Non è servita neanche un’operazione alle ginocchia a poche settimane dall’inizio della stagione a fermarlo. Simone Origone vola come nessuno, lo sci di velocità porta il suo nome. Oggi, a Grandvalira (Andorra), al trentottenne dello Sci Club Azzurri del Cervino è bastato un quinto posto (183.980 km/h) nella gara vinta dallo svizzero Philippe May (185.680 km/h) per portare a Champoluc la Coppa del Mondo.
L’ennesima, perché con questa fanno addirittura dieci, dopo quelle del 2004, 2005, 2006, 2007, 2009, 2010, 2011, 2013 e 2016 (senza dimenticare i cinque titoli mondiali). Decisiva è stata la vittoria di ieri, che ha consentito a Origone l’allungo sull’avversario più diretto, l’austriaco Manuel Kramer.
“Un terno al lotto, ma alla fine è andata bene”, ha dichiarato Origone. “Il vento era secondo le previsioni, siamo saliti in partenza e abbiamo detto che non avremmo gareggiato. In aggiunta nella notte ha nevicato, neve mista a sabbia del Sahara. La pista, dov’è passato il gatto delle nevi, era tutta a strisce giallognole, e non c’erano veramente le condizioni. Nella notte io e Ivan avevamo preparato gli sci, poi abbiamo aggiunto una variante e forse non la soluzione giusta. Ma qui gli organizzatori volevano assolutamente far disputare la gara. Sono partito e ho ‘preso’ una folata di vento sostenuto; sono arrivato al limite della pista, sulla linea blu e sono riuscito a correggere con la pressione sul piede. Al traguardo ero terzo; al concorrente successivo quarto e mi son detto: ‘ciao Coppa’. Per fortuna mia Manuel Kramer ha fatto addirittura peggio, e ora sono qui con la mia decima Coppa”.