Elezioni Comune di Aosta, fuori Stella Alpina e il M5S Vda

Le sentenze del Consiglio di Stato sono arrivate oggi, martedì 1 settembre. Dopo Adu Vda anche le lista di Stella Alpina e M5S Vda restano fuori dalla corsa a Piazza Chanoux.
Il municipio di Aosta
Politica

Rigettati. Dopo Adu Vda anche le lista di Stella Alpina e M5S Vda restano fuori dalla corsa a Piazza Chanoux. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto nel pomeriggio di oggi i ricorsi presentati dai due movimenti.

Le liste erano state escluse dalla Commissione elettorale circondariale – giudizio poi confermato dal Tar – per l’assenza del contrassegno (nel M5S VdA era presente solo sul primo foglio) sui moduli della raccolta firme.

Il ricorso di Stella Alpina

Stella Alpina, nel ricorso al Consiglio di Stato contestava la sentenza di primo grado, definendola “ingiusta” soprattutto alla luce di due sentenze pronunciate nei giorni scorsi su casi simili dal Tar di Salerno e da quello abruzzese, che hanno riammesso le liste inizialmente escluse dalle competizioni elettorali. Il ricorso ribadiva, quindi, come “la connessione di elementi visivi contestualmente presenti nel medesimo ambito spazio-temporale della sede del Movimento (il contrassegno presente in ogni dove, i simboli esposti, le foto dei candidati, i manifesti, i gagliardetti, ecc.) hanno assolto al di fuori di ogni ragionevole dubbio allo scopo di fornire ai presentatori della lista la consapevolezza occorrente ai sensi di legge”.

Tesi che non ha convinto i giudici amministrativi di secondo grado per i quali sussiste “l’impossibilità di ritenere la funzione identitaria del contrassegno di lista surrogabile, in concreto, dai dati fattuali allegati”.

Anzi nella sentenza il Consiglio di Stato ribadisce il suo consolidato indirizzo giurisprudenziale, “che il Collegio condivide e dal quale non ravvisa ragione per discostarsi, secondo il quale le regole che disciplinano la sottoscrizione delle liste elettorali non assumono un rilievo meramente formale poiché mirano a garantire la genuinità delle sottoscrizioni medesime”.

Il ricorso di M5S Vda

Il M5S VdA, che nel ricorso, ai giudici amministrativi di secondo grado, ha scelto di affidarsi ad un altro legale, lo stesso che ha promosso l’azione legale di Adu Vda, ha cambiato strategia. Se “la normativa stabilisce che la firma dei sottoscrittori delle liste deve essere apposta su moduli recanti il contrassegno della lista” con lo scopo di  “assicurare che i sottoscrittori abbiano piena consapevolezza della lista che si accingono a presentare e della sua effettiva composizione” si legge nel ricorso “appare allora poco discutibile che lo scopo perseguito, deve ritenersi raggiunto anche qualora, pur in presenza della materiale incorporazione del contrassegno, in modo stabile ed indissolubile, nella sola prima pagina del documento di presentazione, sia nondimeno acclarata la piena consapevolezza dei firmatari in merito alla riferibilità della sottoscrizione ad una determinata lista con una specifica composizione”.

Per i grillini, oltre all’assenza del contrassegno in tutti i moduli di raccolta firme, l’altra questione sollevata dalla commissione circondariale riguardava il mancato raggiungimento delle firme richieste. I grillini hanno fatto autenticare le firme dai due consiglieri comunali in carica, Patrizia Pradelli e Luca Lotto. Nella documentazione consegnata, il primo modulo era quello della consigliera Pradelli, con 34 firme raccolta, una delle quali però invalidata perché appartenente ad una persona residente a Saint-Christophe. Pinzate a queste prime 34 firme, comparivano le 47 raccolte dal consigliere Luca Lotto. Fra quest’ultime c’era quella della consigliera regionale Manuela Nasso Ed proprio attorno alla consigliera regionale uscente del M5S VdA e candidata alle regionali che ruota buona parte del ricorso. “Che la predetta elettrice, consigliera e candidata nel Movimento, abbia originariamente apposto la propria sottoscrizione senza avere consapevolezza della lista che intendeva sostenere era contrario a ogni presunzione logica”.

Nel rigettare il ricorso il Consiglio di Stato ricorda il provvedimento dell’Ufficio Elettorale impugnato, dove è chiaro come la “ratio excludendi ha trovato fondamento nel fatto che non sarebbe stato provato il collegamento tra il secondo gruppo di fogli portante le sottoscrizioni ed il primo gruppo, risultando per il resto del tutto privi di qualunque altra attestazione”.

Nell’udienza di oggi si sono costituti in giudizio anche il Ministero dell’Interno e l’Ufficio Territoriale del Governo Valle d’Aosta.

Le reazioni

“Come già dichiarato il nostro impegno per Aosta continuerà a rimanere costante.  – sottolinea il candidato sindaco Daniele Cucinotta – Ora possiamo solo supportare i candidati alle elezioni regionali per il rinnovo del consiglio della Valle d’Aosta e affrontare tutti insieme la campagna elettorale. Ringrazio nuovamente i candidati che hanno speso energie per la loro città. Vorrei infine solo ricordare che ci sono due tipi di politica: una è all’interno delle istituzioni e l’altra è quella che noi ora porteremo avanti; è quella che si fa sul territorio e che prevede il dialogo e il confronto con i problemi della gente e che fa leva sulle idee e sulla valorizzazione del singolo abitante. L’obiettivo è di diminuire la disaffezione alla politica, superandola e mettendo in atto azioni al fine del ripristino della dignità e del ruolo che essa dovrebbe rappresentare”.

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