Nuova università: primi scricchiolii in Giunta regionale

Rinviato l'atto che licenzia la perizia di variante 7 da oltre 2 milioni di euro. Al centro della discussione il nuovo assetto societario della Invald srl, nata dalla fusione fra Nuv e Coup. Aggravi: "Questo episodio conferma il concetto di “inadeguatezza”, non solo del Presidente".
Aosta, la Nuova Università
Politica

Attesa da tempo, è arrivata ieri mattina in Giunta, convocata in seduta straordinaria, la perizia di variante 7 sulla Nuova Università del valore di oltre 2 milioni di euro. L’atto è stato però rinviato, ufficialmente per “nuovi approfondimenti”. I soldi chiesti in più da Nuv per portare a termine il primo lotto – 1,8 milioni di euro, a cui si aggiungono altri oneri – verranno presi dai ribassi iniziali della gara e da risparmi conseguiti in corso d’opera.

Il rinvio della delibera si è unito ad una discussione sull’assetto della nuova società  – la Invald srl – nata dalla fusione fra Nuv e Coup. La scelta fra un consiglio di amministrazione o la figura dell’amministratore unico, quest’ultimo caldeggiato da Uvp e Alpe, ha mostrato in Giunta la prima frattura. Un primo segnale della voragine che potrebbe aprirsi nei prossimi giorni e “risucchiare” il Presidente della Regione.

Difficilmente Antonio Fosson cadrà sulla mozione che lo invita alle dimissioni, iscritta all’ordine del giorno della prossima adunanza del Consiglio regionale. La speranza di alcuni è però che la strategia di “logoramento”, messa in moto, lo convinca presto al passo indietro.

Fra i dieci firmatari della mozione c’è l’ex Assessore regionale alle finanze Stefano Aggravi, che oggi commentando quanto avvenuto ieri in Giunta scrive: “La mozione di invito alle dimissioni al Presidente Fosson è stata criticata, soprattutto per la novità della provocazione, ma forse, in fondo in fondo, questo episodio conferma il concetto di “inadeguatezza” che abbiamo espresso. Però, a questo punto, ciò non vale soltanto per il solo Presidente”.

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