Concesso l’indulto alla Franzoni, la pena scende a 13 anni

Ma tra buona condotta, sconti e libertà vigilata, la Franzoni, rinchiusa nel carcere della Dozza, a Bologna, potrebbe uscire tra cinque anni.
Annamaria Franzoni
Cronaca

La Corte d’assise d’Appello di Torino ha ratificato la concessione dell’indulto ad Annamaria Franzoni. La pena è così scesa, da 16 anni a 13. L’applicazione dell’indulto era stata richiesta dalla Procura generale all’indomani della sentenza con cui la Cassazione aveva condannato la donna a 16 anni di carcere.

I giudici di Torino, alla fine del processo d’appello, il 27 aprile dello scorso anno, non avevano concesso l’indulto alla donna, in quando era ancora aperto il procedimento Cogne bis, e il beneficio andava concesso solo in caso di condanna. Ora, la condanna è diventata definitiva il 21 maggio, quando si sono aperte le porte del carcere per Annamaria Franzoni.

Dopo l’istanza della procura generale, i giudici, che si sono riuniti in camera di consiglio il 17 giugno scorso, hanno condonato alla donna i tre anni previsti. Per cui, la pena scenda da 16 anni a 13 anni.

Ora, tra indulto, buona condotta, sconti e libertà vigilata, la Franzoni potrebbe uscire tra cinque anni. Infatti, subito dopo che si erano aperte le porte del carcere, l procuratore generale di Torino, Vittorio Corsi aveva chiesto che venisse applicato l'indulto, istanza concessa. Poi c'è l'affidamento in prova, la libertà vigilata. Anche la buona condotta dà buoni sconti.

Annamaria Franzoni da oltre un mese è rinchiusa nel carcere della Dozza, a Bologna. Per i giudici non ci sono stati dubbi, a uccidere il piccolo Samuele è stata proprio lei. Un processo che si è concluso dopo tante polemiche, dopo tante perizie e altrettante controperizie.

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