Due bandiere verdi e nessuna nera. La diciottesima edizione della Carovana delle Alpi di Legambiente quest'anno ha deciso di premiare la Valle d'Aosta. In particolare il riconoscimento quest'anno va alle Giunte regionali Marquis e Vierin e ai rispettivi Assessorati all’Ambiente per aver avviato il processo di costruzione della candidatura del Monte Bianco a patrimonio Unesco e alla famiglia Elter di Cogne per essersi rivolta, assieme ad altre famiglie, alla Corte di Giustizia denunciando le ripercussioni dei cambiamenti climatici sulla vita quotidiana di chi vive in montagna.
Nel dossier 2018 però non mancano critiche alla nostra regione. "Molti progetti e azioni, già stigmatizzati nel passato con l’assegnazione delle bandiere nere, sono riproposti nei territori senza soluzione di continuità. – si legge nel documento – E’ il caso dell’eliski, malcostume imperversante un po’ ovunque nelle Alpi, dello sfruttamento scorretto a scopo idroelettrico dei piccoli torrenti di montagna, della riproposizione di gare di enduro o quad estremamente impattanti come quelle nel bellunese (bandiera nera 2017), o ancora dei progetti per impianti di risalita in zone di grande pregio naturalistico (ad esempio Cime Bianche in Valle d’Aosta). Bandiere già assegnate nel passato, senza risultato, e che, fatta eccezione per alcuni casi particolarmente clamorosi, non abbiamo voluto reiterare preferendo concentrarci maggiormente sulle situazioni positive".
Per la bandiera verde alle Giunte Marquis e Vierin e rispettivi Assessorati all’Ambiente, il dossier ricorda come l'idea di candidare il Monte Bianco a Patrimonio mondiale dell'Unesco fosse stata lanciata per la prima volta alla fine degli anni ‘90 da Pro Mont Blanc, associazione che raggruppa diverse organizzazioni ambientaliste sui tre versanti della montagna (Francia, Svizzera e Italia).
"La Giunta Regionale presieduta da Pierluigi Marquis ed in particolare l’assessore all’Ambiente, Fabrizio Roscio, manifesta un notevole interesse per l’argomento. – si legge nel documento – Roscio dichiara pubblicamente che l’amministrazione valdostana è favorevole alla candidatura e invita ad esprimersi le amministrazioni locali della Valdigne. Pochi giorni prima della riunione della Conferenza Transfrontaliera la Giunta Marquis viene sostituita da quella presieduta da Laurent Viérin. Jean-Pierre Guichardaz, nuovo assessore all’Ambiente, porta a compimento il lavoro predisposto nei mesi precedenti e il 25 ottobre sottoscrive, insieme ai rappresentanti delle due Savoie, del Vallese e ai delegati nazionali dei tre stati, l’avvio ufficiale dell’iter di candidatura".
Nonostante le due maggioranze politiche abbiano orientamenti diversi, l'importanza della candidatura viene condivisa.
"E' una buona notizia, forse il segno che le validissime ragioni e le opportunità di questa proposta sono diventate, dopo anni di silenzio, patrimonio comune delle forze politiche".
L'auspicio è che ora la nuova Giunta "segua sul tema il percorso tracciato".
Per la seconda bandiera verde alla famiglia Elter di Cogne Legambiente sottolinea "il coraggio, la disponibilità e la determinazione dimostrata dalla famiglia" testimone "dello scioglimento dei ghiacci, ma anche di cambiamenti significativi della temperatura. Il padre Giorgio, ingegnere forestale, sta osservando l’aumento della temperatura e spiega che le erbe e le piante regionali esclusive di altitudini superiori ai 1500 metri non fioriscono più o fioriscono troppo presto a causa dell’aumento delle temperature. Poiché le sementi e le colture locali utilizzate dalla famiglia sono molto sensibili all’aumento della temperatura, la famiglia ha registrato un calo della produzione, oltre a maggiori costi di produzione, quantificabili come una perdita compresa tra il 20 e il 30% delle entrate". A rischio anche la loro attività alberghiera, che dipende dall’arrampicata su ghiaccio.
Le famiglie chiedono alla Corte di Giustizia di"sancire che la questione del cambiamento climatico ricade nella sfera dei diritti umani e che la Ue ha la responsabilità di proteggere i loro diritti, quelli dei loro figli e delle future generazioni.
"L'impegno e il coraggio della famiglia Elter sono importanti e Legambiente sostiene pienamente l’azione legale – si legge nel dossier – giudicandola utile per mobilitare i cittadini e a esercitare una crescente pressione sui governi affinché adottino politiche ambiziose in materia di clima ed energia e perché l’Europa diventi un esempio internazionale".