Degrado, sporcizia e “notti brave”, il Comune prova a correre ai ripari
Un gruppo di cittadini aostani sta raccogliendo le firme. L’obiettivo? Sollecitare l’Amministrazione del Capoluogo ad intraprendere azioni da un lato contro il degrado e la sporcizia – brutte sorprese mattutine –, tracce delle nottate nel Centro. Dall’altro, controllare che la stessa movida non scontenti, o innervosisca, una serie di abitanti già “sull’orlo di una crisi di nervi”.
Non ha ancora le petizioni in mano, il Sindaco Gianni Nuti, che sulla questione ha già incontrato – non più tardi di qualche giorno fa – una delegazione di cittadini.
Un problema di “convivenza pacifica” serale che, per il Primo cittadino, parte dallo scorso anno: “È evidente – spiega – che la chiusura delle discoteche, che non hanno mai riaperto da inizio emergenza, non permette ai giovani di transitare dal Centro città verso altri luoghi di aggregazione. Questo è un tema che dovrebbe essere preso seriamente in causa. Se non ci saranno ulteriori rigurgiti della pandemia, anche attraverso il green pass, la questione di questi locali va presa in carico. Non possiamo pensare che le persone restino ‘in cattività’ per due anni, e gli eccessi e gli abusi sono evidentemente favoriti da una situazione di questo genere”.
Allarme, oltretutto, recentemente sollevato anche dalla Silb.
Stando al Sindaco, le segnalazioni arrivate sulla sua scrivania si concentrano in diversi punti specifici: “Il disagio è polarizzato attorno ad alcuni locali particolarmente attrattivi. In via Losanna i titolari hanno smesso di diffondere musica a mezzanotte, ma certo a volte ci sono parecchie persone davanti, con una densità importante, e che creano comunque un inquinamento acustico fisiologico. In via Aubert e in via Croce di Città, così come in una parte di piazza Chanoux, la situazione è meno impattante”.
Il “rompicapo” sta anche in zone meno battute: “La situazione di alcuni vicoli meno frequentati dal transito ordinario è effettivamente di degrado – aggiunge Nuti –. Stiamo cercando di capire come intervenire con efficacia, anche per le scritte sui muri, che però sono privati. Sono anche zone nelle quali c’è meno densità abitativa, con alcune case sfitte o da ristrutturare. Per questo, per il recupero, serve una mano anche da parte dei privati per alcune parti della città più nascoste”.
La risposta del Comune
Diverse le azioni immediati che l’Amministrazione ha in mente: “Anzitutto – prosegue il Primo cittadino aostano –, ci faremo carico di aumentare l’illuminazione dove possibile, e lo faremo anche in piazza Manzetti e attorno all’Autostazione dei bus”, questione annosa e recentemente riportata all’attenzione dai consiglieri comunali di Forza Italia. Sempre in zona “confineremo alcuni luoghi, come attorno alla Tour du Pailleron”.
“Con Aps ci siamo invece accordati perché nei garage ci sia il ripristino della vigilanza continua Nuti –, mentre con il Questore siamo in contatto costante. Contrariamente alle settimane precedenti, infatti, le Forze dell’Ordine hanno girato a piedi nelle vie della città e l’auspicio è che continuino a farlo. Di nostro, anche noi, alla Polizia locale abbiamo dato questa come indicazione perentoria”, sebbene il Sindaco specifica come i vigili comunali “non hanno compiti né repressivi né di intervento per la sicurezza pubblica, ma entrano in azione con logiche di tipo sanzionatorio. Non si può omologare la Polizia locale con Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Hanno competenze diverse”.
La videosorveglianza
Richiamata da più parti, qualcosa si muove anche sul lato dell’implementazione della rete di videosorveglianza.
“Abbiamo in programma una riunione proprio domani con InVa – aggiunge il Sindaco –, e abbiamo stabilito delle tempistiche accelerate. Dato che le risorse sono già stanziate, potenzieremo l’attuale impiantistica nel più breve tempo possibile”.
Un ampliamento che – come anticipato in Consiglio comunale a inizio luglio , in attesa della studio di fattibilità di InVa che dovrebbe venir discusso proprio domani –, coinvolgerà anche quartiere Cogne: “Questa implementazione – chiude Nuti – si inserisce all’interno di un piano già esistente, concentrandosi anche però anche su altre aree sensibili, come il quartiere Cogne, per una videosorveglianza diffusa e non solo perimetrale, evitando un ‘confine’ che ghettizzi la zona”.