Bonifica del rifugio distrutto da un rogo, Casale Monferrato contro il comune di Ayas

Il comune di Casale Monferrato ha presentato un ricorso al Tar della Valle d'Aosta contro l'ordinanza del Comune di Ayas che imponeva la messa in sicurezza dell'area, con la rimozione della macerie di amianto, entro il 31 luglio scorso.
Cronaca

A chi spetta la rimozione dell’amianto presente nelle macerie del Rifugio alpino città di Casale ad Ayas, distrutto da un incendio lo scorso maggio? Secondo il Comune di Ayas, che ha emesso un’apposita ordinanza, i lavori competono al Comune di Casale Monferrato. Quest’ultimo però risponde picche e anzi ha presentato un ricorso al Tar della Valle d’Aosta contro il provvedimento che imponeva la messa in sicurezza dell’area entro il 31 luglio scorso.

"Quando il rifugio è bruciato – spiega il Sindaco di Ayas, Giorgio Munari – abbiamo scoperto che fra le pareti c’erano dei fogli di eternit. Cosi abbiamo emesso un’ordinanza che impone al Comune di Casale la bonifica entro il 31 luglio. A nostro giudizio infatti spetta al Comune di Casale, in quanto proprietario del terreno, la bonifica". Secondo il sindaco di Ayas i costi dei lavori dovrebbero ammontare a 100 mila euro circa.

Nella notte dello scorso 23 maggio il rifugio fu distrutto da un incendio, forse causato dal malfunzionamento di una stufetta. Nel rogo perse la vita Marco Corino, di 43 anni, di Casale Monferrato, unico operaio della squadra impegnata nei lavori di ristrutturazione a dormire nella struttura, in quei giorni chiusa al pubblico.

 

 

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