Europee, nessun sussulto in maggioranza. Il governo Fosson va avanti
Il giorno dopo il tonfo autonomista alle Europee – con la Lega che da un lato chiede a gran voce la “testa” del Presidente Antonio Fosson – per la maggioranza regionale è il momento di raccogliere i cocci.
Tutti i nodi del passato, più o meno recente del “polo autonomista” – le scissioni, ormai difficili da contare; le indagini di questi anni; la libertà di voto lasciata da Pnv e Front Valdôtain (che cubano 3 consiglieri su 18 in piazza Deffeyes) – sono “venuti al pettine”.
La risposta, all’indomani del voto è una sola, e a comunicarla è lo stesso Fosson: “Siamo responsabili, oggi c’è la governabilità perché siamo in 18 e possiamo dare continuità all’azione di governo. Lasciare oggi un ‘vuoto normativo’ sarebbe poco responsabile”.
Una “camera caritatis” di lavoro, con “dossier importanti da portare avanti”, ma è indubbio che la cappa che grava sopra gli esponenti della maggioranza che sostiene Fosson è un numero: quel 13,85% di voti uscito allo spoglio di questa notte.
“La collega Spelgatti chiede le mie dimissioni da dicembre – continua il Presidente della Giunta – ma il mio rammarico è che non si sia riuscito ad eleggere un Europarlamentare valdostano. Abbiamo parlato delle Europee, ma legare questo risultato alle Regionali o alle Amministrative non è possibile, non sono sovrapponibili, io separerei i fatti amministrativi”.
Questione governativa, anzi, da alimentare: “Siamo tutti d’accordo – chiude Fosson – che il ruolo amministrativo di questo governo vada rilanciato. Siamo in 18 e ci sono tante cose da fare ed il desiderio di portarle avanti. L’agenda del governo non cambia, anzi dobbiamo rilanciare la nostra azione e far sapere meglio cosa si fa”.