Caccia, la riforma regionale è legge

Nella serata ieri il Consiglio Valle ha approvato con 25 voti a favore, 1 contrario (M5S) e 6 astensioni (Alpe e il Consigliere dell'Uvp Gerandin), il disegno di legge che modifica le norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica.
Politica

La riforma della caccia è legge. Nella serata ieri il Consiglio Valle ha approvato con 25 voti a favore, 1 contrario (M5S) e 6 astensioni (Alpe e il Consigliere dell’Uvp Gerandin), il disegno di legge che modifica le norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e per la disciplina dell’attività venatoria e le disposizioni in materia di parchi faunistici.

"Le modifiche introdotte nella legge regionale 64/1994 sono tese a razionalizzare la spesa corrente, promuovere le specificità venatorie del territorio valdostano, semplificare le procedure relative all’impianto sanzionatorio. Per quanto riguarda la riduzione della spesa, viene eliminato l’obbligo di revisione quinquennale del piano regionale faunistico-venatorio, sono diminuiti il numero e le indennità dei rappresentanti della Consulta faunistica regionale, è introdotto il permesso giornaliero di caccia, oltre al tesserino annuale, viene dimezzata la quota dei proventi della tassa di concessione regionale per l’esercizio venatorio spettante al Comitato regionale per la gestione venatoria (dall’80% al 40%) a favore dell’Amministrazione regionale, al fine di incrementare il fondo destinato al risarcimento dei danni arrecati agli agricoltori dalla fauna selvatica" ha ricordato il relatore David Follien.

Alpe ha portato in aula un emendamento. "Arriviamo al termine di un percorso articolato, avviato già nel 2014 e interrotto a inizio 2016 dopo le dimissioni rassegnate dai rappresentanti di una singola circoscrizione. – ha ricordato Albert Chatrian di Alpe "Come gruppo abbiamo cercato di stimolare il dibattito con la maggioranza, presentando un emendamento che teneva conto del 99% dei desiderata emersi nel corso dei lavori già svolti. Oggi ripresentiamo questo emendamento. Stiamo parlando di un settore che interessa circa 1.400 valdostani: sono persone che hanno perso fiducia nelle Istituzioni".

Voto contrario per il M5S che da sempre si oppone alla caccia. "Questa legge nelle premesse dice di voler salvaguardare la fauna, ma nei fatti permette di uccidere animali innocenti per il gusto di sparare. I motivi sono molti ma sopra tutti gli altri devo ribadire che oggi più che mai, è inaccettabile uccidere per divertimento" ha detto Roberto Cognetta del M5S.

Per l’Assessore all’agricoltura e risorse naturali, Renzo Testolin: "Occorreva regolamentare nuovamente la caccia, che si è trasformata molto negli ultimi vent’anni, dovendosi confrontare con l’evoluzione della società e dell’ambiente. Sono state introdotte norme tecniche per ottenere un’uniformità sul territorio, non solo dei capi, ma anche dei cacciatori. Si è cercato di dare risposte concrete non solo ai cacciatori, ma a tutte le categorie coinvolte".

 

 

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