Non capita spesso che sia una donna ad imporsi in una gara estremamente fisica come il Tor des Chateaux, ma l'impresa è riuscita a Simona Morbelli, che alle 21.26 ha tagliato il traguardo della gara sulla distanza da 100 km, dopo la vittoria di Bosatelli nella 170 km.
"E' stata una gara durissima, ho patito davvero molto il caldo", dichiara al traguardo Morbelli, accolta dalle due figlie che l'hanno incitata lungo tutto il percorso. "Da Arvier a Gressan sono stata malissimo, per 30-40 km non sono riuscita né a bere né a mangiare, ed in questo tipo di gare non te lo puoi permettere. Però sono davvero felice, anche perché il mio obiettivo era arrivare tra i primi cinque ed invece ho vinto la classifica assoluta". Morbelli, che abita a Courmayeur, spiega come sia una gara anomala per i valdostani, abituati a sentieri e pendenze: "Questo è il tipo di gara che mi piace. Correndo per Salomon International vado a correre in tutto il mondo, ed il fatto di poterlo fare in casa, per una volta, è una grande soddisfazione". Simona Morbelli ha approfittato del ritiro di Giuliano Cavallo, suo compagno di team, che si è dovuto fermare a Nus per i crampi dovuti al grande caldo. "Mi dispiace per Giuliano, ma quando si è in gara si corre ognuno per sé. Mi sono dovuta guardare da quello con il pettorale numero 6, che era a pochi metri da me".
Quello con il pettorale numero 6 è Nicolas Statti, outsider e straordinario secondo in 11 ore e 34 minuti. Alla vigilia, aveva detto di non sapere cosa aspettarsi da questa gara, lui che è abituato a fare un po' di tutto. Il risultato è inaspettato quanto pagato a caro prezzo, con i crampi che lo hanno costretto per parecchio tempo su una panchina di piazza Chanoux. "Sono partito troppo forte ed ho patito il caldo tantissimo, infatti chiedevo anche alla Morbelli se anche lei avesse lo stesso problema. Ho pensato parecchie volte di ritirarmi, e adesso per un po' non ne vorrei sapere più di correre. Ma tanto mi conosco e già so che la settimana prossima penserò a qualche nuova gara. Che ignorante…", dice Statti, trovando ancora la capacità di essere autoironico. Sul terzo gradino del podio Maxim Neganov, sorridente ma commosso per il risultato.
Sul fronte della 170 km, vittoria femminile per Marina Plavan, giunta al traguardo in compagnia di Gianpiero Bari e Mauro Coppa in 25 ore e 34 minuti. "E' una gara difficile da interpretare, sembrano molti più di 4000 metri di dislivello, ma per fortuna ho trovato due amici con cui correre per 100 km. Mi sono persa 4 volte".
Complice il sabato sera, la piazza sembrava più animata rispetto all'arrivo di Bosatelli. "Di buono c'è che l'affetto del pubblico lungo la strada non manca mai", dice Alessandra Nicoletti. "Quando uno corre è giusto che senta il calore. C'è stata forse più gente nei paesi che in centro".
Domani alle 12 le premiazioni, in concomitanza con Bicincittà.