Salgono a cinque le interdittive antimafia emesse nei confronti di imprese locali. Il questore di Aosta, Pietro Ostuni, ha infatti sottoscritto oggi, mercoledì 20 settembre, un nuovo provvedimento, che si aggiunge ai quattro già emanati in passato ed interessa la C.G.F. Srls, società attiva nell'edilizia e negli autotrasporti con sede a Gignod.
La ditta aveva richiesto l’iscrizione nell’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa, la “white list” in cui sono inserite le società titolate ad intrattenere rapporti professionali con la pubblica amministrazione. La richiesta era stata respinta lo scorso 18 maggio.
Il provvedimento è competenza del Questore e giunge a seguito dell’istruttoria compiuta dalla Divisione Polizia Anticrimine, che ha rilevato – come spiegato in una nota – “poter sussistere un collegamento tra le imprese e la criminalità organizzata”.
In particolare, sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori è finita una cessione di quote, avvenuta da parte di un socio in posizione rilevante della C.G.F. a favore di un suo familiare. Il passaggio, secondo quanto emerso, è avvenuto a seguito di un analogo provvedimento interdittivo scattato a Reggio Calabria nei confronti dell’uomo.
Tale circostanza, esaminata anche congiuntamente ai rappresentanti della Direzione Investigativa Antimafia di Torino, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Direzione Territoriale del Lavoro di Aosta, in sede di Gruppo Interforze Antimafia, l’organismo competente per la vigilanza contro la criminalità organizzata, ha condotto alla valutazione di una possibile influenza dell’uomo sulle attività dell’impresa e alla determinazione di assumere l’interdittiva.
La C.G.F. Srls non potrà quindi più prestare la propria opera professionale a favore della Pubblica amministrazione. La società aveva chiesto l’iscrizione alla “White List” per le attività di: estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti; confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume; noli a freddo di macchinari e a caldo; autotrasporti per conto di terzi.
La prima interdizione, in Valle, era stata emessa nel settembre 2015, colpendo il consorzio “Gecoval” di Saint-Vincent. Nell’ottobre dello stesso anno, ad essere interdetta era stata la “Tra.Mo.Ter” di Saint-Christophe. A seguire, nell’aprile 2016, erano arrivati due nuovi provvedimenti, per la la A.g.f. Srl e la I.c.f. Srl, con sede ad Aosta.
Tutti i ricorsi promossi sinora dai rappresentanti di alcune delle ditte interessate (alcune delle quali cancellate anche dall’albo dei Gestori ambientali gestito, in Valle, dalla Chmbre, per conto del Ministero) sono stati respinti dal Tribunale Amministrativo Regionale. Le quattro interdittive sono, pertanto, ancora in essere. Anche la C.G.F. ha la possibilità di ricorrere.