I risultati dei valdostani alle Olimpiadi di Pechino

21 Febbraio 2022

Abbiamo puntato la sveglia ad orari improbabili, anticipando di diverse ore la giornata lavorativa vera e propria (e quando guardavamo fuori dalla finestra ci stupivamo un po’ di non vedere le luci accese anche nelle altre case), con microsonni ed una fatica che ci siamo portati dietro per svariate ore (se non giorni), poco o nulla mitigata da ettolitri di caffè. Abbiamo spulciato siti e profili social in cerca di news e aggiornamenti vari, studiando orari e programmazione dei palinsesti, con un occhio al televisore e l’altro al computer. Per due settimane ci siamo divisi tra l’essere tifosi e giornalisti il più possibile imparziali, seguendo le gesta di tutti i valdostani alle Olimpiadi di Pechino, a volte in solitaria, a volte radunati tutti insieme davanti alla TV. Ci siamo disperati, abbiamo urlato, ma alla fine ne è valsa la pena: “ci” portiamo a casa tre medaglie olimpiche, due d’argento ed una di bronzo.

Prima di lasciarvi ad una rapida carrellata dei risultati, con i link ad ogni singolo articolo delle diverse competizioni (un totale di 25 articoli a tema Olimpiadi, con 22 gare), abbiamo avuto la malsana idea di dare le pagelle ai 12 atleti valdostani a Pechino, fermo restando che già essere stati convocati vale un 10 e lode a tutti loro. “Malsana” perché sappiamo benissimo che anche lo sport è un tema divisivo, a volte fatto di “fazioni”, e mai come in questa fase storica siamo consapevoli di come – a prescindere dallo sport – una singola parola mal posta o mal interpretata possa scatenare una valanga di critiche. Tant’è, capita ogni giorno anche se facciamo fatica ad abituarci quando queste non sono costruttive ma solo sfoghi.

Le pagelle dei valdostani alle Olimpiadi di Pechino

Federica Brignone, voto 8,5: due medaglie a Pechino (la metà dell’intero bottino dello sci alpino italiano, ed undicesima plurimedagliata in tutta la storia dell’Italia alle Olimpiadi Invernali), prima azzurra di sempre sul podio olimpico in combinata, terzo metallo a cinque cerchi al collo in carriera, come Isolde Kostner e Gustav Thoeni, e dietro – nello sci alpino – solo ad Alberto Tomba (5) e Deborah Compagnoni (4). Numeri che da soli bastano ad illustrare la grandeur della 31enne di La Salle. Metallara.

Federico Pellegrino, voto 8,5: vincere una medaglia d’argento in sprint a 31 anni, ripetendosi dopo un quadriennio, può riuscire solo a chi fa della determinazione e della grinta le sue armi in più. Una medaglia voluta e messa nel mirino già otto anni fa, ed ora passata dal mirino al collo anche grazie ad alcune scelte controcorrente. Un secondo posto che, se si toglie il quasi imbattibile Klaebo, vuol dire “il primo degli umani”. Anzi, forse un gradino sopra agli umani. Avrebbe sicuramente meritato qualche gioia di squadra in più, visto anche il suo stato di forma e mentale al top, anche perché il futuro dello sci di fondo italiano fa un po’ preoccupare. Après moi, le déluge?

Francesco De Fabiani, voto 5+: era partito molto bene con un ottavo posto in skiathlon ma, anziché dargli fiducia a livello mentale, ne ha compromesso fisicamente il rendimento nel prosieguo delle Olimpiadi (dove ha disputato quattro gare), con le evidenti difficoltà in staffetta e team sprint e la rinuncia alla 30 km finale. DEh, FAtica.

Greta Laurent, voto 5+: ha avuto i suoi motivi ed i suoi meriti per gioire al fianco del suo Chicco, ma di sicuro tutti – lei per prima – si aspettavano qualcosa di più di un 28° posto in sprint, anche perché più volte in questa stagione di Coppa del Mondo ha sfoderato delle prove eccellenti. Un po’ sgretolata.

Mark e Karen Chanloung, voto 6,5: è sempre onorevole essere gli unici rappresentanti della propria nazione nello sci di fondo olimpico. Pionieri.

Samuela Comola, voto 8: un inizio in sordina nella sprint, poi la crescita repentina fino alla magistrale prova in staffetta, dove ha dimostrato solidità, affidabilità e personalità, rivelandosi una bellissima sorpresa per il biathlon italiano. Sparata verso il futuro.

Michela Carrara e Didier Bionaz, voto 6,5: hanno avuto una sola occasione per scendere in pista e non hanno sfigurato, anzi. La concorrenza, però, non ha dato loro gli spazi che forse meritavano. Bersaglio centrato.

Lorenzo Sommariva, voto 6,5: Olimpiadi all’insegna della sfortuna, iniziate con una quarantena di dieci giorni e subito fuori nell’individuale. Si è riscattato nella prova a coppie arrivando addirittura a sognare la medaglia con Caterina Carpano, sfiorata con un quarto posto. Tavola di legno.

Francesca Gallina, voto 5,5: le sue Olimpiadi sono finite subito, con una partenza difficile negli ottavi di finale che ne ha compromesso il cammino. Falsa partenza.

Emiliano Lauzi, voto 7: in pochi si sarebbero aspettati di vederlo nella finale dello slopestyle, ma il suo quinto posto ha fatto sperare in molti. Rampa su rampa.

I risultati dei valdostani alle Olimpiadi di Pechino

Sci alpino: dopo l’argento in gigante, per Federica Brignone arriva il bronzo in combinata

Quattro anni fa per Federica Brignone si realizzò il sogno di una medaglia: a PyeongChang, in gigante, arrivò un bronzo. A Pechino si è migliorata, e nella stessa disciplina è arrivato un argento. Ma non è finita qui, perché in combinata la valdostana ha conquistato anche un’incredibile medaglia di bronzo. C’erano grandi speranze anche in Super G, disciplina nella quale sta dominando in questa stagione di Coppa del Mondo e nella quale ha dichiarato di sentirsi più a suo agio, ma purtroppo, su una pista in cui era difficile fare la differenza, è arrivato solo un 7° posto. Mercoledì 9 febbraio la 31enne di La Salle aveva provato, in vista della combinata, lo slalom, uscendo nella seconda manche. Non è andata bene nel parallelo misto a squadre, con l’Italia (oltre alla valdostana c’erano Marta Bassino, Alex Vinatzer e Luca De Aliprandini) sconfitti ai quarti di finale dagli USA dopo la vittoria con la Russia.

Federica Brignone Olimpiadi Pechino foto Marco Trovati Pentaphoto

Sci di fondo: dopo l’argento di Pellegrino in sprint, sfuma la medaglia in team sprint e staffetta

Anche Federico Pellegrino è tornato dalla Corea con una medaglia, l’argento nella sprint in tecnica classica. Quest’anno nella “sua” tecnica, la libera, il poliziotto di Nus ha concesso il bis storico, dopo un’annata di Coppa del Mondo avara di soddisfazioni. Purtroppo, però, non si è concretizzato il sogno della doppia medaglia valdostana con Francesco De Fabiani: nella team sprint l’Italia ha infatti chiuso in sesta posizione mentre in staffetta è arrivato l’ottavo posto.

Federico Pellegrino argento sprint Olimpiadi Pechino foto Marco Trovati Pentaphoto

Francesco De Fabiani, dopo il buon ottavo posto nella skiathlon domenica 6 febbraio ed il 18° nella 15 km in tecnica classica di venerdì 11, ha scelto di non giocarsi l’ultima carta in distance nella 50 km in tecnica classica mass start sabato 19.  Greta Laurent ha invece chiuso in 28ª posizione la sprint, unica gara da lei disputata.

Convocati nella nazionale thailandese anche Mark e Karen Chanloung di Gressoney.

Biathlon: Didier Bionaz, Samuela Comola e Michela Carrara hanno esordito

Sono i tre debuttanti della spedizione rossonera, tutti e tre nel biathlon dove stanno raccogliendo l’eredità di Thierry Chenal e Nicole Gontier, presenti in Corea. Didier Bionaz, Michela Carrara e Samuela Comola hanno lottato con i denti per emergere, portando a casa spesso prestazioni convincenti.

Tutti e tre hanno esordito, i primi due nelle Individuali, con il 60° posto di Carrara ed il 48° di Bionaz, mentre nella sprint 7,5 km donne venerdì 11 è arrivato il 57° posto di Comola (con il bronzo di Dorothea Wierer) che l’ha qualificata per l’Inseguimento, dove ha compiuto una grande rimonta chiudendo 37ª. Bionaz non è stato inserito nel quartetto azzurro della staffetta maschile 4×7,5 km, mentre Comola ha vinto il ballottaggio con Carrara ed ha sfoderato una prestazione maiuscola in quella femminile 4×6 km, facendo sognare l’Italia insieme a Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer e Federica Sanfilippo e chiudendo al quinto posto.

Samuela Comola Didier Bionaz Michela Carrara

Snowboard: Lorenzo Sommariva sfiora la medaglia nell’evento a squadre con Caterina Carpano

Lorenzo Sommariva in stagione aveva dato prova di essere competitivo nella gara mista a squadre dello snowboard cross insieme a Michela Moioli, campionissima e portabandiera degli Azzurri. Entrambi, però, arrivano da due delusioni, con il genovese di Chamois fuori agli ottavi e la bergamasca eliminata in semifinale nella gara in cui Francesca Gallina ha chiuso 22ª. Sommariva ha sfiorato la medaglia nell’ultima prova della disciplina, insieme a Caterina Carpano, chiudendo al quarto posto, mentre per Moioli è arrivata la storica medaglia d’argento con Omar Visintin, bronzo nell’individuale.

Nato e residente a Milano ma da sempre tesserato per lo Sci Club Crammont, Emiliano Lauzi può essere considerato il 12° atleta valdostano a Pechino. Per lui, specialista dello snowboard slopestyle, è arrivato un sorprendente 5° posto. Nel big air non è invece riuscito a qualificarsi per le finali, con un 22° posto nelle qualifiche.

 

Sono 12 i valdostani convocati alle Olimpiadi di Pechino

Poche sorprese, tanti ritorni e tre debuttanti: sono 12 i valdostani convocati alle Olimpiadi invernali di Pechino (come a Pyengonchang), inaugurate venerdì 4 febbraio.

I debuttanti arrivano tutti dal biathlon, con Didier Bionaz, Samuela Comola e Michela Carrara.

Molto rappresentato è lo sci di fondo, con la vasta spedizione azzurra-rossonera composta da Federico Pellegrino (alla sua terza apparizione, dopo Sochi e Pyeongchang, coronata con un argento in sprint), Francesco De Fabiani e Greta Laurent, anch’essi al terzo appuntamento a cinque cerchi. A loro si aggiungono i due thailandesi di Gressoney, Mark e Karen Chanloung. Sfuma l’ultima olimpiade per Elisa Brocard.

Senza sorprese la convocazione per Federica Brignone, che era presente anche nel 2010 in Canada e che una medaglia (di bronzo) l’ha conquistata nel gigante del 2018 e cercherà come minimo il bis.

Tre i “valdostani” dello snowboard, due nella specialità cross, cioè Francesca Gallina e Lorenzo Sommariva, a cui si aggiunge Emanuele Lauzi, milanese ma tesserato da sempre nello Sci Club Crammont, nello slopestyle e nel big air.

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