Nuova Università, si va verso la 7ª variante per aprire agli studenti nel 2021/22
Il momento atteso è venerdì 22 novembre, tra due giorni, quando la Giunta regionale dovrebbe approvare la perizia di variante numero 7 – rinviata a fine ottobre – della Nuova Università, da circa 2,4 milioni di euro, con l’obiettivo di sbloccare i lavori e chiudere la “partita” del primo lotto.
A spiegarlo, audito ieri in Commissione consiliare del Comune di Aosta, l’Amministratore unico di Nuv Bruno Milanesio: “Mi è stato riferito che la perizia di variante è all’ordine della Giunta di venerdì. Questo permetterebbe di non avere ulteriori ritardi, di ultimare il primo lotto dell’intervento e, come negli auspici, poter consegnare i lavori nel 2021 e consentire l’ingresso degli studenti nell’anno accademico 2021/22”.
Sulla Nuv – la società di scopo che sta costruendo la struttura nell’area della ex Testa Fochi – ricade anche il “peso” degli arredi della Nuova Università, che costano 1,2 milioni: “Gli arredi hanno complicato un po’ la questione prima – prosegue Milanesio –, ma poi i fondi sono stati reperiti grazie ai ribassi d’asta, per oltre un milione di euro. Un impegno che ci era già stato commissionato tempo fa, ora dobbiamo compiere solo una serie di atti per poterli collocare”.
E se questa questione è già definita c’è un’altra parte di risparmi – i ribassi d’asta hanno permesso di recuperare grossomodo 5 milioni, 2,5 circa spesi nelle prime sei varianti, per un costo complessivo del primo lotto preventivato attorno ai 34 milioni di euro – che potrebbe sbloccare un’altra situazione ferma, ovvero quella della palazzina “Beltricco”, in questo momento non interessata dai lavori.
L’Amministratore unico Nuv, però, non è persuaso: “In riferimento al Defr – il Documento di economia e finanza della Regione, ndr. – i risparmi dovrebbero essere indirizzati verso la ‘Beltricco’ ma sinceramente non so quali saranno. L’indicazione è per certi versi confortante non si sa in che misura. Io non mi faccio illusioni, sono anzi un po’ scettico. Diciamo che queste cose, per ora, sono un po’ ‘nella pancia di Giove’”.
Scetticismo che fa il paio con quello che, dopo la creazione di Invald Srl (anche se da alcuni “sussurri” sembra potrebbe già cambiare nome) – ovvero la fusione tra Nuv e la Coup srl che si occupa dei lavori al Complesso ospedaliero “Parini” – vede in pole position la nomina di un nuovo Amministratore unico.
Milanesio, in questo senso, non nasconde le sue preferenze: “A mio avviso la soluzione più ragionevole era quella di mantenere la presenza di entrambe le società in un Consiglio di amministrazione di tre membri, cosicché ci fosse una figura in rappresentanza della Nuv, una per Coup e una terza. In questo modo si salvaguarderebbe un ‘patrimonio genetico’ ed uno storico di persone dietro queste società, per poi magari andare verso l’Amministratore unico in una fase successiva”.