Piscina Variney, la società di gestione: “La struttura non è lunga 25 metri come stabilito”

A stretto giro arriva la risposta di Paolo Penso, Direttore di Serenissima Nuoto, al comunicato stampa col quale la Comunità Montana Grand Combin ha comunicato stamattina la probabile chiusura della piscina di Variney nel corso del prossimo anno
Società

Serenissima Nuoto non ci sta. A stretto giro arriva infatti la risposta di Paolo Penso, Direttore dell’associazione con sede a Mestre, al comunicato stampa col quale la Comunità Montana Grand Combin ha comunicato stamattina la probabile chiusura della piscina di Variney nel corso del prossimo anno e la volontà – si legge nel comunicato – di “risolvere le problematiche emerse e di avviare un nuovo appalto per la gestione”.

Serenessima, per bocca del Direttore Penso, prende le distanze e contesta diametralmente quanto scritto dalla Comunità: “Ci sono dei fatti oggettivi e indiscutibili – spiega Penso via telefono – che la Comunità Grand Combin peraltro conosce molto bene. Già nel 2009 e 2010 abbiamo predisposto rispettivamente un collaudo e una perizia tecnica nei confronti della piscina perché non risultava conforme a quanto pattuito precedentemente”.

Paolo Penso, già allenatore di atlete di livello olimpionico come Federica Pellegrini e Laure Manaudou, confuta una questione semplice: la piscina di Variney non è lunga 25 metri come stabilito dagli accordi, ma soltanto 24,91.
Da qui la contestazione e l’invito ad adeguare la struttura da parte di Serenissima Nuoto: “Abbiamo fatto diverse sollecitazioni – prosegue Penso – e la scorsa settimana abbiamo spedito una raccomandata che sarà già giunta a destinazione, e che quindi conosceranno già, ma la Comunità Montana ha continuato a fare spallucce. La cosa più importante per l’acquisto di un servizio come quello di una piscina è la sua dimensione. Nel nuoto non ci sono variabili o tolleranze riguardo alla lunghezza delle vasche, devono essere per forza precise. C’erano alcune criticità ampiamente superabili, come alcune perdite di acqua scaldata e clorata, ma quello non è mai stato un problema. Il problema è che la vasca non ha le dimensioni per la quale abbiamo pagato”.

Ora la questione passerà verosimilmente in sede giudiziaria e Penso, in chiusura, ribadisce la posizione sua e dell’associazione che dirige: “Abbiamo fatto mille tentativi di colloquio ed io sono disposto a discutere su tutto ma a condizione che mi venga dato esattamente quello che ho comprato. Siamo sempre stati interessati a quella piscina perché è davvero situata in una bellissima zona, molto spendibile. Avevo persino ricevuto tre lettere dalla Federazione di nuoto italiana, russa e sammarinese che erano interessate all’utilizzo dell’impianto e che hanno declinato perché, per onestà, ho detto loro che la piscina era di 24,91 metri e non 25, fatto che per gli allenamenti a livello agonistico non ha nessun senso”.
 

 

 

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