Walter Bonatti, la leggenda dell’alpinismo raccontata al Forte di Bard

Dal 27 giugno troverà spazio un allestimento per descrivere più di 30 anni di viaggi alla scoperta degli angoli più reconditi della Terra. E per i 150 anni del Cervino in mostra le opere di Casorati, Pistoletto, Dalì, Maggi, Hartung, Mus.
La locandina della mostra su Walter Bonatti
Cultura

E’ interamente dedicata alla leggenda dell’alpinismo Walter Bonatti la mostra che prenderà il via il 27 giugno al Forte di Bard in concomitanza con due grandi eventi per la Valle d’Aosta: l’apertura della nuova Funivia del Monte Bianco Skyway e il 150esimo anniversario della conquista del Cervino.

Scomparso nel 2011, Bonatti – esploratore, scalatore, scrittore, fotoreporter e soprattutto simbolo di una visione etica del rapporto tra uomo e natura – ha profondamente legato il proprio nome anche alla Valle d’Aosta, al Cervino e al Monte Bianco diventando anche cittadino onorario di Courmayeur.

Al Forte di Bard troveranno spazio quattro video e un centinaio di fotografie, documenti inediti e un allestimento molto avvincente all’interno dell’Opera mortai del Forte. Un percorso che descive più di 30 anni di viaggi alla scoperta degli angoli più reconditi della Terra. E in esposizione ci saranno anche la leggendaria macchina per scrivere donatagli al ritorno dal K2 che userà per tutta la vita. Inoltre saranno esposti i guanti e la macchina fotografica del Dru, gli scarponi usati sul Cervino, il casco e la giacca indossati sul Pilone centrale del Monte Bianco.

La mostra – promossa dal Forte di Bard con Contrasto, Civita e Gamm Giunti in collaborazione con l’archivio Bonatti – sarà inaugurata il 26 giugno alle 18,30.

Con un’attenzione più particolare all’anniversario dei 150 anni della conquista della “Gran Becca” il museo delle Alpi del Forte ospiterà lo spazio “Cervino 150×10”, un omaggio a quella che per tutti è la montagna per antonomasia.

Troveranno dunque spazio opere che vanno dal realismo pittorico di Italo Mus e Felice Casorati, ai cromatismi delicati di Cesare Maggi, Giovanni Macciotta e Adriano Spilimbergo al delicato ritratto di Léonor Fini; dal prezioso tratto a inchiostro di Salvador Dalì a una delle rare opere su tela di Michelangelo Pistoletto fino all’opera di Hans Hartung. Chiude l’installazione un’undicesima opera: la straordinaria immagine fotografica di Yann Arthus-Bertrand scattata in occasione del progetto espositivo “Dalla Terra all’Uomo – Un ritratto aereo del Pianeta”. L’inaugurazione è prevista per il 7 luglio 2015 alle 18,00 con la visione del film “La grande conquista” del 1938 del regista Luis Trenker.

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