Alpe, è botta e risposta. A stretto giro – dopo la comunicazione dei tre consiglieri comunali Lamastra, Sartore e Fedi, che di fatto estromette il “Galletto” dal Consiglio comunale di Aosta – è il vicepresidente del movimento Pietro Varisella a rispondere ai tre esuli.
Rispondere anzitutto sul senso delle trattative che Alpe sta facendo – assieme alle altre forze politiche – per la formazione di una maggioranza regionale e che la vedono in fitto dialogo con la Lega, la “strizzata d’occhio” che non è andata giù ai tre “comunali” e che il vicepresidente spiega: “Tutti all'interno del movimento sono consapevoli delle ripercussioni che potrà avere la scelta di avvicinare il nome di Alpe alla Lega, ma si ritiene che la priorità sia dare un governo alla Valle d'Aosta in tempi brevi, sulla base di punti programmatici chiari, impedendo il riaffermarsi del sistema che troppi danni ha arrecato alla nostra regione”.
Il rischio da evitare, sentimento che accomuna Alpe e Lega, è quello di vedere nuovamente l’Union Valdôtaine al potere: “Oggi, grazie anche all'azione di Alpe – prosegue Varisella nella sua nota –, il sistema di potere si sta sgretolando e la nostra regione, dopo le ultime elezioni, si trova a dover compiere una scelta epocale: riconsegnare il governo della regione a chi è responsabile della situazione attuale, oppure provare a percorrere strade nuove, non prive di rischi, ma quantomeno non compromesse da precedenti errori”.
Rischio che, per Varisella, vale la pena correre: “Di questo si è discusso all'interno di Alpe, della possibilità di proseguire in un'azione politica di opposizione, oppure di tentare di incidere maggiormente, verificando se ci sono le condizioni per diventare parte attiva in una maggioranza che, pur vedendo presente un partito lontano da noi come la Lega, terrebbe l'UV lontana dai centri di potere”.
C’è tempo anche per una “stoccata” ai tre esuli: “I consiglieri comunali di Aosta, Paolo Fedi e Loris Sartore, con sfumature diverse, hanno dichiarato di non identificarsi in tali decisioni. Da qui le dimissioni, che per Sartore, la cui figlia era candidata alle regionali in Impegno Civico, non hanno sorpreso più di tanto”.
Il 23 giugno, intanto, Alpe andrà a congresso per scegliere i suoi nuovi vertici ed il nuovo Presidente che prenderà il posto del dimissionario Alexis Vallet. Congresso che si prospetta non semplice per il “Galletto”, ma che – soprattutto – porterà con sé una domanda: come “collante” per formare una maggioranza in regione a base Lega-Alpe sarà sufficiente la sola, comune, volontà di vedere l’Union Valdôtaine all’opposizione?