Dovrà risarcire l’Amministrazione regionale di 118.744 euro. Il dirigente regionale Rino Brochet, 59 anni di Issogne, è stato condannato nei giorni scorsi dalla sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Valle d’Aosta, presieduta dal dottor Filippo Esposito.
A Brochet, all’epoca dirigente della Direzione attività produttive e zona franca, la Procura contestava un danno erariale di 237.489 euro. Sotto i riflettori del Procuratore generale Claudio Chiarenza era finito l’affidamento, a partire dal 2000 e per 10 anni, di reiterate consulenze al dottor Marco Licata e una gara d’appalto per l’affido di servizi giuridici nel settore della vigilanza sugli enti cooperativi, vinta dallo stesso Licata. Il bando di gara, infatti, richiedeva come requisito “l’aver svolto per almeno due anni servizi analoghi a quelli oggetto dell’appalto, a favore di una amministrazione pubblica; il punteggio favoriva poi la valutazione di tali servizi”. Secondo la Procura queste condizioni “rendevano difficile reperire altri candidati che non fossero il dr. Marco Licata, che infatti presentò l’unica domanda e ottenne l’incarico” per un compenso di 106.700 euro, per due anni e mezzo.
Nelle motivazioni della sentenza i giudici della Corte dei Conti spiegano che l’atto di conferimento degli incarichi di consulenza deve presentare i seguenti requisiti: “essere finalizzato alla risoluzione di problematiche che richiedono conoscenze ed esperienze eccedenti le normali competenze” e “non deve rappresentare uno strumento per ampliare fìttiziamente compiti istituzionali e ruoli organici dell’Amministrazione conferente”. Requisiti che mancavano invece alla consulenza affidata a Licata. E sulla gara d’appalto scrivono i giudici "si ritiene che l’elemento soggettivo debba essere individuato nella colpa grave: anche la procedura d’appalto per l’affidamento dell’ultimo incarico (in relazione al quale la Procura sostiene ricorrere il dolo), costituisce in realtà soltanto il proseguimento del comportamento causativo del danno, pur mutando i mezzi utilizzati".
I giudici però ricordano come “la Giunta, in qualità di organo di vertice dell’Amministrazione regionale, non poteva trascurare di porsi il problema dell’individuazione delle corrette modalità (amministrative o legislative) da utilizzare per ovviare alle carenze di organico, o comunque per assicurare la funzionalità dell’ufficio”. Per questo i giudici hanno ritenuto di condannare Brochet il 50% del danno a lui contestato ”valutando, in via equitativa, l’incidenza, sopra descritta, del ruolo della Giunta regionale nella causazione del danno stesso”.
