Dopo la sentenza del Tar riapre il birrificio artigianale

Il Tribunale amministrativo regionale ha rigettato il ricorso presentato dai proprietari degli stabili confinanti per presunte violazioni urbanistiche. Il Comune ha rilasciato le licenze per l'apertura e l'attività commerciale è aperta.
Il birrificio B63.
Cronaca

Il birrificio artigianale di piazza Caveri, ad Aosta, può aprire i battenti: il Tribunale amministrativo regionale della Valle d’Aosta ha rigettato con la sentenza 84 del 15 dicembre il ricorso presentato dai proprietari degli stabili confinanti per presunte violazioni urbanistiche (destinazione d’uso del fabbricato, distanze del camino, vincoli archeologici). Il Comune di Aosta, che si era costituito in giudizio chiedendo che il ricorso fosse respinto, ha rilasciato le dovute licenze per l’apertura, e l’attività commerciale è aperta regolarmente da ieri sera, venerdì 17 dicembre.

A seguito del ricorso presentato da Laura Bus, Wally Orsi, Luigi e Luca Reverchon, Silvana Florio e Susanna Varano, difesi dall’avvocato Alberto Varallo, il 6 maggio la Forestale aveva posto i sigilli all’ex fabbrica di materassi in ristrutturazione. Il 24 maggio, i giudici del riesame avevano restituito il fabbricato ai proprietari, i fratelli Paolo e Stefania Louvin e la madre Maria Sidonia Pasquali. Il birrificio “B63” è stato inaugurato, con un’autorizzazione provvisoria per una festa privata, lo scorso 27 novembre, ma ha dovuto nuovamente chiudere in attesa delle licenze comunali.

Ora, con la sentenza definitiva del Tar, che era in origine attesa per il mese di giugno, il locale gestito da Paola Paroncini e Antonio Pistilli può aprire regolarmente. “Resta l’amarezza per il comportamento dei vicini – ha detto l’ingegner Paolo Louvin – che hanno bloccato un’attività, provocando gravi danni”.

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