Il passato non si dimentica, o quasi. Nel Congresso di rilancio è la Presidente, ancora per poche ore, Alessia Favre a traghettare il movimento verso il nuovo futuro dei progressisti, per alcuni un passato non troppo lontano. “I conti del passato non si saldano mai completamente, le offese non si dimenticano, ma si va avanti quando si hanno obiettivi come i nostri, la politica non si fa mai con le questioni personali. L’Union valdotaine progressiste è coraggiosa, libera, fortemente autonomista, capace di guardare al futuro”.
Messaggio ancora sibillino per Roberto Cognetta del Movimento 5 Stelle che chiede agli ex colleghi della Renaissance di fare outing. “Diteci finalmente da che parte state ma soprattutto diteci quando passate dall’altra parte perché è chiaro a tutti che passate”.
Allargamento di maggioranza già scritto anche per Luca Lattanzi di Forza Italia: “Che fine hanno fatto le vostre battaglie sull’alleanza e la trasparenza? Sono finite perché il vostro alleato Pd vi ha lasciato per puro opportunismo politico? Anche voi pensate non sia più il tempo dei valori ma dell’opportunità?”.
Rifiuta l’idea di una nuova maggioranza già scritta invece Alexis Vallet di Alpe: “Non ci crediamo noi di Alpe che volete rientrare in una logica di uomo solo al comando. La missione con cui noi speriamo che usciate da questo congresso è quella di coagulare il pensiero autonomista, questo non si può fare con compromessi al ribasso”.
Torna invece a spalancare nuovamente le porte il Presidente dell’Uv, Ennio Pastoret. E’ la difesa dell’autonomia “sotto attacco mai come prima” a chiedere un fronte quanto più ampio possibile. “Riaffermiamo la disponibilità al confronto con tutti quelli che vogliono cercare alleanze ma su basi programmatiche solide e condivise. La nostra comunità ci guarda, guarda a questo congresso, il tempo passa e la gente chiede di agire”.
Confronto aperto anche per Irene Deval, segreteria del Pd e per Maurizio Martin. Il segretario di Stella Alpina coglie però l’occasione per lanciare qualche stoccata ai progressisti. “Noi come sempre siamo aperti al confronto, lo saremo anche in futuro se il confronto non si ridurrà a promuovere qualche colonnello al grado di generale”.
Dopo i messaggi delle forze politiche il Congresso va ora all’approvazione delle modifiche statutarie fra cui quella che consente a Luigi Bertschy, consigliere regionale dei Progressisti, di assumere la guida del Movimento.