Green pass obbligatorio per i lavoratori dal 15 ottobre, cosa cambia in Valle d’Aosta
In principio a dover trovare la “quadra” per riaprire controllando il Green pass sono state, lo scorso 13 settembre, le scuole. Non senza incognite, ma anche con meno problemi rispetto al previsto.
Ora si avvicina invece il 15 ottobre, data nella quale il “certificato verde” diventerà obbligatorio per tutti i lavoratori: dipendenti pubblici e privati, compresi autonomi e partite Iva.
Problema non di poco conto, soprattutto se legato ai controlli, e sul quale il comparto pubblico è al lavoro.
L’accesso agli Ospedali e ai Poliambulatori
Da ieri, 5 ottobre – spiegava l’Azienda Usl –, l’accesso degli accompagnatori e dei visitatori dei pazienti alle strutture ospedaliere è subordinato al controllo della certificazione verde Covid-19.
Le verifiche saranno effettuate dal personale delle portinerie degli ospedali “Parini” e “Beauregard” di Aosta e, da oggi, della sede della struttura di Psichiatria, all’interno della “ex maternità” di via Saint-Martin-de-Corléans.
Controlli che, spiega l’Usl, verranno effettuati “secondo le indicazioni del Ministero competente e nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali (privacy)”, con l’informativa esposta nelle varie sedi.
Le stesse modalità di accesso saranno applicate, già a partire dai prossimi giorni, nelle sedi dei Poliambulatori sul territorio.
In Regione controlli agli ingressi e verifiche a campione
Per quanto riguarda i dipendenti regionali, il Presidente della Regione Erik Lavevaz ha illustrato oggi alle organizzazioni sindacali le modalità operative per le verifiche del Green Pass nelle sedi dell’Amministrazione.
La bozza di documento prevede la differenziazione del controllo in base alle diverse sedi, con la verifica tramite smartphone o tablet agli ingressi che saranno ordinariamente presidiati da addetti al controllo degli accessi.
A questo si aggiunge una verifica a campione con cadenza giornaliera attraverso visite quotidiane in loco, in orari e giorni e non prestabiliti, da parte del dirigente responsabile o di un suo delegato, nelle sedi prive del presidio da parte di addetti all’accoglienza e in ogni altra sede di lavoro dislocata al di fuori di edifici.
La verifica dovrebbe essere effettuata sul 20% dei lavoratori, anche esterni, presenti in sede al momento della verifica, assicurando così la rotazione del personale oggetto di controllo.
Le disposizioni – che saranno approvate dalle Giunta regionale non appena adottate le linee guida nazionali – verranno applicate ai dipendenti della Regione e a tutti i soggetti che accedono alle sedi dell’Amministrazione regionale per qualsiasi attività, compresi quindi i visitatori, le autorità pubbliche e politiche, i fornitori, i collaboratori, i prestatori di servizi e i frequentatori di corsi di formazione.
Tablet e un lettore di Green pass per il Comune Aosta
In piazza Chanoux – via determina dirigenziale pubblicata oggi –, è stata definita invece, vista la revisione del Protocollo sicurezza sui luoghi di lavoro, l’installazione di un lettore per Green pass, che verrà posizionato all’ingresso per i dipendenti.
Acquisto che si aggiunge – sempre con una determina, ma del 4 ottobre –, all’acquisto sul Mercato Elettronico delle Pubblica Amministrazione, il MePA, tramite Ordine Diretto di Acquisto, di 10 tablet.
“I rilevatori saranno posizionati in tutte le sedi del Comune, tranne nelle scuole che si attrezzano autonomamente – spiega il Sindaco di Aosta Gianni Nuti –. Abbiamo fatto questo acquisto perché dev’esserci un device terzo per i controlli, per i quali è stato designato del personale apposito. L’obiettivo però dev’essere l’automatismo, quindi automatizzare la procedura, e fare i controlli attraverso i tornelli, come per ogni ingresso in Comune”.
Alla Cogne Acciai Speciali controlli affidati ad una ditta esterna
I controlli nella più grande azienda valdostana – 1071 i dipendenti – sono stati affidati alla ditta che si occupa del servizio di portineria, attraverso un ampliamento dell’attuale incarico. Attraverso tablet e cellulari verrà garantito l’accesso soltanto alle persone munite di Green Pass. Venerdì scorso è stata organizzata in azienda una seduta di vaccinazioni, a cui hanno aderito una ventina di persone.
Dal 15 ottobre il Green pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori
Il Green pass, dal 15 ottobre, e fino al 31 dicembre – data, per ora, della fine dello stato di emergenza – diventerà obbligatorio per entrare in tutti i luoghi di lavoro, sia pubblici sia privati. La decisione del Governi Draghi, nell’aria da tempo, è stata ufficializzata dopo il Consiglio dei Ministri di oggi pomeriggio – giovedì 16 settembre –, ed una Cabina di regia convocata per la mattinata. Un provvedimento approvato all’unanimità.
L’ordine del giorno del CdM lasciava già poco spazio all’immaginazione, parlando di “Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde Covid-19 ed il rafforzamento del sistema di screening”.
Nel dettaglio, il nuovo green pass coinvolge tutti i lavoratori: dai pubblici ai privati, passando per i volontari, compresi i lavoratori autonomi, colf e baby sitter.
I lavoratori che non avranno il certificato – come da nuovo decreto – saranno sospesi fino a quando non avranno adempiuto. Una sospensione, anche dallo stipendio, che nel privato scatterà dal primo giorno di assenza ingiustificata, e dopo 5 giorni nel settore pubblico.
Le sanzioni vanno da 600 euro a 1.500, anche se, chi non avrà il certificato, dice il provvedimento avrà comunque “diritto alla conservazione del rapporto di lavoro” e non potrà essere licenziato.
Il decreto prevede anche l’obbligo per le farmacie di calmierare il prezzo calmierato dei tamponi, pena il rischio chiusura fino a 30 giorni. Il costo dei test sarà pari a zero per chi non può fare il vaccino, di 8 euro per i minorenni e di 15 euro per i maggiorenni, sempre fino al 31 dicembre.
Coinvolti nel nuovo decreto anche le autorità, o meglio “ai soggetti titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice“. L’obbligo – e le sanzioni – si estendono a sindaci e presidenti di Regione, così come ai consiglieri.
Esteso l’obbligo di Green pass per chi entra nelle scuole
Mentre il primo decreto-legge del 6 agosto, che contiene le norme sul green pass, ha avuto il primo “via libera” per la sua conversione in legge dalla Camera dei Deputati, il Consiglio dei Ministri allarga le maglie del provvedimento, soprattutto per quel che riguarda l’accesso alle scuole, alle università e alle Rsa.
Cosa cambia
Scuola
Le nuove norme – si legge in un comunicato del CdM – restano in vigore fino al 31 dicembre prossimo, data che segna, per il momento, la cessazione dello stato di emergenza. Il provvedimento disciplina l’accesso in ogni struttura del sistema nazionale di istruzione e di formazione, compresi le strutture in cui si svolgono i corsi serali, i centri per l’istruzione degli adulti, i servizi educativi per l’infanzia, i sistemi regionali di istruzione e Formazione Tecnica Superiore e degli Istituti Tecnico Superiori e il sistema della formazione superiore.
L’obbligo di green pass – la certificazione “verde” che si ottiene con la vaccinazione, il tampone negativo al Covid-19 o la guarigione dall’infezione – si applicherà quindi a chiunque accede a tutte queste strutture.
Obbligo che, quindi, oltre al personale scolastico – docenti, amministrativi e collaboratori – si estende anche ai genitori che debbano entrare nelle strutture. I parenti sprovvisti del green pass non avranno alcuna sanzione, ma non potranno avere accesso all’Istituto.
Questa disposizione – specifica il Governo – non si applica invece ai bambini, agli alunni e agli studenti e neanche a chi frequenta i sistemi regionali di formazione, “ad eccezione di coloro che prendono parte ai percorsi formativi degli Istituti tecnici superiori”.
I controlli sono in capo al dirigente scolastico e ai responsabili di tutte le istituzioni scolastiche, educative e formative, che hanno il compito di controllare il possesso del pass da parte del lavoratore. “Nel caso in cui l’accesso alle strutture sia motivato da ragioni di servizio o di lavoro – prosegue la nota –, la verifica sul rispetto delle prescrizioni deve essere effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro”.
Università
Anche in questo caso chiunque accede alle strutture del sistema nazionale universitario deve possedere ed è tenuto ad esibire la certificazione verde Covid-19.
I responsabili delle Università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni. Le verifiche sono svolte a campione con le modalità individuate dalle Università. Nel caso in cui l’accesso alle strutture sia motivato da ragioni di servizio o di lavoro, la verifica sul rispetto delle prescrizioni deve essere effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro.
Strutture residenziali, socio-assistenziali e sociosanitarie
Le nuove norme che entreranno in vigore dal 10 ottobre e saranno efficaci fino al 31 dicembre, applicano l’obbligo vaccinale nelle strutture residenziali, socio-assistenziali e sociosanitarie.
Il provvedimento si applica “a tutti i soggetti che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa nelle strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice (Rsa, strutture per anziani, ecc.)”, spiega ancora la nota ministeriale.
Ad assicurare il rispetto dell’obbligo vaccinale saranno, anche in questo caso, i responsabili delle strutture e i datori di lavoro dei soggetti che a qualunque titolo svolgono attività lavorativa sulla base di contratti esterni. Le modalità di verifica dell’adempimento dell’obbligo saranno definite con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri adottato di concerto con il Ministro della salute, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.
Esenzioni
Le misure del decreto per il personale del mondo scolastico, universitario e socio assistenziale non si applicano ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute.
Green pass, cos’è cambiato dal 1° settembre
Da mercoledì 1° settembre, il Green Pass è necessario, oltre che per mangiare nei ristoranti al chiuso, accedere a cinema, palestre e musei, anche per i trasporti a lunga percorrenza. Il certificato verde sarà inoltre richiesto in scuole e università.
Trasporti
La certificazione verde è estesa dal 1° settembre ai mezzi di trasporto a lunga percorrenza. Servirà sugli aerei, su navi e traghetti per il trasporto interregionale, ad eccezione di quello che attraversa lo Stretto di Messina, sui treni Interciy, Intercity notte e alta velocità, su autobus che collegano più di due regioni e per autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente, ad esclusione di quelli impiegati nei servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale. Come spiega ad esempio la compagnia Arriva il Green Pass sarà chiesto sulla linea Aosta – Milano o sulle linee Courmayeur-Chamonix e Aosta-Martigny. Il Green Pass non verrà invece richiesto nel trasporto pubblico urbano e sui treni regionali.
Scuola
Dal primo settembre il Green Pass diventa obbligatorio anche per tutto il personale scolastico e universitario: maestri, professori, personale tecnico e amministrativo, bidelli e dirigenti scolastici. Nelle università è obbligatorio anche per gli studenti, per frequentare le lezioni in presenza. All’Università della Valle d’Aosta le lezioni potranno essere seguite anche in streaming, mentre gli esami saranno in presenza. Per il personale scolastico e universitario, in assenza di Green Pass scatterà la sospensione del rapporto di lavoro e dello stipendio dopo cinque giorni di assenza ingiustificata.
Come ottenere il Green Pass?
Il Green Pass si ottiene dopo aver ricevuto almeno una dose di un vaccino (Nda devono passare 15 giorni dall’inoculazione) contro il coronavirus, essere risultati negativi a un test nelle 48 ore precedenti o essere guariti dalla Covid-19 da meno di sei mesi.
Il Green Pass può essere esibito sia in formato digitale che cartaceo. Si può ottenere accedendo al sito www.dgc.gov.it tramite Spid o tessera sanitaria o un codice inviato per email dal ministero della Salute. Oppure lo si può scaricare tramite le app Immuni o IO, o ancora accedendo al proprio fascicolo sanitario elettronico.