Cala il sipario sulla scuola di Tzamberlet. Si cercano ora le risorse per le ex Magistrali e il Manzetti

22 Febbraio 2022

Dopo oltre 11 anni sulla scuola polmone di Tzamberlet viene posata la prima, ma anche ultima pietra. La Giunta regionale ha “trovato il coraggio”  (Nda non si escludono futuri contenziosi) di far calare definitivamente il sipario sull’opera e di confermare gli ultimi indirizzi che prevedono la concentrazione nel centro di Aosta delle scuole secondarie di secondo grado.

Il progetto preliminare del nuovo complesso scolastico di Tzamberlet prevedeva la costruzione di una struttura composta da 51 aule ordinarie, 9 aule speciali e 6 laboratori, oltre ai locali per i servizi tecnico-amministrativi, l’aula magna e la palestra, destinata ad ospitare l’intera istituzione scolastica Liceo delle scienze umane e scientifico “Regina Maria Adelaide”, allora frequentata da circa 1.100 studenti.

Nel 2018 l’allora Giunta guidata da Nicoletta Spelgatti decise di affidare ad alcuni esperti la verifica dei presupposti e degli impatti  connessi alla realizzazione della scuola prefabbricata in Regione Tzamberlet, sospendendo la procedura di gara, un anno prima aggiudicata al consorzio EcoEcole Aosta e poi annullata dal Tar di Aosta, che ne aveva disposto la revisione dell’analisi tecnica.

Proprio le verifiche condotte nel 2018 avevano escluso che in futuro sarebbero stati necessari  spazi consistenti per le istituzioni scolastiche di secondo grado ad Aosta. Scenario confermato dal recente studio affidato all’Università Cattolica di Milano sulle dinamiche demografiche, che ha messo in luce il crollo demografico da poco iniziato: fra il 2014 e il 2021 si sono persi 4.350 residenti in Valle d’Aosta (-3,2%).

La situazione per gli anni a venire è “allarmante”. Secondo le stime già nel 2025 si ipotizzano fra un minimo di 80 e un massimo di 130 alunni in meno, per arrivare nel 2038 fra un minimo di 400 e  un massimo di 900 alunni in meno nella fascia d’età 14 – 18 anni.

Sempre nel 2017 gli esperti avevano messo criticità sui costi e le difficoltà legati alla riorganizzazione della rete del trasporto cittadino verso e da quell’area e mostrato l’esistenza di un’alternativa, quale la ristrutturazione della scuola di Via Torino. Successivi studi hanno mostrato la convenienza di demolire l’ex sede delle magistrali di Aosta per poi ricostruirla. Qui nei programmi dell’Amministrazione regionale troveranno  in futuro spazio le classi del Liceo Classico e Artistico, mentre il Liceo musicale troverebbe collocazione nella sede di Avenue Conseil des Commis.

Il problema per la scuola di via Torino, ma anche per il Manzetti è ora il reperimento dei fondi. 

“Gran parte delle risorse negli anni passati sono andate per i ristori e per tappare in qualche maniera il buco derivante dal dalle conseguenze della Pandemia” – ha ricordato questa mattina su Radio Proposta In Blu l’Assessore Luciano Caveri  – Si potrà quindi da qui in avanti timidamente guardare avanti per realizzare queste opere pubbliche, che sono del tutto indispensabili per il futuro della scuola valdostana. Dobbiamo trovare nell’assestamento di bilancio del mese di giugno delle risorse per lanciare via Torino e poi successivamente la ristrutturazione del Manzetti, che dovrebbe venire con la stessa logica dell’abbattimento e della ristrutturazione”.

La Regione ha deciso, infatti, di abbandonare l’ipotesi di provare a rincorrere i fondi del Pnrr. “Per le scuole superiori non ci avvarremo dei fondi del Pnrr” prosegue l’Assessore “perché i tempi di presentazione dei bandi, che sono stati follemente previsti dal Governo, rendono estremamente difficile. Abbiamo circa 14 milioni di euro, che verranno dedicate ad altre scuole, quelle dei comuni nel resto della Valle”. Sempre ieri la Giunta ha inserito il primo intervento che riguarda la scuola di La Salle. 

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