C’erano anche una cinquantina di appartenenti al Comitato Valle d’Aosta della Croce Rossa Italiana, tra gli oltre seimila volontari che, sabato scorso, 27 gennaio, hanno assistito all’udienza speciale di Papa Francesco, in Vaticano. Una giornata, iniziata di buon mattino con l’arrivo dei partecipanti in piazza San Francesco, che i partecipanti ricordano con emozione e l’orgoglio di appartenere all’associazione nata in Italia nel giugno 1864, ben due mesi prima della firma della Convenzione di Ginevra.
Parlando ai volontari, nell’aula Paolo VI, il Santo Padre ha ricordato come l’imparzialità che guida la Croce Rossa “contrasta la tendenza, oggi purtroppo così diffusa, a distinguere chi meriti attenzione e soccorso da chi, al contrario, non ne sia degno”. Quindi, il parallelo con le sacre scritture: “Agisce con imparzialità il Samaritano del Vangelo: egli non interroga l`uomo steso a terra, prima di aiutarlo, per sapere quali siano la sua provenienza e la sua fede, o per capire se sia stato colpito a torto o a ragione”.
“No. – ha detto fermo papa Bergoglio – Il buon Samaritano non sottopone l’uomo ferito ad alcun esame preventivo, non lo giudica e non subordina il suo soccorso a prerogative morali, né tantomeno religiose. Semplicemente, lenisce le sue ferite e poi lo affida a una locanda, prendendosi cura anzitutto dei suoi bisogni materiali, che non possono essere rimandati. Il Samaritano agisce, paga di persona, ama”.
La delegazione della nostra regione era guidata dal presidente del Comitato Valle d’Aosta della Croce Rossa, Paolo Sinisi. In occasione dell’udienza, anche Francesco Rocca, presidente nazionale dell’associazione e neo eletto al vertice della Federazione delle società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha tenuto un breve intervento, ricordando le principali emergenze umanitarie in cui i volontari sono impegnati e sottolineando che “per noi non esistono crisi dimenticate o posti remoti”.
“Per le donne e gli uomini della Croce Rossa, – ha aggiunto Rocca – l’umanità è il principio guida che diventa realtà nelle zone di conflitto, sulle navi di ricerca e soccorso nel mar Mediterraneo, nel Centro Italia subito dopo le scosse di terremoto, tutti i giorni con gli anziani, i bambini, i senza fissa dimora, i più deboli, tutti quelli che rischierebbero di diventare invisibili. Accogliere, proteggere la dignità di ogni essere umano, promuovere l’integrazione sono per noi priorità, che tante volte abbiamo ascoltato anche nei suoi appelli recenti”.