Soddisfazione. E' la parola che il capitano Danilo D'Angelo, comandante della compagnia dei Carabinieri di Aosta, usa più volte, incontrando i giornalisti per commentare i dati sull'attività 2017 nei trentasei comuni tra Saint-Christophe a Courmayeur, ove l'Arma è presente in tutto con otto stazioni ed un Nucleo Operativo Radiomobile.
Un sentimento motivato sia dal calo complessivo dei delitti denunciati rispetto al passato (1329, contro i 1455 del 2016), sia perché per 286 di quei reati si è scoperto l'autore, con un totale di 326 persone denunciate in stato di libertà e 29 tratte in arresto. “Il trend – ha sottolineato il Capitano – ci soddisfa, sia a livello di prevenzione, sia di contrasto”.
Per quanto riguarda gli aspetti specifici, “sono in netta diminuzione i reati predatori in generale, passati a 613 dai 718 dell'anno precedente”. Stabili quelli in abitazione, in diminuzione del 20% quelli sulle vetture in sosta e negli esercizi commerciali. Particolarmente significativo, per l'ufficiale, il caso delle rapine: “ne abbiamo avuta una sola, a Courmayeur, peraltro chiusasi con l'arresto del responsabile”. Nel 2016, il conto arrivò a sei in totale, ciò che porta il capitano D'Angelo ad affermare: “crimini efferati non ce ne sono stati”.
Sul fronte della lotta allo spaccio ed al consumo di stupefacenti, i militari hanno arrestato tre persone, ne hanno denunciate sette e proceduto alla segnalazione amministrativa di ottanta assuntori. In diverse operazioni, sono stati oggetto di sequestro: 289 piante di marijuana, 400 grammi della stessa sostanza, 25 grammi di cocaina, un chilo di hashish, oltre a 19mila euro frutto di attività di spaccio.
Per quanto riguarda la prevenzione, i reparti dell'Arma hanno messo in campo, nel 2017, seimila servizi di pattuglia e perlustrazione, durante i quali sono stati controllati 23mila soggetti e 17mila veicoli. Sempre attraverso quanto emerso durante queste attività sono, inoltre, state inviate proposte di misure di prevenzione personale (avvisi orali, fogli di via obbligatori e sorveglianza speciale), ritenute “validi strumenti preventivi”.
Sul fronte della sensibilizzazione dell'opinione pubblica, è proseguita infine l'attività che vede i Carabinieri promuovere incontri, con gli istituti scolastici e con il mondo dell'associazionismo, per incrementare la consapevolezza delle persone rispetto a fenomeni come le truffe a domicilio. “E' proprio in questa capillarità sul territorio – conclude il capitano D'Angelo – che sta la forza dei Carabinieri. Ci presentiamo a questi incontri con i militari delle stazioni, e i comandanti delle stesse: le persone che i cittadini vedono ogni giorno nei loro paesi”.
Parlando del futuro, dell'anno appena iniziato, l'ufficiale si sente in dovere di ribadire una raccomandazione. “Ogni minimo dettaglio, ogni particolare – dice – ci è utile. Non bisogna aspettare a chiamare il 112. Se si vede una macchina sospetta, in periodi dell'anno che non sono particolarmente turistici, è bene farcelo sapere. Essere chiamati con tempestività, ad esempio nel caso di un furto, può fare la differenza tra recuperare una refurtiva, o meno. Ed è la soddisfazione più grande, poter restituire quanto sottratto”.
