Soddisfazione e orgoglio dai premiati della Millenaria

Luca Follin, Rosiano Ducly, Elio Sucquet, Mauro Petitjacques, Moreno Savoie e Fabio Henriod sono gli artigiani che sono stati insigniti dei vari premi speciali in questa Fiera di Sant’orso. Originalità e interpretazione originale alla base dei premi.
Fabio Henriod
Cultura

Il più giovane e il più vecchio fra gli artigiani premiati in questa Fiera di Sant’Orso, edizione numero 2013, sono rispettivamente Luca Follin, di Valtournenche, e Rosiano Ducly, di Pollein. Il primo ha solo 19 anni e ha ricevuto il riconoscimento dedicato ad Amédée Berthod per l’espositore più promettente. In Fiera ha portato un tavolo con al centro una pietra ollare dotata di una resistenza per cucinare la pierrade, la caratteristica carne alla griglia. “Per tre anni – spiega Luca – ho frequentato la scuola di falegnameria al Don Bosco di Châtillon. Per il momento questa non è ancora una professione, ma ho capito che è questo che voglio fare da grande”.

Rosiano Ducly, classe 1927, ha invece ricevuto il premio Robert Berton come espositore anziano. “Mio zio viene a Sant’Orso da 25 anni – racconta la nipote Laura – è una passione che ha sempre avuto, coltivata sin da quando lavorava alla birreria a Pollein”. Il “Pierre Vietti” è andato infine a Elio Sucquet come riconoscimento alla ricerca storica. E’ sua la scultura ricavata da un grosso ceppo in noce che rappresenta il lavoro della vigna in montagna. “Ci sono volute almeno 500 ore di lavoro per arrivare alla scultura finita – ha detto Sucquet – e ci sono tutti i lavori del vigneron dalla potatura, alla concimazione alla manutenzione dei muretti”.

Mauro Petitjacques non c’è oggi in Fiera, i malanni di stagione ne sono la causa, ma ieri non ha mancato di uscire di casa per andare a ritirare il premio Don Garino, attribuito su proposta dell’associazione Amici di Don Garino dedicato ai temi religiosi. Petitjacques espone ormai da 53 anni in Fiera e i suoi tre magi hanno lasciato il segno e sono piaciuti alla giuria. E’ stata premiata così l’originalità dei suoi personaggi perché “pur vestiti di vesti regali mantengono l’impronta della loro natura paesana secondo la storia popolare: “Abbiamo trovato tre pastori di passaggio e abbiamo messo loro in testa una corona e li abbiamo mandati a fare i re magi”. In Fiera al banco di Petitjacques c’è il figlio Flavio che racconta “E’ stato un lavoro impegnativo per mio papà. Ogni personaggio ha richiesto 15 giorni di lavoro. Sono fatti in acero con tinta noce.

Un nonno a braccia aperte e protettive assiste il nipote tenendolo in equilibrio mentre sta imparando ad andare in bicicletta fa bella mostra di sé in via Sant’Anselmo. E’ questa la scultura che per la giuria della Foire quest’anno ha meglio saputo rappresentare il dono. Per questo motivo Moreno Savoie ha vinto il premio istituito dalla Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta e Coordinamento Solidarietà Valle d’Aosta in memoria dello scultore Domenico Orsi. “E’ un gesto che ogni nonno ha fatto – commenta Savoie soddisfatto per il premio ricevuto – e anche io che ormai vesto i panni del nonno e dell’educatore. Sono molto felice per questo premio che premia l’impegno profuso”. In Fiera da 13 anni Moreno Savoie, pensionato, scolpisce con piacere temi equestri e personaggi legati alla tradizione.

Le piccole e grandi botti, oggi più oggetto di arredamento che di utilizzo comune come tempo fa, sono valse a Fabio Henriod il premio assegnato dall’Assessorato regionale all’Agricoltura per avere meglio preservato le tecniche artigianali tradizionali nella fabbricazione di utensili agricoli. “E’ un’attività che portiamo avanti da quattro generazioni – commenta Henriod – E’ una passione che preso e che spero di portare avanti nel tempo. Facciamo botti da cantina, acetaie, cestelli per la carne che si usavano una volta, facciamo anche riproduzione di oggetti d’antan che si usavano per la mungitura, per il formaggio. Oggi sono utensili per che per le norme sanitarie vigenti non si possono più utilizzare che però hanno un valore come oggetti ornamentali. Sono molto felice del premio che mi hanno assegnato perché valorizza questo tipo di attività”.
 

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