Due giovani condannati per aver tentato di rapinare due prostitute nigeriane

Fabio Ierace 24 anni di Quart e Manuel Malara 26 anni di Aosta hanno subito una condanna a 9 mesi, convertiti di 18 mesi di libertà controllata. Dovranno anche a versare 3000 euro a Secondo Berger, che si era costituito parte civile.
Fabio Ierace
Cronaca

Erano accusati di aver tentato di rapinare due prostitute nigeriane. Questa mattina, il giudice monocratico Marco Tornatore, ha condannato a 9 mesi, convertiti di 18 mesi di libertà controllata, Fabio Ierace, 24 anni di Quart, difeso dall'avvocato Veronica Menegatti, e Manuel Malara, 26 anni di Aosta, difeso dall'avvocato Elena Cristaldi. 

I due giovani erano accusati di aver tentato di rapinare due giovani prostitute nigeriane in regola con il permesso di soggiorno. Secondo l'accusa, i due ragazzi, dopo aver consumato un rapporto sessuale con le lucciole, le avrebbero inseguite, per rapinarle. I due ragazzi hanno sempre duramente respinto tutte le accuse.

In aula è stato sentito Secondo Berger, che si era costituito parte civile ed era rappresentato dall'avvocato Corrado Bellora. Malara e Ierace sono stati condannati anche a versare 3000 euro alla parte offesa. Berger, la notte del 12 maggio del 2007 aveva soccorso le due ragazze, ed era stato anche lui minacciato dai ragazzi. "Stavo rientrando da Aosta – racconta Berger al giudice – erano circa le 4 del mattino. All'altezza di Verrayes ho visto due ragazze che chiedevano aiuto. Mi sono fermato. Parlavano male l'italiano, ma mi hanno spiegato che erano state minacciate. Una di loro ha poi chiamato i carabinieri. Siamo partiti, ma poi ho visto un'auto che mi ha inseguito, ha cercato di tagliarmi la strada. Alla fine ci siamo fermati, sono sceso dall'auto e i due giovani si sono identificati come appartenenti alle forze dell'ordine. Poi, mi hanno detto che se avessimo dato loro i soldi se ne sarebbero andati. Abbiamo iniziato a discutere, ho tirato fuori un'accetta, poi l'ho riposta in auto. Pochi minuti dopo sono arrivati i carabinieri".

Il carabiniere intervenuto ha spiegato al giudice che la centrale aveva ricevuto la telefonata di una donna, che diceva di essere stata minacciata da due giovani con una pistola. "Siamo subito intervenuti – spiega il carabiniere – pochi minuti dopo siamo arrivati sul posto. L'arma non è stata trovata. Abbiamo poi portato tutti in caserma".

Il pm Luca Fadda, al termine della sua arringa ha chiesto una pena a 14 mesi. Le difese, invece, hanno posto l'attenzione sul fatto che i due ragazzi non avrebbero avuto alcun motivo per cercare di rapinare le due lucciole, e che vi erano troppe discrepanze nei racconti. Tesi che non ha convito il giudice che ha condannato i due imputati.

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