Il j’accuse dell’edilizia: “Mancano scelte strategiche, tagliano gli investimenti e non le spese”

Dal settore, che negli ultimi 5 anni si è dimezzato con la perdita di 1500 posti di lavoro e 250 imprese, non arriva alcun segnale di ripresa. E le ultime voci sul bilancio regionale non infondono alcuna speranza agli addetti ai lavori.
Economia

L’edilizia valdostana torna a urlare il suo dramma ma questa volta oltre alle lacrime arriva un forte “j’accuse” alla politica valdostana.
“L’edilizia non viene tenuta in considerazione”, “non ci sono scelte strategiche” o ancora “la politica non risponde”, “il bilancio non tiene conto di quelli che non lavorano in Regione” e ancora “i tagli vengono fatti sugli investimenti e non sulle spese” scandiscono sindacati e imprenditori, fianco a fianco in quella che sembra l’ultima battaglia per la salvezza.

Dal settore, che negli ultimi 5 anni si è dimezzato con la perdita di 1500 posti di lavoro e 250 imprese, non arriva alcun segnale di ripresa. E le ultime voci sul bilancio regionale non infondono alcuna speranza agli addetti ai lavori. “Ci aspetta un 2016 a livelli pazzeschi” dice Federico Jacquin “e la cosa più sconcertante è che sembra che tutto sia normale, non c’è nessun tipo di reazione”.

L’appello è rivolto innanzitutto a Piazza Deffeyes. “Rischiamo di chiudere l’intero settore” dice Cosimo Mangiardi nel chiedere al pubblico di tornare ad investire nel settore. “Le amministrazioni più virtuose come il Trentino hanno diminuito la spesa corrente e aumentato gli investimenti in opere pubbliche, se non ci saranno inversioni di tendenza il riparto fiscale continuerà a subire pesanti ripercussioni”.

Più investimenti nel settore turistico –  "il 78% del patrimonio alberghiero è fatiscente"  -, nella riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico, nell’edilizia scolastica  – "da terzo mondo" –  ma anche soluzioni più immediate, come l’eliminazione dalle gare del massimo ribasso o ancora dello sportello unico. “E’ il dramma assoluto in Valle d’Aosta perché obbliga l’imprenditore a perdere due anni di tempo per l’approvazione di un progetto” ricorda Ezio Colliard. “Sono 20 anni che parliamo alla politica di sburocratizzazione ma è sempre andata peggio” gli fa eco Jacquin.

“Non siamo comunque noi a dover dare le soluzioni ai problemi” sottolinea Roberto Montrosset “Se non sei capace di governare devi dare le dimissioni. Le nostre aziende si sono tutte ristrutturate e hanno trovato una nuova dimensione, solo la Regione, per scelte di tipo politico e sociale, è rimasta quella di allora quando aveva milioni di euro” aggiunge Montrosset. "Se il budget familiare diminuisce rinunci alle vacanze e ad altre cose ma non puoi rinunciare a mangiare"  interviene Ezio Riccio "e in questo quadro l’edilizia è mangiare". 

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