Governo regionale, c’è l’accordo sul programma. Convergenza anche su Lavévaz Presidente
“Questo governo s’ha da fare” e, rispetto alla settimana scorsa, sembra possa entrare in carica entro il 20 ottobre, giorno in cui è convocati il primo Consiglio regionale della XVI Legislatura.
Il “nodo gordiano” programmatico sembra essersi sciolto, e tra il “gruppo dei 14” – formato da Union Valdôtaine, Alliance Valdôtaine/Stella Alpina e Vallée d’Aoste Unie – ed il Progetto Civico Progressista la convergenza, confermata, c’è anche sul prossimo Presidente della Regione: Erik Lavévaz.
A confermarlo è stato lo stesso Presidente del “Mouvement”, dopo la riunione odierna – con un passaggio prima sul programma, ed in seguito in delegazione allargata agli alleati autonomisti –: “Con martedì prossimo – ha spiegato all’uscita dalla sede di Stella Alpina – dovremmo avere l’accordo per formare un governo regionale. Ci siamo trovati sui punti più critici del programma, ed ora dobbiamo concordare sugli incarichi di Giunta”.
Incarichi che, spiega ancora Lavévaz, non aumenteranno: “Gli assessorati resteranno sette. Gli autonomisti hanno indicato me come Presidente della Regione, posizione accettata anche da Pcp. Ora cercheremo una quadra per l’organigramma del governo. Le notizie gravi che stiamo sentendo – il riferimento è alle nuove ‘zone rosse’ in vista per Saint-Denis, Chambave e Verrayes, comune peraltro dello stesso Lavévaz – necessitano di un governo stabile in fretta”.
Conferme che le trattative siano agli sgoccioli arrivano anche dal Progetto Civico Progressista, come spiega Raimondo Donzel, delegato in quota Area democratica – Gauche autonomiste: “Auspichiamo che il nuovo governo possa nascere il 20 ottobre, ora stiamo lavorando per redigere il programma, e molte cose sono state ormai superate”.
Da definire, come detto, l’organigramma dell’Esecutivo: “Per la Presidenza della Regione – aggiunge Donzel – abbiamo condiviso la scelta fatta dagli autonomisti, propendiamo per Lavévaz. Per le altre cariche apicali, così come la Presidenza del Consiglio, si discute. L’importante è che non aumentino”.