Ennesima tragedia sul lavoro: muore un operaio edile a Cogne. Aveva due figli di 4 e 3 anni

Tommor Xeka, 34 anni, albanese, è morto travolto da una pala meccanica. Ora, il fascicolo è sulla scrivania del pm Luca Ceccanti e saranno le due inchieste, quelle dei carabinieri e quella dell'Usl a chiarire cosa sia successo.
Il luogo dove è avvenuto l'incidente
Cronaca

Stava lavorando in un cantiere edile di Cogne, quando è stato travolto e ucciso da una grossa pala meccanica. E’ morto così Tommor Xeka, 34 anni, albanese, residente ad Aosta. Erano circa le 15 di oggi, mercoledì 25 giugno, quando è scattato l’allarme. Xeka, dipendente della Paonessa costruzioni di Saint-Christophe, impresa di Giuseppe Paonessa, stava eseguendo dei lavori di armatura, quando è stato travolto dalla pala meccanica guidata da Cesare Ottino Guichardaz, 77 anni di Cogne. Per il giovane opeario albanese, in regola con i documenti, non c’è stato nulla da fare, è morto sul colpo.

La ditta di Giuseppe Paonessa aveva in supappalto, dalla ditta appaltatrice Guichardaz Costruzioni, i lavori per il cemento armato per l’ampliamento dell’hôtel Fior di Roccia, a Cogne, in località Moline. Il committente dei lavori era proprio Cesare Ottino Guichardaz, che alla guida della pala meccanica ha investito il giovane operaio. Ora, l’uomo è sotto shock, ma dovrà spiegare perché è entrato nel cantiere, cosa che non poteva fare, in quanto non era assolutamente autorizzato, e perché era alla guida del mezzo. Ottino Guichardaz ha spiegato che i freni della pala meccanica non hanno risposto, così ha perso il controllo del mezzo, travolgendo l’operaio che stava lavorando.

Sul posto, oltre agli uomini del 118, che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane operaio, sono arrivati anche i carabinieri di Cogne e gli uomini dell’Usl, che hanno aperto un’inchiesta per fare luce sull’incidente.
Sconvolto per quanto è successo, il titolare della ditta subappaltatrice, è stato portato via da alcuni suoi conoscenti. Sul posto è anche arrivato il fratello della vittima, Flamor. “Mio fratello lavorava per questa ditta da due anni – spiega tra le lacrime – lascia la moglie e due figli piccoli, di 4 anni e di 3 anni”, poi non ce la fa più, e alcuni amici lo portano via.
Ora, il fascicolo è sulla scrivania del pm Luca Ceccanti e saranno le due inchieste, quelle dei carabinieri e quella dell’Usl a chiarire cosa sia successo.

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