Daniele Calandri secondo al “suo” Maira Occitan Trail
Dopo il tris delle gare attorno al Monviso, culminato con la vittoria alla 100 Miglia di due mesi fa, ed il primo posto con tanto di en plein nel 2023, quest’anno Daniele Calandri deve “accontentarsi” del secondo posto finale al Maira Occitan Trail.
Un’edizione completamente diversa da quella di 12 mesi fa, dal panorama imbiancato al numero di tappe, passato da 4 (da 40 km) a 3 (da 50 km), per un totale di circa 8.000 metri di dislivello positivo, con Fabio Cavallo a fare questa volta l’en plein, vincendo tutte le tappe e quindi la classifica finale.
Per Daniele Calandri sono arrivati due secondi posti nelle prime due tappe ed un terzo posto (ma a un secondo da Diego Zanardo) nella terza, per un totale di 16h42’09”. Fabio Cavallo ha chiuso in 16h00’17”, mentre sul terzo gradino del podio sale proprio Diego Zanardo con il tempo totale di 16h59’04”.
Proprio a causa della neve in quota due tappe hanno subito un cambio di percorso all’ultimo, “scelta saggia da parte dello staff del MOT che come nella passata edizione ha fatto di tutto per farci divertire, con un occhio di riguardo per la sicurezza, lungo questi sentieri delle Alpi Cozie”, racconta Calandri. “Come era successo già l’anno scorso correre qui è stato per me molto emozionante, in particolare perché la tappa del sabato è passata proprio davanti alla casa dove ogni anno, sin dall’infanzia, passo una buona parte delle mie vacanze estive.
Per Calandri è stato anche un test per mettere alla prova il fisico: “Lato agonistico è stata una gara molto dura, corsa ad alti ritmi sin dalla prima tappa, dove Fabio Cavallo ha tenuto, e poi mantenuto anche nelle successive giornate, un ottimo ritmo che l’ha portato a vincere nettamente la classifica finale. Io, secondo dietro di lui, non posso che essere soddisfatto del risultato soprattutto viste le premesse che mi avevano portato sulla linea di partenza: un fastidio al ginocchio che aveva causato il ritiro durante l’ultima gara corsa a fine agosto, la TDS di Chamonix, che non voleva proprio saperne di passare.”