responsabile dell’illecito amministrativo conseguente ai reati contestati ai suoi rappresentanti.
L’udienza segue l’opposizione presentata dai loro destinatari ai decreti penali di condanna emessi nello scorso giugno dal Gip. A Cucchetti e Dellisanti viene addebitato di aver “gestito una discarica di fatto non autorizzata e, contestualmente, effettuato attività di smaltimento di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione”. Dalle indagini del Corpo forestale era emerso lo smaltimento a Pompiod, dal 2018 e sino all’agosto 2019, di poco meno di 3.500 tonnellate di materiali, provenienti anche da Piemonte e Lombardia, ritenuti incompatibili con l’impianto. Una partita ancora aperta, cui ora si aggiunge quella dinanzi ai giudici amministrativi.