“Per noi è un intervento particolarissimo, è forse il primo di questo genere e di questa portata in Valle d’Aosta, mentre per la ditta che lo farà è ‘pane quotidiano’. Abbiamo cercato il meglio del meglio perché quelle schifezze non ci siano più”.
Le parole, di fronte ai cittadini del quartiere Cogne, sono quelle del sindaco di Aosta Gianni Nuti. Le “schifezze” in questione sono invece i due “grattacieli” di via Capitano Chamonin. L’occasione, l’incontro con la popolazione – alla presenza dei rappresentanti della ditta che eseguirà i lavori – per parlare dell’agognata demolizione dei due edifici di otto e dodici piani.
L’idea è anche quella di far capire che tipo di cantiere vedremo, soprattutto quando “sbarcherà” nel quartiere il “mostro” ed il suo braccio da oltre 60 metri che, un pezzo alla volta, si mangerà prima il grattacielo basso poi quello alto.
Ma anche per rasserenare: “Per qualsiasi cosa ci sarà il nostro personale, ci saranno numeri di telefono da chiamare, anche per farsi rincuorare nel caso di dubbi – ha detto l’architetto Stefano Chiavalon, della ditta Armofer di Pavia, specializzata in demolizioni da oltre sessant’anni –. Per chi non è abituato ad un cantiere del genere l’impatto ci sarà ma dobbiamo farlo, grazie anche alla vostra partecipazione. Sicuramente, dopo, qualcuno vedrà di più il sole”.
Nel mezzo, il cantiere, appunto: “Siamo in un’area sensibile e profondamente urbanizzata e parliamo una demolizione civile di grande dimensione – ha aggiunto Chiavalon –. La macchina che useremo ha un braccio di 60 metri, praticamente come venti piani di palazzo, e oltre 200 tonnellate di peso operativo, con varie configurazioni del braccio stesso. Parliamo di una macchina che a 27 metri di altezza può sostenere un’attrezzatura da demolizione da 15 tonnellate. La proprietà della ditta sarà in cantiere. Un’altra garanzia”.

Sullo schermo del salone della scuola “Lexert” scorrono le immagini del mezzo. Sarà lo stesso utilizzato per demolire un palazzo a Lione: lo Zeus Liebherr R980. “Oltre alla macchina, vedrete i cannoni per bagnare e abbattere le poveri – dice ancora l’architetto –. E se qualche giorno non saranno attivi è perché dipende dalle condizioni meteo per cui usarli, a volte, potrebbe creare disturbo. Oltre a questo, c’è un getto che innaffia in punta del braccio con cui andiamo a ‘mangiare’ gli edifici. La pinza, con un moltiplicatore di potenza, eroderà i palazzi. I frammenti saranno contenuti da un telo che li farà scendere dritti in basso. E riusciamo a contenerli in modo veramente molto efficace”.
Non tutto però sarà “a vista”. Anche per una questione più “psicologica”: “Realizzeremo dei ponteggi temporanei sulla facciata dell’edificio vicino ai grattacieli – dice ancora Chiavalon –. Abbiamo deciso di farli quando demoliremo il fabbricato B (il grattacielo “basso”, ndr.), nella prima fase. Ci saranno poi dei pannelli fonoassorbenti per proteggere ulteriormente dalle polveri, dai rumori ma anche dall’impatto visivo. Perché se non si è abituati non è sempre facile aprire la finestra e vedersi di fronte un braccio di 60 metri che demolisce un edificio”.
Lato polveri, “Abbiamo condiviso con tutti gli enti un importante programma di monitoraggio, per avere gli strumenti oggettivi per mettere in campo eventuali azioni mitigative nel caso il nostro intervento peggiorasse la qualità dell’aria, e capirne le fonti di disturbo”.
L’assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto aggiunge: “Si convivrà per un annetto con qualche disagio. È un progetto complesso, vagliato proprio per garantire la sicurezza dei cittadini grazie anche ad Arpa e a tutti i soggetti che hanno competenza sull’ambiente”. Quindi anche con l’Usl e l’Ufficio rifiuti del Comune di Aosta.
I lavori

La durata dei lavori ha un’oscillazione di fondo che dipenderà dalle condizioni meteo. Ad ogni modo, Chiavalon spiega: “I tempi di intervento globale sono poco più di 400 giorni, con l’inizio dei lavori per il cantiere imminente. Verso l’estate inizierà la demolizione vera e propria del fabbricato B per circa tre mesi, che dipendono da condizioni atmosferiche. Finito questo, sistemeremo tutte le aree del sedime del fabbricato B per passare all’altro. E dall’area sgomberata dal fabbricato B lavoreremo sul fabbricato A”. Ovvero, il grattacielo “alto”.
Il tecnico parla anche del poi: “Sicuramente la strada la ‘conceremo’ bene, ma nell’appalto abbiamo anche la riasfaltatura e la faremo prima di consegnare il tutto”.
La viabilità
A spiegare alla cittadinanza le limitazioni alla viabilità nella zona ci pensa l’istruttore della Polizia locale Gianluca Testa: “Un intervento del genere comporta alcune modifiche alla circolazione stradale e pedonale – ha detto –. Però, i lavori, verosimilmente, non andranno a modificare niente nel quartiere dato che sarà istituito un divieto di transito dal retro della chiesa dell’Immacolata, all’altezza con intersezione via Pollio Salimbeni, e ad est fino alla rotatoria per circa 150/200 metri. E ovviamente i posti auto su strada andranno tenuti liberi”.
“I mezzi che abbiamo visto all’opera arriveranno con una scorta tecnica, con orari scelti e permessi specifici – ha aggiunto Testa –. Presumibilmente, di notte o al mattino presto potrebbero creare qualche disagio con le manovre ma una volta piazzati la viabilità interrotta interesserà solo quella zona. Noi Cercheremo di garantire che il traffico sia il più lineare possibile”.
Attorno, tranne qualche variazione in corsa per permettere gli spostamenti dei mezzi, cambierà poco: “Via Giorgio Elter resterà libera – chiude l’istruttore –. Ci saranno probabilmente alcuni momenti di lavorazione del cantiere che potrebbero portare a brevi modifiche”.
I vicini dei grattacieli: il ristorante e l’asilo nido

Tra le domande dei cittadini, un’educatrice dell’asilo nido La Farfavola, giusto sul fianco del grattacielo “alto”, chiede: “Durante l’estate, in genere, stiamo fuori in cortile con i bambini anche per i pasti ed i cambi. Sarà possibile continuare a farlo?”.
Il sindaco Nuti risponde: “Il nido ed il ristorante saranno presi in considerazione come zona sensibile, così come la chiesa e chi abita più vicino ai grattacieli. È come ‘un’anestesia locale’, con un telone che non farà vedere l’intervento anche per fare stare tranquilli, mentre ci affidiamo a chi sa fare questo mestiere”. Idem, dice ancora il Primo cittadino, per la Bocciofila.
Qualche voce critica si alza dalla sala. I lavori si aggiungono a quelli su tutto il quartiere – tra la profonda riqualificazione del Pinqua, con fondi Pnrr, e gli interventi del Superbonus –, il che significa, in via Capitano Chamonin, altri posti auto che se ne vanno.
Nuti spiega: “È chiaro che perderemo un po’ di parcheggi che riconquisteremo quando il cantiere sarà finito. E ne conquisteremo 340 in via Liconi, metà dei quali saranno per abitanti del quartiere. Faremo in modo, così, che questi posti auto siano per chi perde posto a raso a causa dei cantieri. E faremo in modo che ci sarà una compensazione, per avere molti più parcheggi di adesso alla fine della ristrutturazione. Un piano dell’autorimessa di via Liconi sarà dedicato a chi parcheggia in quartiere Cogne per andare in città, proprio per lasciare i posti vicino alle case a chi vi abita”.
Un discorso che parte da lontano

In chiusura, Nuti tiene ad una precisazione che va oltre il cantiere di per sé: “Si parla della demolizione dei grattacieli da 25 anni, dal sindaco Thiébat. È stato un percorso lungo e tormentato, ma in quattro anni abbiamo trovato i soldi e tanti. Ci siamo affidati a chi sa fare il proprio mestiere e fatto la scelta migliore per la nostra salute e nel migliore dei modi possibili, con una ditta estremamente qualificata a livello europeo. Il disagio di un periodo breve porta un vantaggio enorme, anche per la riconquista degli spazi da vivere che si avrà dopo”.
La demolizione dei “grattacieli” del quartiere Cogne si sposta ad inizio dell’estate
24 marzo 2025
La trafila è stata più lunga del previsto. Ma l’obiettivo, ora, è arrivare a vedere la pinza cominciare a “mordere” i due grattacieli di via Capitano Chamonin, nel quartiere Cogne di Aosta, ad inizio estate di quest’estate.
A dirlo oggi, prima di un sopralluogo nei cantieri della zona, l’assessore ai Lavori pubblici della città, Corrado Cometto. L’idea di vedere il cantiere aperto a febbraio è presto sfumata, come è svanita anche la possibilità di vederlo a marzo.
Cometto spiega l’iter: “È stato affidato l’appalto integrato, sull’offerta economicamente più vantaggiosa, e redatto il progetto esecutivo e si sta ultimando la fase di verifica, anche se la durata è difficile da definire. Penso si possa parlare di settimane per la verifica, poi si partirà con la sua validazione da parte del Responsabile unico del procedimento la settimana seguente”.
Non solo: “Poi si proseguirà con l’approvazione in Giunta e l’avvio del cantiere”. Cantiere che preparerà il terreno alla demolizione, ma non sarà breve: “Il cantiere durerà circa un mese e mezzo – aggiunge Cometto –. Servirà per smontare i serramenti e i sanitari degli edifici”.
E poi? “Poi arriverà il mezzo da 120 tonnellate, con otto carichi eccezionali ed il braccio da 61 metri con la pinza che inizierà a ‘mangiare’ i grattacieli, macinando la struttura in loco. Durante i lavori sarà utilizzata l’acqua per evitare le polveri e ponteggi per proteggere le case attorno”.
I tempi della demolizione non sono ancora definiti. Il costo complessivo dell’operazione, invece, si sa da tempo: 5,1 milioni di euro.
Sarà un braccio di 61 metri ad abbattere i “grattacieli” del quartiere Cogne
22 ottobre 2024
Il mese da segnarsi in calendario è il marzo 2025. In quei giorni, nel quartiere Cogne di Aosta – e precisamente in via Capitano Chamonin – si incapperà in qualcosa che non si vede tutti i giorni. Soprattutto in una piccola città di montagna.
Dopo l’aggiudicazione dei lavori alla ditta Armofer Luigi Cinerari srl di Siziano, a Pavia, aspettando la consegna della progettazione esecutiva (a novembre di quest’anno) e le fasi di verifica, a febbraio prenderà il via il cantiere per la demolizione dei due “grattacieli” di Aosta.
Non la demolizione vera e propria, per la quale si aspetterà – come detto – il mese di marzo quando un vero e proprio “mostro” arriverà nel quartiere.
“Immediatamente dopo la Fiera di Sant’Orso sarà avviato il cantiere, che comincerà a realizzare delle prime bonifiche dall’amianto e altre piccole operazioni preliminari – spiega Corrado Cometto, assessore comunale ai Lavori pubblici –. A marzo, invece, arriverà una macchina da 220 tonnellate, con otto carichi eccezionali e un braccio di 61 metri di altezza per la demolizione”.
Momento clou per il quartiere, mentre attorno si muovono i cantieri di riqualificazione complessiva della zona del progetto “Pinqua”. Da capire come un macchinario monstre arriverà in quartiere: “Bisogna contare che il veicolo che trasporta il braccio, da solo, misura circa 40 metri – chiude Cometto –. Stiamo valutando l’uscita in autostrada ad Aymavilles per poi scendere verso Aosta”.
Aggiudicata la gara per abbattere i “grattacieli” del quartiere Cogne
10 luglio 2024

A fine ottobre, l’approvazione del progetto definitivo. Ora, è arrivata l’aggiudicazione definitiva – alla ditta Armofer Luigi Cinerari srl di Siziano, Pavia – per l’abbattimento dei due “grattacieli” del quartiere Cogne.
L’importo complessivo per l’appalto integrato ammonta a 5,1 milioni di euro. Di questi, 3 milioni 836 mila euro sono quelli a base di gara, con una proposta di ribasso, da parte dell’aggiudicatario, 23,1 per cento.
Nei prossimi giorni il Comune di Aosta vuole chiudere l’aggiudicazione definitiva: “È un intervento atteso da tempo che con questa determina trova un operatore economico che si occuperà dell’ultima fase di progettazione e dell’esecuzione – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto –. Se tutto fila liscio riusciremo ad approvare il progetto negli ultimi mesi dell’anno ed avviare finalmente i lavori di demolizione. Al posto del grattacielo sorgerà un’area verde attrezzata, oltre che il prolungamento di via Pollio Salimbeni verso via capitano Chamonin”.
Per i “grattacieli” non sarà possibile effettuare una demolizione per implosione, data la grande quantità di amianto – e non solo – trovata negli inerti durante i carotaggi, che hanno spinto l’Amministrazione ad optare per portare le macerie fuori Valle (il progetto originale prevedeva invece il loro “intombamento” sotterraneo nell’area che oggi occupano gli edifici), e che ad un certo punto era diventata un vero e proprio rebus.
Per demolirli saranno utilizzate delle pinze idrauliche con bracci meccanici dalla lunghezza di circa 50 metri.
Approvato progetto definitivo per abbattere i “grattacieli” di quartiere Cogne
27 ottobre 2024
Alla fine, il prezzo è fatto ed il progetto c’è. La Giunta comunale di Aosta ha approvato il progetto definitivo dei lavori di demolizione dei grattacieli di via Capitano Chamonin e di via Elter – nel quartiere Cogne – con un quadro di spesa di 5,1 milioni di euro.
Si tratta dell’ultima fase progettuale a carico del Comune prima della procedura di appalto integrato che vedrà le imprese redigere direttamente il progetto esecutivo che verrà poi valutato in gara con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
“È una ‘pietra miliare’ nel processo che condurrà alla demolizione dei grattacieli, interamente finanziato tramite l’avanzo di amministrazione dell’ente – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto –. L’iter, particolarmente complesso, ha visto l’intervento di vari soggetti, tra cui l’Arpa, al fine di garantire, durante le operazioni di demolizione e di smaltimento delle macerie, la massima garanzia di sicurezza per il quartiere e la città tutta”.
E prosegue: “Anche l’appalto sarà complesso, e i tempi non saranno brevi: dapprima verrà completata la concertazione con la Stazione unica appaltante regionale che effettuerà autonomamente l’appalto, dopodiché l’impresa aggiudicataria dovrà redigere il progetto esecutivo sulla base dell’offerta presentata e, una volta approvato l’elaborato, si darà corso ai lavori che contiamo di poter avviare nel 2024”.
È pronto il progetto definitivo per abbattere i “grattacieli” di quartiere Cogne
27 luglio 2023
Il classico “dado” era stato tratto in Commissione, qualche giorno fa. Ora, con l’approvazione di questa mattina in Consiglio comunale – con la sola maggioranza in aula, dato l’“Aventino” dell’opposizione – il progetto definitivo per la demolizione dei “grattacieli” di quartiere Cogne c’è. Così come i 5 milioni di euro per farlo, stanziati dall’ultima variazione di bilancio.
“I ‘grattacieli’ non sono stati mai così vicini al momento clou – ha detto in conferenza stampa l’assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto. Un progetto definitivo non c’è mai stato. Ora c’è, ed è approvabile perché ci sono anche le risorse. Oltre alla data, con i rincari, nel tempo si è gonfiato anche l’importo. È un progetto che sembra facile ma è complesso”.
L’incognita restano in tempi, ma Cometto spiega: “Essendoci le verifiche da fare in mezzo è sempre difficile fare cronoprogrammi precisi. Diciamo che se l’impresa ha un certo tempo per fare il progetto esecutivo (dato che si è deciso per l’appalto integrato, che prevede l’esecutivo in capo alla ditta aggiudicataria), immaginiamo tre o quattro mesi, più la prossima verifica, è probabile che il prossimo anno si inizi a demolire”.
Oltre i “grattacieli”

L’occasione, per la Giunta, è però quella di presentare la maxi-variazione di bilancio approvata questa mattina in “splendida solitudine” dalla maggioranza.
“È una variazione importante dal punto di vista finanziario, con 14 milioni di euro in parte investimenti e 1 milione in parte corrente – ha detto il sindaco di Aosta Gianni Nuti -. La portata della quota investimenti ci permette di finanziare una serie di lavori pubblici promossa grazie anche al cofinanziamento Pnrr ma per i quali si è registrato un aumento dei costi dei materiali con cui edificare. Costi, tutti, aumentati vertiginosamente. Per questo abbiamo messo un po’ di ‘grano nel fienile’, ed oggi lo utilizziamo mantenendo una parte di bilancio residuale, considerata una soglia di sicurezza, mentre il resto lo stanziamo”.
Per la parte corrente le cifre parlano di 365mila euro in più sul budget per il Piano assunzioni del Comune, un incrementato di 190mila euro per le manutenzioni ordinarie sui giardini e le aree verdi della Nuova Università che presto saranno a disposizione dell’Ente, risorse in più per le luminarie natalizie, 100mila euro ulteriori per le manifestazioni turistiche, 190mila per quelle culturali, 40mila euro in più per Ététhéâtre più fondi in salita per i centri estivi e nuovi interventi di street art.
Gli investimenti
Lato investimenti, Cometto spiega che oltre ai “grattacieli”: “2,2 milioni di euro serviranno per appaltare entro l’anno i lavori per la pista di atletica. C’è il progetto esecutivo, da appaltare, per il restyling dei portici del Municipio per 150mila euro. Per i lavori sulle strade stanziamo 1,8 milioni che si sommano ai finanziamenti per riqualificare via Monte Émilius e la rotonda di via delle Betulle, più altri piccoli interventi di messa in sicurezza”.
A questi si aggiungono anche un ulteriore finanziamento per il “Giacosa” che potrà così essere riaperto, e altre opere di manutenzione straordinaria oltre agli interventi sul bacino di Gotreau.
Anche sul quartiere Dora c’è qualche novità: “Oggi, con una delibera stanziamo 750mila euro per la realizzazione della nuova mensa scolastica – aggiunge Cometto -, e anche per essa siamo al progetto esecutivo. Mentre per il nuovo asilo e altre opere già aggiudicate – tra le quali il parco e l’intera “rigenerazione” della zona – l’inizio dei lavori è previsto per settembre”.
“Se non avessimo fatto questa manovra avremmo rischiato di perdere milioni di fondi Pnrr – chiude il sindaco Nuti -. E molte municipalità come la nostra li stanno già perdendo, perché le finanze che hanno non riescono a coprire gli aumenti di prezzi. Abbiamo riportato in vita progetti nei cassetti da anni, cercando di cogliere questa occasione imprendibile”.
La Commissione: l’avanzo di amministrazione servirà (anche) per abbattere i “grattacieli”
20 luglio 2023

A fine aprile, durante i lavori in Commissione consiliare per il rendiconto di bilancio, la vicesindaca di Aosta Josette Borre l’aveva detto: l’avanzo di amministrazione, in crescita, sarebbe servito per “tamponare” il rialzo dei prezzi e delle materie prime. Ma non solo. Anzi, la verifica degli equilibri di bilancio serve anche per attingere all’avanzo una cifra precisa, che servirà per l’abbattimento dei “grattacieli” del quartiere Cogne.
Borre ha spiegato: “Le maggiori risorse a disposizione ci permettono di aumentare le spese per le manifestazioni turistiche e culturali, quelle per i centri estivi, lo smaltimento rifiuti, le luminarie natalizie, lo sgombero neve e alcune voci sulle manutenzioni degli stabili ma, soprattutto, per la parte più rilevante: le spese di investimento per finanziare gli interventi Pnrr che hanno visto un rialzo dei prezzi importante. E, una grossa parte dell’avanzo sarà destinata all’abbattimento dei grattacieli che comporterà un intervento di oltre 5 milioni”.
Nel dettaglio, i residui ancora da incassare passano da 8,2 milioni a 4,9. 10,4 cono invece i milioni relativi alle entrate extratributarie, quindi entrate patrimoniali per il servizio idrico e per le violazioni del Codice della strada (con le sanzioni che cubano a 1,3 milioni l’anno), che però risultano in ribasso.
Riguardo le entrate – ha detto Borre – “La previsione è superiore rispetto agli anni precedenti, anche con cifre importanti. Gli incassi dall’Irpef aumentano rispetto al previsionale, mentre l’Imu fa risultare un valore analogo rendendo attendibile un aumento di 140mila euro l’anno”.
“C’è stato un ulteriore riparto da 332mila euro da parte dello Stato per il ‘caro bollette’ – aggiunge la vicesindaca –, mentre accantoniamo 1 milione 268mila euro per gli aumenti contrattuali”.
Riguardo le spese, invece, “il fondo spese legali è ampiamente capiente, dopo la verifica fatta – ha spiegato ancora –. Non si procederà ad una sua riduzione per ragioni di prudenza”. Invece, “abbiamo adeguato, riducendolo di 73mila euro il fondo crediti di dubbia esigibilità, che passa quindi a 2 milioni 527mila euro”.
L’imposta di soggiorno
Dai banchi dell’opposizione, la commissaria Sylvie Spirli (Lega) ha chiesto lumi sull’imposta di soggiorno – addebitata ai turisti – dopo l’approvazione in Consiglio Valle della nuova legge che la vede, ora, obbligatoria in tutti i Comuni. “Per il 2023 è previsto un maggior introito per 40mila euro – ha detto –. Ad oggi l’imposta di soggiorno per il Comune, stimata, a quanto ammonta? Poi, a seguito di quanto votato in Consiglio regionale, cosa intende fare questa Amministrazione? Manterrà l’imposta com’è o la modificherete?”.
Borre replica che “Negli anni antecedenti alla pandemia la cifra si aggirava attorno a 120mila euro annui. Ora un po’ difficile, visto l’ultimo triennio, con dati falsati dall’emergenza. Per la nuova rideterminazione dell’imposta di soggiorno stiamo ancora facendo verifiche. Ma non è previsto nessun aumento di percentuale. Per noi saranno importanti i primi mesi per capire quale sarà il risultato e l’esito di questa manovra”.
Dai lidi di Forza Italia, Paolo Laurencet annuncia la sua contrarietà alla delibera: “la variazione viene assorbita di fatto dal rincaro dei prezzi – ha spiegato –. Non ci sono progetti nuovi e diversi, le maggiori entrate vengono purtroppo assorbite dall’inflazione e dal caro prezzi, con una conseguente ridistribuzione. È una questione di filosofia delle scelte. Noi ne avremmo fatte di diverse”.
3 risposte
Grazie mille a lei: ottimo servizio.
Sono talmente tanti anni che si parla dell’abbattimento… il continuo slittamento dei tempi a tratti è sconfortante.
Buon lavoro
Olmo (e cugino)
“A febbraio 2025 prenderà il via il cantiere…” ma per davvero?!
Siamo quasi ad Aprile, e… notizie? Chiedo per un cugino.
Buon pomeriggio,
Come vedrà, siamo stati giusto oggi ad un sopralluogo. La data stimata ora è per l’inizio dell’estate. Se incontra quel suo cugino glielo dica.
Saluti,
LV