Coronavirus: St-Denis, Chambave e Verrayes “zona rossa”: cosa prevede l’ordinanza

Divieto di allontanamento e di accesso alle aree interessate. Chiuse tutte le attività ad eccezione di quelle che erogano beni e servizi di prima necessità. Statale chiusa fra Nus e Pontey. L'ordinanza è stata firmata nella serata di oggi.
Zona rossa a Saint-Denis, Chambave e Verrayes - immagine d'archivio
Cronaca

Saint-Denis, Chambave e Verrayeszone rosse“. L’ordinanza del Presidente della Regione Testolin, è stata firmata nella serata di oggi – giovedì 15 ottobre – e avrà validità dalla mezzanotte, è legata alle preoccupazioni sul focolaio sviluppatosi a seguito di una festa dei coscritti di fine settembre. L’indice RT, pari a 2 in queste zone ha superato, la soglia di allerta.

Bastava in questi giorni buttare un occhio alle ordinanze firmate dai sindaci dei tre comuni per rendersi conto dei contagi:  dodici i provvedimenti presi nei giorni scorsi a Verrayes, sette a Saint-Denis e cinque a Chambave. Troppi per comuni di pochi abitanti.

L’esigenza di un provvedimento volto a stabilire misure straordinarie per rafforzare il contenimento dell’epidemia nei tre territori comunali è stata illustrata dal Presidente Testolin nell’ambito di una riunione urgente del Centro Coordinamento Soccorsi, del Sistema di Protezione civile, convocata nel primo pomeriggio.

Tamponi a tutta la popolazione

Secondo l’Unità di crisi l’ordinanza di chiusura “consentirà di evitare un’ulteriore espansione del contagio e l’esecuzione di tamponi a tutta la popolazione, a eccezione dei bambini in età pediatrica, in modo da definire i livelli di contagio e le prossime azioni da intraprendere”.

Cosa prevede l’ordinanza

Il provvedimento stabilirà il divieto di allontanamento e di accesso alle aree interessate, con obbligo di permanenza presso il proprio domicilio, consentendo il solo rientro per chi, al momento dell’entrata in vigore, dell’ordinanza si troverà fuori dai territori comunali.

All’interno delle aree comunali interessate dall’ordinanza, saranno sospese tutte le attività, a eccezione di quelle che erogano beni e servizi di prima necessità, come, ad esempio, alimentari, farmacie, rifornimento carburante, attività veterinarie e attività dei presidi socio-sanitari esistenti. Un solo componente per famiglia potrà recarsi negli esercizi autorizzati all’apertura per effettuare la spesa o acquisire farmaci. Nel caso i componenti di una famiglia siano tutti impossibilitati a lasciare il domicilio, perché in isolamento, sarà attivato il sostegno dei volontari di protezione civile.

Le uscite dal proprio domicilio per gli acquisti essenziali, a eccezione di quelle per i farmaci, vanno limitate a una sola volta al giorno e a un solo componente per nucleo familiare. La presenza di accompagnatori è consentita esclusivamente per motivi di salute, di lavoro o qualora sia necessaria in relazione alle condizioni di età o psicofisiche dei soggetti, o, ancora, qualora si tratti di spostamenti di persone appartenenti al medesimo nucleo familiare, in relazione al tragitto da/per il luogo di lavoro di uno di essi. E’ fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di adottare le eventuali misure di cautela individuate dal Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Unità Sanitaria Locale della Valle d’Aosta.

Sarà vietata ogni attività motoria e sportiva all’aperto, compresa la pratica venatoria, anche in forma individuale. È invece consentita l’attività motoria (passeggiata) connessa a ragioni di salute, purché effettuata in prossimità della propria abitazione e comunque evitando ogni possibile compresenza di altre persone. È consentito a un solo genitore di passeggiare con i bambini, purché in prossimità dell’abitazione ed evitando assembramenti e, in caso di comprovata necessità (quale l’impossibilità di lasciare il minore in casa con un adulto), di recarsi presso uno degli esercizi la cui attività è consentita. Le medesime disposizioni si applicano ad anziani e disabili.

Le pratiche agricole e l’attività legata all’allevamento del bestiame saranno consentite, anche in caso di appezzamenti situati entro i confini comunali per persone residenti in altri Comuni, previa autorizzazione del Sindaco. Anche le imprese che operano nell’ambito di appalti pubblici potranno, previa autorizzazione, proseguire la loro attività.

Sono consentiti esclusivamente spostamenti individuali temporanei all’interno delle aree interessate dal provvedimento, motivati da comprovate esigenze lavorative relative alle attività consentite, a situazioni di necessità o legate a motivi di salute, da esplicarsi per il tempo direttamente indispensabile, incluse le esigenze legate agli animali da affezione.

Chiusa la Statale 26 fra Nus e Pontey

zona rossa St Denis, Chambave e Verrayes
zona rossa St Denis, Chambave e Verrayes

È stata predisposta la chiusura della Statale 26, tra il bivio di Nus e il bivio di Pontey. Tratto sul quale sono state anche soppresse le fermate dei mezzi pubblici.

Come percorso alternativo al tratto di statale chiusa, è obbligatorio l’utilizzo dell’autostrada, per la quale è stata prevista la gratuità tra i caselli di Aosta e Châtillon e Nus e Châtillon.

Scuole chiuse: al via la Dad

Saranno chiuse tutte le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado presenti sul territorio dei tre Comuni e verrà attivata la didattica a distanza. Per tutti gli studenti dei comuni coinvolti dal provvedimento, la Sovrintendenza agli Studi, in accordo con le scuole, sta valutando le attività di didattica a distanza da attivare per il periodo di chiusura dei territori.

Nella sede della Protezione civile sarà attivata la Sala operativa per far fronte alle diverse richieste che giungeranno dalle tre zone interessate dal provvedimento di chiusura. La Protezione civile allestirà inoltre nei Comuni tre stazioni di supporto alle Amministrazioni comunali.

Infine, si ricorda che, per ogni esigenza, è attivo il numero verde della Protezione civile 800-122-121.

La rilevazione della Fondazione Gimbe

A sollecitare i presidenti delle regioni e i sindaci ad adottare lockdown mirati, per spegnere i focolai, arginare il contagio diffuso e prevenire il sovraccarico degli ospedali, era questa mattina la Fondazione Gimbe.

Nell’ultimo monitoraggio alla Valle d’Aosta andava il primato della regione con il più alto rapporto fra positivi/casi testati, ben 16,4% contro una media nazionale del 7%. Alto anche l’incremento in percentuale dei casi totali: 13,2%, media nazionale 10,7%. I casi testati per 100.000 abitanti si attestano a 865 (media nazionale 838). Il rapporto di ospedalizzati rispetto ai casi attivi è del 5,4% (media nazionale 6,4%).

Le zone rosse a Saint Denis Chambave e Verrayes
La zona rossa a Saint-Denis, Chambave e Verrayes

0 risposte

  1. Assurdo, semplicemente assurdo … Ma ai danni economici che provocano queste decisioni ci pensano o no ? Sono allibito … Chiudere tre comuni e una statale! per una ventina di contagiati è da folli. Tracciate e isolate chi è venuto in contatto con questi coscritti e basta ! No ? Troppo difficile ? Ah già … troppo lavoro da fare … troppa fatica !
    Ma tanto ai politicanti cosa gli interessa ? Per loro lo stipendio è assicurato. Chiudiamo e basta così non ci prendiamo responsabilità e stiamo tutti belli a casa a gozzovigliare.

  2. E domenica hanno il coraggio di fare la Regionale..hanno rinviato le Olimpiadi..ma occhio a toccare la battaglia🤢!

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