Approvata la pedonalizzare parziale di piazza della Repubblica. Con tutti i “ma” dell’opposizione
Dopo il “passo falso” del mese scorso, il progetto di fattibilità tecnico-economica per riqualificare e pedonalizzare parte di piazza della Repubblica è stato approvato dal Consiglio comunale di Aosta.
Nel mezzo – contando che le risorse, circa 3,6 milioni di euro, 2,3 dei quali di costo di lavori da appaltare, sono in realtà tutte da trovare – dall’Aula arriva forte e chiaro il “no” delle forze di opposizione.
200 posti auto? Sì, ma 40 in meno nell’immediato
Dai banchi della Lega, dopo aver ricostruito il lungo iter del Piano urbanistico di dettaglio del 2009 – approvato nel 2010 – che riguarda la zona universitaria ed i cambiamenti della viabilità nell’intera area, il capogruppo Sergio Togni lo dice chiaramente: “Nel Pud c’era la possibilità di avere flussi pedonali, sistemazioni, giardini, una nuova Università. Una ventata di gioventù e una fruizione diversa e più completa dell’area allineata a quanto succede nelle grandi città europee dove in superficie cammini e sotto parcheggi. Come a Lione, a Londra. L’abbiamo visto anche a Torino in piazza Vittorio, in piazza San Carlo”.
Invece, “il Pud, che prevedeva 800 posti auto, è rimasto sulla carta – ha aggiunto –. Pensare che siano gli asfalti colorati a risolvere il problema dei posti auto significa già rinunciare. Quello che cittadini noteranno di più sarà la semi-pedonalizzazione della piazza e la mancanza di parcheggi. Certo, in previsione ce ne sono altri 200, ma adesso 40 se ne vanno. E diventa sempre più problematico viverla, questa città”.
La soluzione, per Togni, è tornare a considerare i parcheggi sotterranei: “Se abbiamo paura di scavare vuol dire che questa città non ha il coraggio di vedere il proprio futuro. Questo ‘taccone’ ci porta nell’immediato 40 posti auto in meno e mille complicazioni per la vita normale di chi deve venire ad Aosta. Ci sono esigenze concrete e reali alle quali la politica deve dare risposte concrete”.
Linea che segue anche Roberta Carla Balbis de La Renaissance: “Aosta è la ‘capitale’ della Regione, un centro di servizi. È inevitabile dover trovare soluzioni per le auto. Non è pensabile fermare tutto e mettere ‘tacconi’ senza dare risposte in modo strutturale. Questa, invece, è una soluzione senza una vera e propria identità, con quella voglia di cercare accontentare tutti e non darsi mai un confine preciso”.
Contraria anche Forza Italia: “Oltre a ricevere i turisti, che devono trovare un comodo accesso ed un parcheggio, Aosta è anche la città dove insistono i principali servizi e luoghi di lavoro – ha detto invece il capogruppo Paolo Laurencet –. Già le persone non sono supportate da un corretto e adeguato servizio pubblico, ora si tolgono le auto senza dare le alternative. Ora, si parla di aggiungere 200 parcheggi ma la realtà imminente è che altri 40 spariscono. E in città comincia ad esserci un discreto sovraffollamento di auto di chi cerca parcheggio per andare a lavorare”.
Ed il commercio?
Tra le preoccupazioni delle opposizioni c’è anche quella legata al tessuto economico. O meglio, ai suoi patimenti attuali e – questa la paura – del futuro prossimo.
“Queste sono iniziative che stanno destabilizzando troppo la città e i suoi equilibri – ha spiegato il capogruppo de La Renaissance Giovanni Girardini –. Non vi rendete conto di quanto, così, si destabilizzi il tessuto economico del centro storico. Il commercio, la ristorazione ed i servizi arrivano da anni di difficoltà per il quadro economico mondiale, il Covid, che hanno creato difficoltà enormi al credito. E oggi rischiamo di dare un altro colpo di grazia pesantissimo”.
Dove si trovano i soldi?
Come detto, i soldi non per realizzare il progetto, ad oggi, non ci sono. Nel senso che non sono attualmente stanziati. Ciò non significa che il discorso non vada messo sul tavolo.
Lo sa bene, dai banchi della Lega, Bruno Giordano: “La domanda è molto semplice, le risorse dove le prendiamo? E questa canzone potremmo cantarla per altre delibere. Dobbiamo approvare ancora un esercizio finanziario, poi la consiliatura è finita. Queste risorse che non ci sono, come gli oltre 30 milioni per la scuola San Francesco, per un progetto che non risolve nulla e che peggiora la situazione non vi sembrano delle fughe in avanti?”.
La replica della maggioranza
Da parte sua, la maggioranza resta convinta della bontà del progetto: “È il minimo da fare, come città, per accogliere la nuova Università che si è ormai stabilita – ha replicato l’assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto –. Il Pud prevedeva 800 posti auto sottoterra e anche noi siamo per quello. Sarà un futuro, anche se purtroppo non prossimo. Oggi sono stati realizzati 200 posti in superficie e 111 sotterranei, proporzionati alla pedonalizzazione completa che prevedeva il Pud”.
Con un “però”: “I tempi, purtroppo, non saranno rapidi – ha aggiunto –. Anche trovassimo domani le risorse finanziarie. Dobbiamo incaricare i tecnici con una gara a procedura aperta sopra soglia e ci vorranno sei mesi, fare l’aggiornamento del Pfte nuovo corso, poi l’esecutivo con un anno di progettazione. Poi, altri sei mesi per gli asfalti asfalto e siamo già a due anni. Quindi a fine 2026, forse inizio 2027”.
“Stiamo cercando, ove possibile, di mettere le auto sottoterra – chiude Cometto –. Entro il dicembre 2025 saranno messi a disposizione 340 posti auto nel quartiere Cogne. La preoccupazione quantitativa sui posti auto, personalmente, non ce l’ho”.
Presentato il progetto per pedonalizzare piazza della Repubblica. O almeno una parte
5 settembre 2024
Per il momento si parla solo di un progetto di fattibilità tecnico/economica. Già accennata nel Piano generale del traffico urbano – il cosiddetto Pgtu approvato in via definitiva nel febbraio 2022 –, oggi si è vista come sarà (o come potrà essere) l’embrione di una piazza della Repubblica, ad Aosta, che comincia ad essere pedonalizzata. Almeno in parte.
I tempi – essendo solo un progetto di fattibilità tecnico/economica, appunto, quindi solo “sulla carta” – sono tutti da definire. Ma i costi stimati, quelli, ci sono già. E parlano di un quadro economico di circa 3,7 milioni di euro.
Al centro, motore per cambiare la viabilità, è l’imminente apertura della Nuova Università, come ha spiegato in Commissione l’ingegnere Andrea Florio, dirigente comunale dell’Area T3: “Questo progetto si inserisce coerentemente con gli strumenti pianificatori e segue il processo di collegamento con il prolungamento di via Giorgio Elter, in conseguenza della chiusura di via Lexert. Con l’Università e la sua apertura si riorganizzano flussi viabili attorno alla nuova struttura, che si collegherà al centro storico, dato che oggi c’è una cesura”.
Da progetto, gli interventi sono otto. Diversi, e di diverso tenore e importanza. Il più consistente dei quali – ovviamente – è la pedonalizzazione, inizialmente parziale, di piazza della Repubblica.
Una nuova piazza della Repubblica
“La situazione attuale ha dei problemi, ci sono ostacoli di connessione tra l’Università ed il centro storico – ha spiegato in aula l’architetto Ricardo Ianigro, tra i progettisti incaricati –. Abbiamo valutato diverse opzioni. E per una pedonalizzazione totale, auspicabile, non è momento giusto. Mettiamo quindi un primo tassello con il quale creare un collegamento. Ora l’Università è ‘un’isola’. Con una pavimentazione in pietra sulla piazza, ma anche con l’asfalto colorato provvisorio previsto all’inizio, si vedrà già un abbellimento della zona”.
Da progetto, solo una parte, che rimane ad est, su viale Partigiani, resterà parcheggio. Almeno in questa prima fase. Si potrà entrare in auto, come oggi, fino a circa metà della piazza per accedere al parcheggio e uscire nuovamente su viale Partigiani. L’altra metà sarà pedonalizzata. Anche perché – lo diceva già il Pgtu – via Monte Solarolo diventerà una ztl.
La fermata dell’autobus, oggi lungo il lato ovest dell’Assessorato al Lavoro, verrà spostata più avanti. All’ingresso del “parco” della Nuova Università – praticamente di fronte all’Agenzia delle Entrate – perché, sempre da Pgtu, via Monte Vodice vedrà un’inversione di senso di marcia. sarà quindi percorribile – ma solo quando sarà costruita la rotatoria tra via Elter, corso Battaglione e via Lys, di cui parleremo dopo – da sud a nord. Quindi, salendo verso via Saint-Martin-de-Corléans.
In mezzo alla piazza, dei bike box divideranno la zona pedonale dal parcheggio. “Essendo un progetto provvisorio e temporaneo, almeno fino alla pedonalizzazione completa, abbiamo lavorato sull’asfalto colorato – aggiunge Ianigro –. Non possiamo ipotizzare un arredo definitivo oggi. Gli arredi dovranno essere spostabili, se vogliamo fare lì la Fiera di Sant’Orso o altri eventi serve flessibilità per usare l’area in modi diversi”.
Già, la viabilità
Sempre il Pgtu prevedeva, tra le altre, l’inversione del senso di marcia di via Monte Vodice ed il senso unico – già istituito – in via Cesare Battisti. In vista c’era anche una nuova rotatoria tra via Elter, corso Battaglione e via Lys. In pratica, vicino al palazzo Cogne.
Oggi, in Commissione, è emerso qualche dettaglio. “La nuova rotatoria avrà un diametro di 27 metri, grossomodo come quella dell’ospedale, anche per far svoltare mezzi autoarticolati e autobus – ha detto l’ingegnere Renato Dannaz –. Si prevede anche un possibile prolungamento della ciclabile verso piazza della Repubblica con una zona zebrata di salvaguardia per un eventuale intervento futuro. Con la rotatoria sono previste anche due isole verdi abbastanza grandi che compenseranno le due piante da tagliare all’angolo di via Monte Solarolo”.
Via Monte Solarolo avrà l’asfalto colorato, per far individuare al meglio l’ingresso in ztl. Qui, la ciclabile verrà prolungata verso nord, quindi verso via Saint-Martin-de-Corléans.
Nel parcheggio a nord della zona universitaria, una rampa porterà a una autorimessa interrata – già predisposta –, ad uso del personale che lavora nell’Ateneo. All’incrocio con via Abbé Gorret la pista ciclabile avrà una larghezza di 2 metri e non di 2,5. Questo, ha detto Dannaz, “per salvaguardare la larghezza della strada. I marciapiedi non saranno modificati. Qui, sarà prevista l’uscita verso destra e l’ultimo lato di via Monte Solarolo avrà un doppio senso per permettere proprio l’uscita da via Abbé Gorret”.
Per questo, alcune modifiche minori riguarderanno il ridisegno degli stalli di sosta: invertendo il senso di marcia in alcune strade andrà anche invertita la “spina di pesce” dei parcheggi.
Più complesso l’intervento in via Monte Pasubio. “Qui, un tratto sarà a senso unico e uno a senso doppio sul lato est – dice ancora Dannaz –. Questo consentirà l’accesso al parcheggio comunale per chi sale da via Monte Vodice. Questo doppio senso permetterà di raggiungere il parcheggio per l’utenza che proviene da sud. Chi proviene da nord accederà da via Monte Solarolo”.
Una suggestione?
Una suggestione dei progettisti, non inserita nella pianificazione, prevede l’accesso a centro da via Festaz passando per via Torre del Lebbroso e raggiungere così via Marché Vaudan. Tagliando fuori, di fatto, piazza della Repubblica.
“È importante alleggerire la ztl – ha detto ancora Ianigro –. Abbiamo fatto una proposta: chi continua ad entrare nel centro storico potrebbero farlo da via Torre del Lebbroso, spostando l’ingresso della biblioteca regionale che guarderebbe più in faccia l’Università. So che può spaventare, ma non deve essere così. Servirebbe a svuotare dalle auto via Marché Vaudan”.
Ed il JB Festaz? Lì si potrebbe entrare da via Festaz.
“Se vogliamo pedonalizzare veramente piazza della Repubblica dobbiamo far sì che ci passino pochissime auto – ha detto ancora Dannaz –. Questo andrà però valutato dall’Amministrazione, ovvero la possibilità di far salire le auto da Torre del Lebbroso per chi va in via Marché Vaudan e via Malherbes. Sono parecchie, e se queste auto le abbiamo in piazza della Repubblica viene meno la pedonalizzazione”.
L’incognita restano i tempi: “È un embrione progettuale – ha spiegato invece l’assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto –, sicuramente non si riuscirà ad attuare in questa consiliatura. Il progetto sfiora i 4 milioni di euro. Servirà una gara con la revisione del Progetto di fattibilità tecnico/economica, la realizzazione del progetto esecutivo e quella dei lavori. È giusto, però, che ci siano cantieri e progetti appaltati che si lasciano alla consiliatura successiva, in linea con le decisioni pianificatorie delle due Amministrazioni precedenti”.