Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani ci raccontano la Coppa del Mondo di Cogne
Ormai i giorni che separano Cogne dalla tappa di Coppa del Mondo di sci di fondo si possono contare sulle dita di una mano: venerdì 15 febbraio la Mini World Cup Coop e la presentazione degli atleti saranno l’antipasto della due giorni di competizioni ai piedi del Gran Paradiso, che inizierà sabato mattina con la sprint in tecnica libera per poi concludersi domenica con le gare distance in tecnica classica.
Non sarà della partita “l’alieno” Johannes Hoesflot Klaebo, che ha deciso di prendersi qualche giorno di riposo per essere pronto per i Mondiali di Seefeld, che inizieranno mercoledì 20 febbraio. Tutti gli occhi saranno puntati sugli atleti di casa, Federico Pellegrino nella sprint e Francesco De Fabiani nella 15 km maschile, che hanno grandi chance di fare bene.
La Coppa del Mondo sulle montagne di casa: una prima assoluta per Pellegrino e De Fabiani
Il campione del mondo in carica è concentrato e proiettato verso la tanto attesa tappa casalinga, e chiama a raccolta i tifosi: “Mi auguro che ci sia tanta gente, perché ne abbiamo bisogno: non solo noi valdostani ed italiani, ma tutto il circuito”, dice. “La gente deve tornare ad appassionarsi alle nostre performance: lo fa già davanti alla televisione, ma sul posto è una spinta in più. Per me è un momento cruciale della stagione, ho bisogno di una grande spinta in vista del Mondale sia da parte dei tifosi del mio Fan Club, sia dei valdostani, siano essi appassionati o semplici curiosi”.
De Fabiani racconta cosa vuol dire, per lui, gareggiare in casa: “È sicuramente una bella cosa, diversa dal solito. Ci sarà tanto sostegno dalla gente, speriamo venga fuori un bell’evento e di ottenere i risultati sperati. Non sento molta più pressione del solito, è una tappa di Coppa del Mondo, e il vantaggio di avere il tifo dalla nostra parte supera lo svantaggio di essere un po’ più teso. Ai Mondiali ci sarà sicuramente più pressione”. Con due atleti di livello mondiale, la Valle d’Aosta è il centro d’Italia dello sci di fondo: “Molta gente si sta appassionando per via dei risultati, è il momento ideale per ospitare una Coppa del Mondo. È importante che non sia un evento una tantum ma che ci sia un seguito, per poter ammortizzare le spese ed investire sul futuro”.
Il tracciato raccontato dai campioni valdostani
Sia Pellegrino che De Fabiani a Cogne hanno conquistato il titolo italiano, in sprint il primo, in distance il secondo: “Le prove dei campionati italiani sono state molto utili ed è stato un bel test”, spiega il poliziotto di Nus. “Quello della sprint è un tracciato abbastanza duro, con una prima parte in salita per almeno un minuto in cui le mie caratteristiche possono essere messe in luce, visto che in salita ed in quota rendo bene: sono tranquillo e fiducioso, se farò fatica io ci sarà chi ne farà più di me. La seconda parte è, invece, più tattica, con tante curvette e dossetti fino agli ultimi 300-400 metri, in cui c’è un falsopiano in salita che per me è abbastanza congeniale, anche se l’avrei preferito più lungo. Questo, comunque, è il tracciato, ed io dovrò fare il massimo e puntare alla vittoria. Nonostante l’assenza di Klaebo bisognerà guardarsi da russi e francesi, a seconda che la gara si faccia più fisica o più tattica”.
“Pellegrino può giocarsela in ogni punto: sarà importante capire quanti atleti riusciranno a tenere le sue code”, commenta Marco Albarello, campione olimpico e sport manager. “Già la qualificazione sarà un bell’impegno, il tracciato della sprint è tosto. La differenza potrebbero farla le condizioni fisiche: bisognerà stare bene e avere le gambe. Sull’ultima salita si può scaricare tutta la potenza; la volata non è cosi scontata”.
L’atleta di Gressoney, invece, ci ha raccontato le sue sensazioni sul tracciato della pista della distance (5 km nei Prati di Sant’Orso da ripetere per tre volte per gli uomini e due volte per le donne): “Ho avuto due impressioni diverse del tracciato”, spiega. “Quando l’ho provato in allenamento l’ho trovato poco congeniale alle mie caratteristiche, perché la neve era veloce e bisognava fare molti tratti a spinta. Nel mentre, però, ha nevicato, ed in gara la neve era diventata più lenta e non mi è dispiaciuto, perché si doveva ricorrere molto all’alternato, dove sono più forte”. La pista presenta alcune curve impegnative ma, dice De Fabiani, quasi mai si rischia di cadere, con piccole salite (la più alta presenta una variazione di 38 metri) ed un dislivello totale di 178 metri a giro.
“È una pista selettiva senza dubbio, il dislivello non è così elevato ma, girando per tre volte nella distance maschile, tutto in tecnica classica e a queste altitudini, ci aspettiamo una gara dura”, spiega ancora Marco Albarello. “Ho gareggiato spesso su queste piste, anche su altri percorsi. Come detto l’altitudine si fa sentire. In compenso bisogna tenere il ritmo abbastanza forte, il tempo di 39’06” fatto segnare da De Fabiani ai Campionati Italiani distance fa capire tutto… Il terzo giro? Lo sforzo si paga sempre”.
Il sogno di una team sprint tutta valdostana per i Mondiali di Seefeld
Pellegrino non prenderà parte alla 15 km in tecnica classica di domenica ma partirà subito per Seefeld per assorbire al più presto il viaggio: giovedì 21 febbraio in palio ci sono già le medaglie della sprint in tecnica libera, il grande obiettivo di Chicco ai Mondiali austriaci. Che possono regalare soddisfazioni anche nella team sprint di domenica 24: “Domenica a Lahti con De Fabiani è stata una bella esperienza, si è comportato molto bene. Il sesto posto è un punto di partenza anche in vista del Mondiale, la pista di Seefeld è più dura e per noi è una cosa positiva”.
Non c’è ancora l’ufficialità che sarà proprio DeFa a prendere il posto di Noeckler a fianco di Chicco, ma lui ci spera: “Domenica è stata la mia prima team sprint in assoluto, e credo che siamo andati bene. Il tracciato di Lahti non era molto selettivo e sapevamo che arrivare in volata in tecnica classica non ci avrebbe favoriti. A Seefeld ci sarà più selezione, e questo potrebbe avvantaggiarci”.