Aosta, all’orizzonte un incontro tra i partiti di maggioranza per la sostituzione di Marzi
Due assessori comunali in meno – uno dei quali da sei anni teneva tra le mani i “cordoni” delle Finanze – in venti giorni.
Dopo le dimissioni di Andrea Paron e l’annuncio di Carlo Marzi e del suo prossimo, possibile, sbarco in Consiglio regionale in surroga, si complica la consiliatura del Comune di Aosta a sei mesi dalle Elezioni amministrative.
A parlarne, a margine del Consiglio odierno, è il Sindaco del Capoluogo Fulvio Centoz che oltre all’interim all’Istruzione prenderà temporaneamente anche quello alle Finanze in capo a Marzi.
Sulle eventuali sostituzioni in Giunta, però, c’è ancora da lavorare: “Come avevamo già ipotizzato dopo le dimissioni di Paron – spiega – dobbiamo fare un punto della situazione con le forze politiche che compongono questa maggioranza”.
Forze politiche che, alla luce dei fatti di cronaca del “ciclone” Egomnia, sono al momento in altre faccende affaccendate: “Volevamo incontrarci dopo le dimissioni di Paron – prosegue Centoz – ma la situazione è precipitata. Ora con l’uscita di Carlo ha ancora più senso fare questo passaggio politico con i partiti ed i movimenti che ci sostengono”.
Per il Comune di Aosta si profila l’approvazione del Bilancio a gennaio – questione peculiare – senza l’Assessore al Bilancio: “Gran parte del lavoro sul documento – aggiunge Centoz – è già stato fatto. Si tratterà semplicemente di andare a chiuderlo, sperando che nel frattempo la Regione approvi il suo”.
Anche il Sindaco di Aosta, infatti, fa suo l’appello lanciato ieri da Franco Manes direttamente dall’assemblea del Cpel: “Abbiamo anche il problema della Legge ‘Aosta Capitale’ – spiega – il cui finanziamento è stato previsto fino al 2024 e senza la quale sarà difficile chiudere il Bilancio. Mi auguro vivamente che la Finanziaria regionale venga approvata e che la parte destinata agli Enti locali e al Comune di Aosta non venga rivista in negativo”.
In chiaro: “Mi auguro che la Regione non vada in Esercizio provvisorio – aggiunge Centoz -, perché sarebbe un disastro, e noi da gennaio dovremmo andare a febbraio per l’approvazione del Bilancio”.