Processo Geenna, dalla Corte d’appello “no” a scarcerazione Prettico e Giachino
No alla scarcerazione per l’ex consigliere comunale di Aosta Nicola Prettico e per il dipendente del Casinò Alessandro Giachino. E’ la decisione della Corte d’Appello di Torino, che si è così pronunciata sull’istanza di revoca della misura cautelare presentata dai rispettivi difensori dopo che, lo scorso 24 gennaio, la Corte di Cassazione aveva annullato (con rinvio in appello) le condanne a carico dei quattro imputati del processo Geenna, sulle infiltrazioni di ‘ndrangheta in Valle, assolvendo definitivamente il già consigliere regionale Marco Sorbara.
Per Prettico e Giachino, in carcere dal “blitz” dei Carabinieri del 23 gennaio 2019, l’istanza degli avvocati Guido Contestabile (che rappresenta il primo), Claudio Soro e Francesca Peyron (che assistono il secondo) derivava dal fatto che il prossimo 22 aprile è in scadenza l’ordine di carcerazione della Corte d’Appello di Torino, da cui (nel luglio 2021) entrambi gli imputati erano stati condannati a 8 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso.
Agli occhi dei legali, non è tecnicamente possibile, prima di tale scadenza, che possa essere celebrato e definito il nuovo giudizio in Corte d’Appello e quindi il mantenimento della misura cautelare appariva loro afflittivo, alla luce anche del verdetto della Suprema Corte. Sulla decisione di negare la scarcerazione, l’avvocato Contestabile opporrà appello al Tribunale della Libertà. I difensori del ristoratore Antonio Raso (gli avvocati Ascanio Donadio e Pasquale Siciliano) non hanno, per ora, presentato istanza di scarcerazione.