Quali sono le priorità di Aosta? Il dibattito accende il Consiglio comunale

28 Dicembre 2023

La parola risuona nell’aula del Consiglio comunale di Aosta da poco meno – aspettando almeno l’insediamento – di tre anni. Il termine è “priorità”. Ovvero, letteralmente, ciò che ha la precedenza.

L’occasione, in aula, arriva da una mozione collegata al bilancio previsionale e firmata da tutta l’opposizione compatta. Atto abbastanza chiaro già dal titolo: “AAA cercasi priorità”.

Mozione semplice e diretta: nel Dup – il Documento unico di programmazione correlato al bilancio – “la maggior parte degli obiettivi operativi inseriti nei 5 ambiti strategici sono quasi identici a quelli presenti nei documenti degli anni precedenti”, si legge. E che questo “una totale mancanza di priorità nell’agenda politica di questa maggioranza comunale”. Da qui la richiesta alla Giunta: “Declinare, con precisione, quali priorità questa maggioranza comunale intende portare a termine entro la fine della consiliatura, prevista per il 2025”.

Il fatto, il visto, ciò che si aspetta e ciò che non si vedrà

Gianni Nuti

In replica il sindaco Gianni Nuti cerca di fare ordine. E, soprattutto, di fugare dubbi sul fatto che questa Amministrazione delle priorità ne abbia.

Primo cittadino che parte sarcastico: “Il tema delle priorità è diventato un leitmotiv che mi fa rimpiangere le piste ciclabili. Salvo quando ci si accorge di un pericolo per il Comune o i cittadini o di un’illegalità, prosegue l’iter amministrativo che abbiamo ereditato da chi c’era prima di noi. E questo stabilisce automaticamente delle priorità”.

In chiaro, Nuti cerca di togliersi dei proverbiali “sassolini” dalle altrettanto proverbiali “scarpe”: “Dopo due consiliature, forse noi chiudiamo i lavori in piazza Giovanni XXIII. L’ex sindaco Giordano, che ha pensato ad un appalto integrato ante litteram, di certo non aveva in mente questi tempi. Cosa cerchiamo di fare? Portare avanti e smuovere le acque rispetto a ciò che vediamo stagnante. Il gioco delle priorità è legato a tutti i portatori di interessi, in un sistema nel quale operiamo. Forse non ne vedremo i risultati, ma abbiamo smosso delle acque che erano stagnanti”.

Quali? Nuti le mette su tavolo: “Abbiamo drenato delle risorse. Al quartiere Dora, in un anno e mezzo, abbiamo fatto un progetto preliminare, definitivo, esecutivo, una gara e vediamo l’inizio lavori. Quando mai è successo? Ci piacerebbe prolungare via Paravera, ma non ci sono le condizioni né i soldi. Ci piacerebbe lavorare sull’area F8 (dove insiste il parcheggio della partenza della telecabina di Pila, ndr.). Sono passati tre anni e non è successo niente, neanche sollecitando. Mi auguro che ci sarà, nero su bianco, una linea condivisa tra tutti i portatori di interesse. Certo, non mi aspetto di vedere la scavatrice”.

Non solo: “Sui grattacieli ho dichiarato pubblicamente che sarebbe stata una sconfitta bruciante se fossero stati lì nel 2025. Ora ci siamo vicini. Mi aspetto almeno che un morso della tenaglia a quell’orrore venga dato. Certo non mi aspetto che sia un lavoro finito. Siamo arrivati ed il Brocherel era un luogo di desolazione e morte. Abbiamo cercato risorse con progettazioni nuove. Abbiamo trovato un finanziatore e siamo nella giusta condizione per bandire gara nei primi mesi del 2024. Anche lì, la scavatrice la vedremo? Secondo me no. Ma la nave si è mossa dal porto”.

Poi, le piccole priorità: “Sul verde pubblico sono stati fatti passi avanti. Finalmente ci sono gli impianti di irrigazione che non c’erano. Gli aspetti presi in cura sono stati fatti proprio per rispondere ad un quadro di scelte che andavano dall’ereditare quanto raccolto per portarlo avanti, muovere quanto era fermo nel passato e cogliere occasioni nel ‘qui e ora’ che non potevamo farci mancare”.

Finita qui? No: “Il tutto – chiude Nuti – in un quadro di sviluppo della città che tutti, anche se ci sono delle contestazioni, vedono. Tutti vedono che la città si muove. A qualcuno farà piacere, a qualcuno no. Forse saremo ‘sotterrati’ come dice il consigliere Giordano, ma sappiamo che abbiamo creato le condizioni per un processo di cambiamento che chiunque dopo di noi dovrà portare avanti. In un percorso che farà salire nuovi passeggeri e ne farà muovere degli altri”.

Una città che si muove? Non per tutti. Anzi

La consigliera comunale di Aosta Eleonora Baccini (La Renaissance valdôtaine)

Il discorso convince poco l’opposizione. A partire dalla consigliera Eleonara Baccini (La Renaissance): “Non parlo dei maxi-progetti ma delle piccole cose. Siamo qui da tre anni e nel Dup vediamo le stesse identiche cose. C’è il rifacimento della pavimentazione del centro storico, sempre inserita e mai fatta. Sull’arredo urbano, tranne qualche panchina installata non è stato fatto niente. State portando avanti tanti progetti ma per il centro cosa state facendo?”.

La replica “in punta di politica” la dà Bruno Giordano (Lega): “Io non so se il sindaco sia rivoluzionario, ai miei occhi non ne ha l’aspetto – ha detto –. Ciò che oggi è molto visibile, e proprio per questo forse tutti dicono che sia la priorità di questa maggioranza, sono le piste ciclabili. Nel 2011, quando declinammo la legge di ‘Aosta capitale’, nella delibera si trovano idee chiare ed i finanziamenti al loro fianco. Questo è il modo di procedere di un’Amministrazione che non fa un elenco pressoché interminabile di tutto lo scibile umano. Ma almeno in un qualche modo, con il suo stile, il sindaco ha declinato una serie di priorità”.

Poi la stoccata: “Sono straconvinto che, nel difendere appassionatamente suo lavoro e quello dell’Amministrazione, il sindaco una declinazione di priorità l’abbia compiuta. E mi par di capire che questa maggioranza si candidi a governare per altri cinque anni. Non c’è niente di male a dirlo. Altrimenti avete già perso in partenza”.

Sei anni di vuoto?

Il candidato Sindaco della Lega Sergio Togni ed il Vice Bruno Giordano

Giordano – a cui si deve il leitmotiv sulle priorità – ha però un’altra stoccata, non diretta a Nuti. Ma, come è successo spesso, al suo predecessore. Che poi è il successore di Giordano: ovvero Fulvio Centoz.

“Se si sa prioritariamente dove intervenire si hanno le idee chiare. O vogliamo parlare del progetto della rotonda di Saraillon che ha dodici anni e per la quale si stanno facendo ora gli espropri? Non vogliamo parlare dei sei anni del nulla cosmico che vi ha preceduto? E questi sei anni di vuoto li avete ereditati, ma ve li siete meritati perché avete una continuità politica”.

Con una concessione: “Poi so benissimo chi ora sta facendo i salti mortali per recuperare sei anni di vuoto e di errori clamorosi. E dal mio punto di vista è lodevole. Perché io sono in opposizione perché mi ci hanno mandato gli altri. Io sto benissimo in maggioranza perché ho una cultura di governo”.

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