Sui crediti verso i clienti della casa da gioco, pari a circa 10 milioni di euro a fine novembre 2017, accende i riflettori il consigliere del M5S, Roberto Cognetta.
"La mia iniziativa vuole essere un monito: già in passato alcune case da gioco hanno usato questa modalità per sistemare i conti ovvero si sono dati dei soldi alle persone che non avevano i requisiti per farli giocare e poi si sono avuti problemi a riscuoterli" ha ricordato Cognetta.
Secondo quanto riferito dal Presidente della Regione, Laurent Viérin, alla data del 24 marzo i crediti di gioco a contenzioso ammontavano a 9 milioni e 568 mila euro di cui 8 milioni e 387mila euro per crediti a contenzioso cassa assegni e 1 milione e 181mila euro per crediti per assegni trattenuti.
Al 27 novembre scorso i crediti sono cresciti arrivano a 9 milioni e 975mila euro (9,1 per contenzioso cassa assegni e 830mila euro per assegni trattenuti). "Le perdite sui crediti – ha spiegato Viérin – gravano esclusivamente sul bilancio della società, che ne cura il recupero affidando le pratiche ai propri legali nelle forme di legge".
Nella replica, il Consigliere Cognetta ha invitato ad una "gestione oculata della cassa assegni e prestiti. Potrebbe capitare che si voglia far vedere che i conti stanno andando meglio ma non è così perché i debiti di gioco aumentano. Occorre prestare la massima attenzione perché si corre un rischio molto grave. Gonfiare artificiosamente le giocate può crearci danni."
