Una seduta straordinariamente ordinaria. Il Consiglio comunale di Aosta si è riunito a dieci giorni dalle elezioni e, fuochi d'artificio del PD a parte, ha offerto "il solito". Probabilmente, mai il sindaco Guido Grimod avrebbe voluto un'uscita di scena così triste, con il suo vice che abbandona la nave e l'opposizione ad un passo da farla affondare proprio sull'ultima delibera in dieci anni di governo. Ma la buona stella di Grimod, che ha assunto questa volta le sembianze di Tonino Zafettieri, lo ha salvato ancora una volta.
Captatio benevolentiae
Sin dal mattino, le poltrone riservate al pubblico sono state un continuo via-vai di futuri consiglieri o aspiranti tali. Quasi inspiegabile la campagna elettorale interna al palazzo, se non per accattivarsi la simpatia di qualche grande vecchio. Che occupava, secondo l'opposizione in maniera abusiva, gli scranni da lasciare liberi per il Consiglio entrante: "Non ci sono né urgenza, né inderogabilità". E molti, anche tra quelli che hanno poi votato, si trovavano d'accordo.
Attimi ordinari di seduta
Davide Bionaz e Titti Forcellati parlano. Parlano. Riparlano e straparlano per ore. Il primo dice che "ogni tanto bisogna saper tacere". La seconda sfora i 65 decibel e, ora che non è più Consigliere, non potrebbe discutere nemmeno déhors. "Non ci sarò nei prossimi cinque anni, perché ho già stressato a sufficienza in questi dieci": suona come un'ammissione.
Dall'altra parte un Ettore Viérin non proprio a suo agio nel ruolo di stampella della maggioranza si fa scappare un paio di tradizionali "sembra Annozero" e di inusuali "questa è la solita perdita di tempo dell'opposizione": per "mister interventi fiume", la memoria politica è davvero breve.
Attimi straordinari di seduta
Alder Tonino (PD) si alza e non ci sta. Fa un intervento di spessore politico, in cui c'è spazio per "questioni di merito grande come una casa, anzi come un palazzo": per chi è stato accusato di avere la palazzite facile, è la legge del contrappasso. Tonino vota contro e se ne va, con tutto il suo gruppo (o quasi). Un attimo dopo, è tutto un fiorire di conferenze stampa, per spiegare conflitti tra merito e metodo.
Porte girevoli e affezione alla poltrona
Grimod ringrazia per il sostegno Ettore Viérin e Tonino Zafettieri: in maggioranza, dentro uno e fuori l'altro, le porte girevoli dei palazzi della politica funzionano ancora una volta, aspettando il ritorno del figliol prodigo e l'uccisione del vitello grasso.
L'ultimo ad uscire dall'aula consiliare è Alessandro Pelanda, il più attaccato alla poltrona: "Guarda che finisci su Votantoine"; "Ma va, quale poltrona. Dovevo finire un aggiornamento di Windows sul portatile". Maledetto Bill Gates…