Elezioni comunali ad Aosta, si va al ballottaggio. Il 4 ottobre sarà Nuti – Girardini

23 Settembre 2020

Una storia già scritta, ma solo a metà. Per decidere il Sindaco di Aosta si andrà infatti al ballottaggio – previsto per il 4 ottobre –, ampiamente pronosticato da tempo. Il primo ballottaggio della storia di Aosta da quando c’è l’elezione diretta del Sindaco, quindi dal 1995.

A “sballare” il pronostico è però la coppia di sfidanti che si giocheranno la fusciacca del Capoluogo, dal momento che a Gianni Nuti – candidato Sindaco con Vice Josette Borre – si contrapporrà Giovanni Girardini di Rinascimento Valle d’Aosta, che come Vice ha invece Roberta Carla Balbis.

Chiuse le 18278 schede aostane la coalizione che sostiene Nuti/Borre si ferma al 38,84%, e 6.361 voti totali, 5.765 di lista e 596 esclusivamente a Sindaco e Vice. Non abbastanza per vincere al primo turno, dal momento che la Legge elettorale che prevede il fatidico 50% + 1 per la vittoria.

A trainare la coalizione è il Progetto Civico Progressista – formato da Rete Civica, Pd, Europa Verde e Area Democratica-Gauche Autonomiste – che fa suoi 3.539 voti, che valgono il 22,94%. A ruota segue l’Union Valdôtaine con 1.483 voti (9,61&) e Alliance Valdôtaine con 743 voti (4,82%).

Giovanni Girardini, invece, staccato il candidato leghista Togni in mattinata, chiude con 3.981 voti, pari al 24,31%. Ad esultare per il risultato di Rinascimento è anche Vittorio Sgarbi che tenne la lista a “battesimo” la lista a fine febbraio -, che via Twitter “cinguetta”: “Exploit di ‘Rinascimento’. Risultato formidabile. Nel capoluogo davanti alla Lega”.

Dopo l’exploit in Consiglio regionale rallenta la Lega – che proponeva Sergio Togni Sindaco, assieme al Vice Bruno Giordano appoggiati anche dalla lista “Autonomia e libertà – Autonomie et liberté”, che ha aggiunto solo lo 0,84% – che porta a casa complessivamente 3.280 voti, che le valgono il 20,03%. Lega che potrebbe fare da ago della bilancia il 4 ottobre, come ha spiegato lo stesso Togni quando dice: “Ora cercheremo di fare un percorso assieme per arrivare al ballottaggio e cambiare il volto a questa città”.

Chiude invece a 1.966 voti, il 12%, Paolo Laurencet, candidato sostenuto da Fratelli d’Italia e Forza Italia, che esprimeva come suo Vice Renato Favre.

Resta invece al palo la sinistra estrema, con Potere al Popolo – che candidava Bruno Trentin Primo cittadino e Francesco Rappazzo Vice – che raccoglie 461 voti (il 2,81%), ed il Partito Comunista Italiano che con i suoi candidati Francesco Statti (Sindaco) e Dario ortolano (Vice) si fermano a 328, ovvero il 2% netto.

Elezioni comunali, la lunga ombra delle Regionali sul Sindaco di Aosta

Mentre ad Aosta è stato – sin dall’arrivo dei primi dati – un “testa a testa” fra il Progetto Civico Progressista e la Lega Vallée d’Aoste, il risultato delle Regionali nel Capoluogo comincia a proiettare la sua lunga ombra sullo spoglio di domani per le Comunali. O, come molti pensano da tempo, sul ballottaggio che potrebbe decidere il Sindaco di Aosta ad ottobre.

Un Sindaco tra i lacci del Consiglio regionale

Eletti i 35 consiglieri regionali, si mette in moto la “fase 2”: trovare una maggioranza almeno a 18 per governare la Regione. I movimenti cominceranno quindi ad incontrarsi per capire quali alleanze post-voto siano praticabili. Ad Aosta – e nelle Comunali in generale – il meccanismo elettorale è più semplice: chi vince governa, e si prende 2/3 del Consiglio come premio di maggioranza. La sensazione è che, però, si arriverà al ballottaggio e che ci si arriverà mentre i giochi in Regione siano ancora tutti da fare. Il che, inevitabilmente, peserà sulla scelta del nuovo Sindaco.

Il progetto Civico Progressista, che su Aosta è primo con il 22,01%, sostiene Gianni Nuti Sindaco e la sua Vice Josette Borre. La coalizione mette assieme anche l’Union Valdôtaine (che alle Regionali, nel Capoluogo, ha l’8,80%) e può contare sulla “chiamata al voto” di Stella Alpina – esclusa dai giochi per le Comunali – e che ad Aosta, con Alliance e Italia Viva, ha ottenuto il 7,62% dei voti.

Tanto basterebbe per “spingere” Nuti alla fusciacca, non fosse che la Lega, con il suo 21,34% ha più di un asso da giocare per portare sullo scranno di Sindaco Sergio Togni, ed il suo Vice Bruno Giordano.

Se le Regionali possono dare una proiezione sui Comuni – cosa peraltro affatto scontata –, il Centro destra (fermatosi ad Aosta al 7,01%) potrebbe dare una mano a portare Togni a Primo cittadino, così come anche Rinascimento Valle d’Aosta, fuori dai giochi in Regione (ha il 5%), ma forte in città con il suo 9,35% che potrebbe fare la differenza.

Chiuse le urne per piazza Deffeyes la “moral suasion” sarà doppiacostruire un governo regionale e assicurarsi il Sindaco di Aosta.

Dalla parte di Nuti potrebbero confluire però i voti degli esclusi “eccellenti” alla competizione comunale, ovvero Adu – che ha invitato i suoi a votare le “liste progressiste e di sinistra” – e addirittura quel MoVimento 5 Stelle allergico (almeno in Valle) ad alleanze che sull’altare del patto nazionale con il Pd (che fa parte del Progetto Civico), e dei “cattivi rapporti” con la Lega, potrebbe fare da ago della bilancia per la fusciacca più ambita.

“Cattivi rapporti” che però corrono anche tra Lega e Centro destra, col Carroccio che a livello locale non ha mai voluto replicare l’alleanza a livello nazionale con Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Insomma, è presto per dire chi si siederà al comando dell’Hôtel de Ville. A pesare saranno sì gli accordi per place Deffeyes ma ancor più, forse, potrà il dissiparsi (o meno) dei veti incrociati.

Le Regionali ad Aosta

Questi i dati delle Elezioni regionali nel Capoluogo: 3.709 (22,01%) a Progetto Civico Progressista,3.596 (21,34%) voti alla Lega Vda, 1.575 (9,35%) Rinascimento, 1.483 (8,80%) all’Uv, 1.285 (7,62%) ad Alliance- Stella Alpina, 1.197 (7,10%) centro destra Valle d’Aosta, 1.182 (7,01%) Pour l’autonomie, 1.007 (5,98%) a Vda Unie,842 (5,00%) M5S Vda, 471 (2,79%) Futura, 261 (1,55%) Vda Libra,245 (1,45%) Pays d’Aoste, 919 (5,05%) nulle e 424 (2,33%) bianche.

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