Approvato il bilancio previsionale di Aosta. Pareggia ad oltre 85,7 milioni

29 Dicembre 2023

Oltre 85 milioni 774mila euro. A tanto ammonta il bilancio previsionale del Comune di Aosta per il 2024, approvato in Consiglio comunale oggi – 29 dicembre – dopo una “tre giorni” di dibattito in aula.

Ad illustralo, in qualità di relatore di maggioranza, il capogruppo Pcp Paolo Tripodi: “Ci troviamo prima della fine dell’anno a dibattere del bilancio di previsione. Questo, a dimostrazione di come la maggioranza e la Giunta abbiano messo il massimo impegno e rigore per rispettare questa scadenza. Dovremmo licenziare questo bilancio in anticipo com’è giusto che sia, per non lasciare neanche un giorno di esercizio provvisorio”.

Più basse le cifre stimate per il documento contabile riferito agli altri due anni presi in esame, per i quali si prevedono rispettivamente 66 milioni 663mila per il 2025 e 60 milioni 909mila euro per il 2026.

Tra le cifre (spiegate più in dettaglio in seguito, nella parte dedicata al dibattito durante le Commissioni, ndr.), Tripodi si sofferma su quelle legate agli investimenti. Qui i milioni stanziati in previsionale sono 20: “Di rilievo – ha detto – è la ‘Missione 6 – Sport e tempo libero’ che vede in bilancio anche i 6,6 milioni per l’avvio procedure del nuovo palaghiaccio”, la nuova struttura oggetto di un Consiglio comunale straordinario, e che verrà realizzato attraverso un leasing in costruendo.

“L’obiettivo di questo bilancio – ha chiuso Tripodi – è quello di completare le opere già avviate e creare nuove progettualità e nuove possibilità”.

Diversa – come ovvio che sia – la visione dai banchi dell’opposizione. Relatrice per la minoranza la leghista Sylvie Spirli. E, nelle sue parole affiorano tutte queste differenze: “La nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione dovrebbe essere la guida strategica e operativa di un ente locale. Perché uso il condizionale? Perché dalla lettura delle prime pagine emergono, secondo noi, già alcune grandi criticità”.

Quali? “In primis gli obiettivi strategici ed operativi sono quasi identici a quelli dei Dup precedenti – dice ancora la consigliera –. E ciò dimostra ancora una volta l’incapacità della vostra maggioranza di definire delle vere e proprie priorità. Direi: AAA cercasi priorità. Chi le ha viste? Ci sarebbe piaciuto fossero state declinate all’interno di questo documento, mostrando quelle che intendete portare avanti da qui a fine consiliatura”. Questione poi dibattuta nel pomeriggio di ieri.

La Renaissance alza il muro

Un anno e mezzo fa, era il maggio 2022, il gruppo de La Renaissance “tendeva una mano” ideale alla maggioranza, votando il rendiconto. Vero che la differenza con un bilancio previsionale è sostanziale e profondissima. Ma cos’è cambiato così tanto da allora? Tutto (anche il nome del gruppo, all’epoca “Rinascimento”) come dimostrano oggi i consiglieri. Che quellamano tesaora ritirano.

Il capogruppo Giovanni Girardini attacca frontalmente. Un intervento duro: “Non è più tempo di darvi fiducia. Da voi bisogna e urge prendere distanza senza se e senza ma. Abbiamo avuto uno spirito costruttivo per ben due anni. Oltre all’arroganza, dopo tre anni avete dimostrato di essere incapaci e inconcludenti”.

Non solo: “Consapevoli di rischiare di non essere più rieletti – ha aggiunto – vi preoccupate non solo del poco tempo che vi resta, ma di lasciare un’eredità sfasciata a chi verrà dopo il vostro disastro. Questo lo trovo ignobile. Mentre questa nave affonda miseramente vi lasciamo andare e vi guardiamo da lontano. È troppo tardi per cercare un modo di collaborare. Buon viaggio”.

Qui si aggancia anche Cristina Dattola, anch’ella in quota Renaissance: “Questa Amministrazione non è stata votata per portare avanti i propri desideri ma per occuparsi delle esigenze dei cittadini. Non per rendere loro la vita più difficoltosa. Invece, si decide senza tenere conto del consenso o del dissenso. Ormai c’è un tale malcontento nell’aria che mi chiedo come si faccia a non riconoscerlo”.

Toni più morbidi, invece, quelli di Bruno Giordano (Lega): “Forse noi non capiamo niente e non sappiamo nulla, ma abbiamo cercato di chiedervi quali fossero le vostre priorità. Ci sono settori sui quali lamentiamo scarsa attenzione. Si può dire che la manutenzione è scarsa su marciapiedi, strade e illuminazioni pubbliche? Noi abbiamo l’onere di venire qui a dire come la pensiamo perché siamo portavoce di una parte di elettorato che, può piacere o no, esiste. Creiamo le condizioni dello stare insieme. Altrimenti prendiamo atto. Noi, in questo mese, la nostra parte l’abbiamo fatta”.

Anche Renato Favre (Forza Italia) – dopo essersi rivolto personalmente ad ogni membro della Giunta -, interviene limando gli spigoli: “Noi non abbiamo preconcetti e valuteremo cammin facendo i fatti ed i livelli di credibilità delle vostre proposte – ha detto -. Riconosciamo che alcune iniziative da noi presentate, nonostante il respingimento in aula, sono state poi ripensate. Come successo per il Capodanno 2024 che finalmente torna in piazza. Assicuriamo, da parte nostra, le funzioni di controllo politico e amministrativo sempre e solo nell’ottica di garantire gli interessi generali della collettività”.

La maggioranza alza le barricate

A Renaissance replica Tripodi. Ed i temi – a dirlo è lui stesso – sono scelti con un obiettivo preciso: “Abbiamo messo al centro la sostenibilità, e siamo sicuri che renderemo migliore la vita di cittadini e visitatori. Abbiamo scelto il partenariato pubblico-privato per il Brocherel ed il palaghiaccio, opere importanti. Abbiamo scelto di favorire la pedonalizzazione della città con un sistema integrato con le ciclabili, per una mobilità dolce casa/lavoro. Abbiamo potenziato l’illuminazione pubblica, rivalorizzato i portici con la riapertura del Caffè Naz e presto del Café du Théâtre e la piena attività del Giacosa. Abbiamo avviato il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti”.

Quindi, perché questi temi: “Sono solo dei punti, ma non a caso – chiude Tripodi –. Sono obiettivi riportati nel programma di Renaissance. Trovo ingenerose queste critiche”.

Dallo scranno più alto, il presidente del Consiglio Luca Tonino (Pcp, in quota Pd), scende in aula per intervenire: “Ho sentito una narrazione fantasiosa al limite del grottesco. Non sarà la migliore città del mondo ma non si può parlare id una qualità della vita pessima o di cittadini vessati. Non mi ci riconosco. Trovo politicamente grave sostenere che questa maggioranza sita giocando al massacro. In rissa noi non la mettiamo. Da qui a fine legislatura non risponderemo a provocazioni inutili come quelle di oggi”.

Approvato in Commissione bilancio previsionale

21 dicembre 2023

Aosta, Piazza Chanoux

Ammonta a oltre 85 milioni 774mila euro il bilancio previsionale del Comune di Aosta che, dopo la “maratona” nelle Commissioni di ieri – 20 dicembre – è sbarcato oggi nella quarta Commissione “Affari istituzionali”, in attesa dell’approvazione durante il Consiglio previsto, su tre giorni, la settimana prossima.

Bilancio che, anche quest’anno, verrà approvato entro l’anno solare – come è già avvenuto per il 2021 e per il 2022 –, per evitare così lo “spettro” dell’esercizio provvisorio.

“È il terzo bilancio di previsione che approviamo – ha detto la vicesindaca Josette Borre, che è anche assessora al Patrimonio –. Tutti gli anni aggiungiamo un ‘pezzettino’ di esperienza in più e cerchiamo di analizzare e verificare con gli Uffici ogni singola voce di spesa rispetto ai documenti passati, per stanziare le risorse in modo migliore, più produttivo ed efficiente”.

“È la dimostra che i bilanci hanno una vera e propria impronta anche di parte politica e non solo tecnica – ha aggiunto –. Possiamo dire che, ancora di più, quest’anno il bilancio è stato reso più dinamico, con quasi una variazione al mese”.

Le entrate

Nel dettaglio, tra le entrate correnti che rientrano nella fiscalità locale, il documento contabile fa segnare una stima di circa 12 milioni di euro per l’Imu – l’Imposta municipale propria –, mentre la previsione di ingresso per l’Irpef si attesta sui 2,8 milioni. Sono invece 6,6 i milioni previsti dalla riscossione della Tari e 280mila gli euro in entrata per l’Imposta di soggiorno che vedrà un leggero aumento dopo l’approvazione della Legge regionale, arrivata in seguito alla decisione del Consiglio Valle di metà luglio.

A questo si aggiungono i trasferimenti regionali: gli 1,9 milioni – arrivati già nel 2023, e che saranno incassati anche nel 2024 e 2025 – per contenere i rincari energetici ed i 15 milioni 575mila euro che derivano dalla Legge 48 del 1995 utilizzati quasi interamente a copertura delle spese di parte corrente. Non solo, perché la finanziaria della Regione approvata la settimana scorsa riconferma fino al 2026 la leggeAosta Capitale”.

Di grande rilievo – “un verobilancio parallelo’ come dice il consigliere Giordano”, ha spiegato Borre – la quota di finanziamenti che arrivano dal Pnrr: 14 milioni 900mila euro per il Pinqua (il progetto di riqualificazione del quartiere Cogne), cui si aggiungono le risorse per la “rigenerazione urbana” del quartiere Dora, 500mila euro per il Centro del riuso di via Caduti del Lavoro, i fondi per il nuovo asilo nido e la nuova mensa scolastica nel quartiere Dora (rispettivamente da 614mila e 625mila euro).

Le spese

Sulle spese dell’Ente, Borre spiega: “Quelle correnti ammontano al 70 per cento di quelle totali per il 2023, e sono in crescita per il 2024/25. Comprendono le erogazioni per il funzionamento dell’Amministrazione, una parte dei costi necessaria per far funzionare la macchina comunale ed erogare servizi, organizzare eventi, manutenere i luoghi e gli spazi cittadini. Abbiamo un indice di rigidità del 23 per cento. Il che vuol dire che sono spese bloccate in costi non discrezionali, come quello sul personale, che ammonta a quasi 14 milioni, e i mutui”.

Quattro i voti a favore in Commissione, ovvero quelli dei rappresentanti di maggioranza Proment, Tripodi, Massa (in sostituzione a Crea), e Roberto Favre. Due i voti contrari, dai banchi dell’opposizione. Quelli, cioè di Sylvie Spirli (Lega) e Paolo Laurencet (Forza Italia). In attesa del Consiglio, dove le minoranze metteranno “nero su bianco” tutte  le critiche sui singoli capitoli del bilancio.

Sfuma il progetto con l’Università, Aosta cerca soluzioni nuove per le Arcate del Plot

Le Arcate del Plot ad Aosta

A maggio ci si chiedeva: “Che ne sarà delle Arcate del Plot?”. Ovvero, la struttura abbandonata all’ingresso di via Aubert, ad Aosta, e di proprietà comunale. I progetti erano tanti. Da un project financing di diversi anni fa all’ultimo: una struttura al servizio della Nuova Università i cui lavori stanno vedendo finalmente la fine.

Ora, tutto torna in “forse”. Che in realtà è più un “forse no”. O, come dice la vicesindaca – e assessora al Patrimonio – Josette Borre durante le Commissioni per il bilancio previsionale ed il Documento unico di programmazione: “Le richieste di recupero avanzate dall’Università per loro attività sono sfumate. Abbiamo fatto però una serie di sopralluoghi durante l’anno con qualche privato interessato al recupero dell’edificio, nonché con una società, ma non ci sono stati ancora esiti”.

Insomma, “nel 2024 l’obiettivo sarà quello di individuare lo strumento più idoneo per recuperare lo stabile, un partenariato pubblico/privato o una concessione. È un edificio che ha grande potenzialità per la sua posizione e per l’apertura futura dell’Università. Stiamo cercando di percorrere diverse strade”.

E le “villette” di quartiere Cogne?

Villette Quartiere Cogne

Nel 2024 si potrebbe capire qualcosa in più sull’alienazione delle cosiddette “villette di quartiere Cogne. “L’anno prossimo vedrà il suo avvio formale, nei primi mesi, l’alienazione delle ‘villette’ – ha aggiunto Borre –. Siamo ancora in attesa della certificazione Ape necessaria per ogni unità per poterle mettere formalmente in vendita. Non ci aspettavamo che questo passaggio potesse essere così lungo. L’obiettivo, anche qui, è quello di riqualificare tutta quell’area. Assieme agli interventi del bonus 110 e quelli del Pinqua le ‘villette’ non possono rimanere fuori. Nel 2024 vedremo il bando per la loro alienazione”.

Un Comune che non sa spendere?

Oltre le cifre, la marca politica la mette Bruno Giordano (Lega): “Cosa si pensa del giudizio molto poco lusinghiero dato dalla Corte dei conti alla nostra città – ha detto l’ex sindaco –? Io penso ci sia una grande somma grande perché siamo in momento in cui le risorse sono piovute da ogni dove. Ma quando si dice che il Comune avrebbe ‘una incapacità strutturalea spendere i denari, l’impatto su chi legge è forte. Soprattutto a fronte di scelte, da noi mai avallate, come la decisione sull’aumento dello 0,3 per cento dell’addizionale Irpef”.

A fine 2024 o a inizio 2025 partiranno i lavori per pedonalizzare l’Arco di Augusto

VALLE D’AOSTA Aosta Arco d’Augusto (FOTO REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA)

Fine lavori ad aprile 2024, poi si proseguirà con i collaudi. Questo l’iter della pista ciclabile di Aosta spiegato dall’assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto, in audizione durante le Commissioni per il bilancio previsionale ed il Documento unico di programmazione del Comune capoluogo.

Una data, però, potrebbe esserci anche per avviare l’intervento di pedonalizzazione completa dell’Arco di Augusto: “Siamo nell’ultima parte progettuale – ha detto Cometto –, durante l’anno in corso finiranno le azioni di esproprio. Si potranno così cominciare i lavori a fine anno, oppure all’inizio del 2025”.

Diversi gli interventi che l’Assessorato ha in agenda, tra i quali spicca quello per la realizzazione del nuovo impianto di illuminazione pubblica cittadino da parte di Telcha. Cometto conferma i tempi già annunciati: “Ci sarà da seguire e coordinare lavori. È stato consegnato il progetto definitivo, ora in fase di approvazione. Se tutto va bene, nel 2024 verranno realizzati questi lavori per 4,5 milioni di euro e nel 2025 avremo un impianto nuovo e più efficiente”.

È andata invece deserta la gara per il restyling dei portici del palazzo comunale. Cometto spiega che sarà bandita nuovamente, e che ci sono dieci soggetti interessati a realizzare i lavori.

Un problema, invece, è quello del Palaghiaccio, sul cui “capo” – in realtà per una delibera di Giunta sul leasing in costruendo in partenariato pubblico/privato, tornato in auge dopo il tentativo di accedere a fondi Pnrr – pende una data ben precisa: “Il palazzetto attuale nel 2026 dovrà essere chiuso per motivi strutturali – ha detto Cometto –. Quindi l’urgenza c’è, dobbiamo fare il possibile per arrivare in tempo”.

Per questo – e per questa delibera – dopodomani, venerdì 22 dicembre, è stato convocato un Consiglio comunale straordinario interamente incentrato proprio sul Palazzo del ghiaccio.

Il 2024 sarà l’anno della revisione del Piano regolatore di Aosta

Aosta, Piazza Chanoux

Il 2024 sarà, per il Comune di Aosta, l’anno della revisione del Piano regolatore generale della città. A dirlo, durante le Commissioni consiliari per l’illustrazione del bilancio previsionale e del Documento unico di programmazione, l’assessore all’ambiente, alla pianificazione territoriale e alla mobilità Loris Sartore.

Partiremo con le analisi propedeutiche alla fase di riconsiderazione del Piano regolatore, quindi con la sua implementazione ed il completamento della base informativa per attualizzare l’assetto territoriale per come si è sviluppato – ha spiegato –. Si procederà poi con l’individuazione di eventuali criticità o debolezze che il Prg può aver mostrato in questi 13 anni di applicazione, trattando poi i principali ‘nodi urbanistici’ per vedere se il Piano abbia saputo o meno dare delle risposte”.

L’anno prossimo – ha detto ancora Sartore in audizione –, vedrà il completamento della rete ciclabile cittadina (tra la primavera e l’estate, con la fine della posa delle attrezzature complementari e i pannelli informativi) e le interlocuzione con la Regione per migliorare il trasporto pubblico locale.

Ma non solo: “I temi che vedo importanti da trattare il prossimo anno sono ‘Aosta che emerge’, ovvero l’attuazione degli interventi trasformativi, soprattutto di rigenerazione urbana, contemplati dal Pnrr;  la mobliità delineata dal Pgtu e dal Pums, le trasformazioni in seguito alle grandi opere regionali come il cantiere per il nuovo ospedale, il verde pubblico, la salvaguardia delle aree agricole collinari, il consumo di suolo, la vocazione turistica della città con l’adozione del Piano di sviluppo turistico, l’Area F8 e una maggiore collaborazione tra i comuni della Plaine”.

Il 2024 potrebbe essere però anche l’anno in cui archiviare definitivamente l’annoso Accordo di programma tra Comune e Regione, che prevedeva la costruzione del nuovo palazzo regionale – che di fatto potesse contenere tutti gli assessorati in un unico luogo – nell’area del parcheggio della funivia di Pila.

Riguardo il nuovo – già avviatoservizio di igiene urbana, Sartore ha spiegato: “È in corso la distribuzione dei nuovi contenitori, mastelli e cassonetti per le utenze domestiche e non, e proseguirà a gennaio e a febbraio. Con il 1° marzo prenderà il via la nuova modalità di raccolta dei rifiuti”.

“Non verranno modificati i flussi, quindi le frazioni saranno le stesse – ha aggiunto –. Cambieranno solo i colori per adeguarsi alle normative europee. Solo il cassonetto del rifiuto urbano secco avrà l’apertura a sblocco tramite la tessera o un’app appositamente predisposta. Verrà introdotta la Tassa puntuale, che ha come novità il conteggio del numero dei conferimenti del residuo secco che inciderà su una parte della quota variabile. È un incentivo che vogliamo dare per fare meglio ed avere più equità sociale: chi meglio differenzia è giusto paghi un po’ meno la quota spettante”.

Qui, arrivano le perplessità dell’opposizione arrivano dal vicepresidente del Consiglio Renato Favre, Forza Italia, e riguardano proprio il passaggio alla cosiddetta Tarip: “Certo sarà una tassa puntale – ha replicato –. Credo che sia tutto, però, meno che equa. Lo diventerà quando si trasformerà in tariffa, legata alla quantità effettiva dei rifiuti conferiti”.

Il 2024 sarà l’anno della gara per il Centro Brocherel?

Centro polifunzionale di Via Brocherel – foto d’archivio

Il 2024 sarà l’anno della gara per il Centro Brocherel? In una Commissione di fine novembre è emerso che potrebbe anche ospitare parte dei servizi Usl attualmente all’interno della ex Maternità.

Lì, era stata ventilata la possibilità che il prossimo anno sarebbe potuto essere quello della gara. Nella “maratona” delle Commissioni di oggi l’assessora alle Politiche sociali Clotilde Forcellati ha cercato di fornire qualche elemento in più

“Con costanza e pervicacia stiamo andando avanti sul Brocherel – ha detto –. Questo è l’anno in cui, speriamo di averlo a fine gennaio, è stato chiesto all’operatore economico di produrre il Progetto di fattibilità tecnico-economica con il nuovo appalto. Si chiede un grossissimo sforzo al privato, anche economico, perché come si sa come il Pfte mette assieme il progetto preliminare e quello definitivo, con tutto ciò che ne consegue e tutte le dichiarazioni di conformità”.

In sostanza, prosegue, “questo ci permetterà di incaricare il professionista per la validazione, e si parla di un progetto da 10 milioni, non uno scherzo, e di andare in gara. Ci saranno due anni di lavoro. Probabilmente, non vedremo questa struttura aperta a fine consiliatura. Ma vogliamo vedere i lavori in corso e l’importante è che l’opera venga terminata, si possano finalmente dismettere la Casa famiglia ed il Centro polivalente di Saint-Martin, e coprire i 40 posti possano del Brocherel”.

Emergenza abitativa: all’Università uno studio per cambiare la Legge 3

Qualcosa si muove anche sul fronte della famosa revisione della Legge 3 del 13 febbraio 2013 che regolamenta – tra le altre disposizioni sulle politiche abitative – anche l’emergenza abitativa. Revisione che la stessa Forcellati aveva detto – eravamo nel febbraio 2023 – sarebbe stata da cambiare, assieme alla Regione.

Un passo, si diceva, è stato fatto. Ma i tempi non saranno brevi: “Il tavolo di revisione della Legge 3 è iniziato – ha spiegato in Commissione –. È stato dato un incarico a all’Università della Valle d’Aosta per uno studio che riguardi il cambiamento normativo. Non pensiamo che sarà pronto nei prossimi mesi. Quindi, nel frattempo, dobbiamo mettere in campo dei percorsi che ci permettano almeno di fronteggiare l’emergenza abitativa”.

Il festival letterario “La Grande invasione” arriva anche ad Aosta

Il festival “La Grande invasione” a Ivrea – Foto Facebook

Ad inizio novembre l’accordo siglato. Accordo che oggi mostra l’obiettivo, o uno degli obiettivi: “La Grande invasione”, il noto festival della letteratura organizzato ad Ivrea dal 2013, arriverà fino ad Aosta, una volta terminata la tredicesima edizione tra le strade di casa.

Ad annunciarlo, durante le Commissioni congiunte per la discussione del bilancio previsionale – e del Dup, il Documento unico di programmazione che lo accompagna – del Comune di Aosta, da parte dell’assessore all’Istruzione e alla cultura Samuele Tedesco.

“Avremo un nuovo festival letterario in città per colmare l’assenza, già emersa anche in Consiglio, di Les Mots – ha spiegato –. La soluzione arriva dalla delibera e l’accordo con la città di Ivrea per creare una strategia condivisa di promozione e valorizzare le rispettive eccellenze. Si tratta di economia di scala, e di fare programmazione. La risposta con Ivrea è ‘La grande invasione’, che riusciremo a portare ad Aosta dopo l’evento a Ivrea”. Quindi, dopo il 31 maggio ed il 1° e  2 giugno 2024, le date – già lanciate – dell’appuntamento eporediese

I trent’anni di Enfanthéâtre

Passando in rassegna le varie manifestazioni culturali dell’anno – Riverberi, Letture altre (per il quale si vorrebbe utilizzare anche la piazzetta della Nuova università e inserire la lingua dei segni), Archivissima, il Festival dell’audiolibro, Foire festival, Affiches, Fanthéatre – Tedesco di sofferma su Enfanthéâtre.

“Ora si farà una valutazione degli eventi singoli, per fare un’analisi anche in Commissione per una nuova programmazione che garantisca gli standard di qualità che abbiamo sempre cercato di rispettare nella cultura – ha detto –. L’attenzione su Enfanthéâtre è aumentata rispetto all’anno scorso, questo ci dice che c’è grandissima voglia di proposte culturali per bambini”.

Con un compleanno di mezzo: “Nel 2024/25 saranno trent’anni di Enfanthéâtre. Si cercherà quindi di ritrovare una connessione tra Torino e Aosta, valorizzando al meglio il festival.

La scuola

“Faremo una ricognizione sull’appalto dei Servizi integrati e con l’assessorato ai Lavori pubblici per le aree verdi delle scuole – ha aggiunto Tedesco –. Quella della ‘Ramires’, ad esempio, è in cattivo stato. Vorremmo cercare di dare risposte più prossime”.

Diverso è invece uno dei “nodi polemici” dell’anno che sta per finire. Ovvero il discorso delle refezioni scolastiche: “Su questo – dice ancora l’assessore – speriamo di apportare dei cambiamenti al menù, rispettando comunque i dettami dell’Usl che era inizialmente contraria”.

Qualche appunto arriva dai banchi dell’opposizione, soprattutto dal consigliere Bruno Giordano: “Il progetto sulle pensiline degli autobus di Aosta è un tema tipicamente da Commissione. Prima di adottare la delibera avrei avuto piacere di dialogare su questa iniziativa. Non era nel programma di governo, quindi forse ne valeva la pena”.

E aggiunge: “C’è un punto che vedo un po’ come una ‘fuga in avanti’, ovvero quello delle mense scolastiche e del relativo menù. È punto sul quale si sono riscontrate non solo molte criticità, ma anche molto problemi legati gusti oggettivi dei piccoli. Sarebbe stato importante soffermarsi di più”.

Nel 2024 il riordino delle aree mercatali

Il mercato di quartiere in piazza della Repubblica alle

Appena prima, è toccato all’assessora allo Sviluppo economico, alla Promozione turistica e allo Sport Alina Sapinet. Discorso economico, in questo settore, più incerto, come ha spiegato lei stessa: “Lo scorso anno siamo partiti con bella somma, quest’anno è più in salta. Per le manifestazioni abbiamo a disposizione 300mila euro più altri 40mila per lo sport. Di questi 300mila, metà sono già prenotati per Capodanno in piazza, i Carnaval de Montagne e le prenotazioni pluriennali per il Marché Vert Noël. Conto però, durante l’anno, di integrare con le variazioni di bilancio”.

Confermate le principali manifestazioni, in attesa di vedere cosa succederà in corso d’opera, una novità arriva per le aree mercatali. Sapinet dice: “Quest’anno chiuderemo l’iter per il nuovo riordino dei mercati cittadini. Sui mercati rionali finiremo l’operazione di compattazione, con le nuove tracciature. Per il mercato coperto, invece, per ora non ci sono novità, tranne le occasioni di promozione organizzate dallo Tsavèn”.

Ancora “al palo” l’accordo con il Comune di Gressan (e di Cogne), che vede al centro anche il rapporto tra la città ed il comprensorio di Pila. “Il Consorzio sta finendo il suo giro di incontri con le associazioni di categoria. L’idea è quella di fare un progetto per la promozione del Comprensorio e della città. Avremo una riunione nei primi di gennaio per capire le loro volontà, per vederci presentata una proposta”.

Discorso che non va giù a Giordano: “Scopriamo qui che l’accordo di collaborazione con Pila in realtà non c’è – ha detto –. Non c’è neanche una declinazione temporale di tutti gli avvenimenti che l’Assessorato mette in campo nel 2024. Non fate mai scelte di priorità, dovremmo ragionare sugli eventi con questo criterio, non per temporalità. Se non si capisce questa è un’amministrazione ordinaria. Se siamo seduti su una ‘montagna di soldi’ faremo molte cose, altrimenti ne faremo meno, e se andiamo in crisi non si sa”.

Scettica anche Roberta Carla Balbis (La Renaissance): “Vediamo una sempre più debole visione in prospettiva. Prima di fare dichiarazioni, uscire sui giornali, impegnarci su cose che non sappiamo se realizzeremo né come, non possiamo accorgercene prima? Non riusciamo a progettare prima a tavolino seriamente e facendo lavori che possiamo davvero portare avanti?”, si è chiesta la consigliera.

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