Un grande Xavier Chevrier è campione d’Europa di corsa in montagna

La sua partecipazione era a rischio per uno stiramento, ma ha recuperato in tempo per partecipare e vincere: “Una medaglia che sognavo, ma non pensavo di arrivare all’oro”. Ottava Gaia Colli
Xavier Chevrier
Sport

La sua partecipazione era a rischio a causa di un problema muscolare, ma ha recuperato in tempo per partecipare ai Campionati Europei di corsa in montagna. E vincerli. A Kamnik Xavier Chevrier si è laureato campione d’Europa vincendo la sua gara – 12 km con circa 1200 metri di dislivello positivo – in 1h02’51, davanti al portoghese Louis Saraiva (1h03’34”) e all’altro azzurro Francesco Puppi (1h03’35”). Argento a squadre per gli azzurri, dietro alla Francia.

Il ventisettenne di Nus, in forza alle Valli Bergamasche, era al suo primo anno da Capitano dell’Italia, ed ha mantenuto alto il prestigio del suo ruolo. Già campione del mondo juniores nel 2009 e campione italiano nel 2015 (anno in cui ha vinto anche la medaglia d'oro a squadre ai campionati mondiali di corsa in montagna), Chevrier è salito ieri per la prima volta sul podio individuale senior, e l’ha fatto andando sul gradino più alto. “Erano anni che seguivo una medaglia”, racconta. “Ci sono andato vicino una volta arrivando quarto, ma ho sempre un po’ “bucato” i momenti clou. Quest’anno, non partendo da favorito, c’erano meno aspettative, ed è uscita questa giornata qui, in cui tutto è andato bene. Ne capitano ogni tanto, ed è capitata al momento giusto”. Chevrier spiega che ha rivissuto, dopo la gara, le emozioni di ieri: “Ho avuto pazienza ed è andato tutto come volevo, ci vuole bravura e fortuna. Ho capito che potevo vincerla a metà percorso, quando ho recuperato il distacco che avevo dal norvegese Bugge, campione uscente. A 4 km dal termine avevo 15 secondi di vantaggio, a 2 km ne avevo 55. Ho capito che non potevo perderla, così sul finale ho camminato e me la sono goduta, salutando tutti”. Una vittoria ancora più bella se si considera che il valdostano ha rischiato di non esserci: “Venerdì scorso i fisioterapisti mi hanno detto che avevo uno stiramento di primo grado al cavo popliteo. Sono stato quattro giorni senza correre e mi sono allenato in acqua. Devo ringraziarli tantissimo”.

In Slovenia c’era anche Gaia Colli, diciottenne valdostana d'adozione che si classificata ottava tra le Juniores con il tempo di 25’54”, risultando prima delle italiane.

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