Per non pagare l’assegno di mantenimento prova a rifiutare la paternità dei propri figli, facendosi sostituire, il giorno del test del Dna, da un amico. Protagonisti della vicenda, risalente a più di un anno fa, raccontata oggi dal quotidiano ligure Il Secolo XIX sono un imprenditore genovese e un carabiniere, all’epoca dei fatti in servizio ad Imperia e ora trasferito in Valle d’Aosta. Il raggiro messo in piedi viene però smascherato dal medico e i due si trovano ora indagati per frode processuale e sostituzione di persona.
Secondo la ricostruzione del quotidiano ligure dopo la separazione fra l’imprenditore e la moglie si apre un procedimento presso il tribunale dei Minori, per l’affidamento esclusivo dei bambini. L’uomo a questo punto comunica alla ex moglie di non aver intenzione di contribuire al mantenimento dei figli avuti in comune, perché non ne sarebbe il vero padre. Per questo viene disposto il test del Dna.
A sottoporsi all’esame, come detto, si presenta però l’amico carabiniere che alla richiesta del medico di esibire un documento d’identità sostiene di esserlo dimenticato. Insospettita dall’atteggiamento dell’uomo la dottoressa gli scatta una foto con il cellulare, che smaschera la truffa.
