"Un atto di prepotenza inaudito e degno della peggior politica repressiva". La minoranza commenta così la decisione della maggioranza di non iscrivere in Consiglio sei risoluzioni.
"Sembra non esservi più limite all'arroganza di questa maggioranza che addirittura si sottrae al confronto su argomenti scottanti" sottolineano Alpe, Ac-Sa-Pnv e Mcc. I temi delle risoluzioni erano: gli indennizzi legati al PSR, le possibili soluzioni all'aumento delle tariffe autostradali regionali e gli insediamenti produttivi negli immobili regionali.
"Nella Conferenza dei Capigruppo tale rifiuto è stato motivato con un pretestuoso intento punitivo nei confronti di un Consigliere di minoranza che avrebbe utilizzato toni troppo forti – si legge ancora – peraltro neanche censurati dal Presidente del Consiglio, come se nell'Aula non si fossero mai uditi strali e interventi irrispettosi proprio da quegli esponenti che oggi si erigono a paladini del rispetto. In realtà, è chiaro a tutti che, dietro al rifiuto di discutere di temi spinosi, si cela il timore che nella segretezza del voto emergano le contraddizioni e i malcontenti di una maggioranza in liquefazione, al cui interno si stanno consumando vere lotte tribali".
